Scuola, in Sicilia flop iscrizioni a sperimentazioni del governo

Scuola, Rizza: “Anche in Sicilia flop iscrizioni a sperimentazioni volute dal Governo”

marikacontarino

Scuola, Rizza: “Anche in Sicilia flop iscrizioni a sperimentazioni volute dal Governo”

Redazione  |
giovedì 15 Febbraio 2024

La nuova filiera tecnico professionale e i nuovi licei del Made in Italy non vedono un numero consistente di iscritti: i dati.

“Anche in Sicilia, come nel resto del Paese, si è registrato un flop delle iscrizioni a scuola alle sperimentazioni della filiera tecnico professionale (4+2 anni) e dei nuovi licei del made in Italy voluta dal governo. I dati comunicati dal ministero ci dicono che in tutto il Paese solo 1.669 studenti hanno scelto la filiera tecnico professionale e 375 il liceo made in Italy”. Lo dice Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia.

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I dati sulle iscrizioni a scuola

“Lunedì scorso il ministro dell’Istruzione e del merito Valditara ha reso noti i primi dati sulle iscrizioni, chiuse il 10 febbraio, operate in base alle scelte delle studentesse e degli studenti per l’anno scolastico 2024/2025. Un quadro complessivo che non modifica gli orientamenti emersi negli anni precedente e che vede, in Sicilia, primeggiare le iscrizioni ai licei con il 60,80% (di cui il 15,20% al liceo scientifico), seguiti dagli istituti tecnici con il 27,68% e i professionali con l’11,52 %”. Prosegue Rizza.

Le aspettative deluse

“Il numero di iscritti per il prossimo anno scolastico nei due percorsi sperimentali – continua Rizza – sono ben lontani dalle aspettative dello stesso ministro, il quale, tra l’altro, aveva letteralmente mobilitato tutti gli enti periferici del ministero, sia gli Uffici scolastici regionali che gli Ambiti territoriali provinciali, per promuovere e valorizzare questi indirizzi. Un esito annunciato perché più volte avevamo provato a esporre le nostre perplessità al ministro Valditara. Dopo il voto contrario della stragrande maggioranza dei Collegi dei docenti – conclude Rizza –, l’insuccesso della riforma della secondaria di secondo grado è testimoniato, questa volta, anche dalla bocciatura delle famiglie”.

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