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Scuole in Sicilia senza servizi per i disabili, Regione invia gli ispettori

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Scuole in Sicilia senza servizi per i disabili, Regione invia gli ispettori

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martedì 28 Settembre 2021

Che fine hanno fatto i fondi stanziati dal bilancio regionale nel maggio scorso? Se lo chiede la Regione. Ispezioni nelle province di Palermo, Catania, Trapani e Agrigento

Tanti soldi stanziati dalla Regione Siciliana, anche se in parte poi tagliati, per fornire servizi ai disabili nelle scuole. Con l’inizio dell’anno scolastico, nulla sembra essere stato fatto con questi fondi.

Una situazione che non può andare avanti, e proprio per questo motivo l’assessorato regionale alla Famiglia e quello alle Autonomie locali hanno deciso di effettuare un’attività ispettiva che vada a verificare come e dove siano finiti i soldi messi a disposizione dalle istituzioni regionali.

Con il Ddg n.874 del 13 maggio scorso, a firma del dirigente del dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche sociali, erano stati impegnati 5 milioni di euro, di cui la metà è stata immediatamente liquidata alle città metropolitane e ai liberi consorzi comunali dell’isola, per l’attivazione dei servizi integrativi, migliorativi ed aggiuntivi in favore degli studenti con disabilità.

I fondi, in seguito, sono poi stati ridotti a 4 milioni di euro totali, con il Ddg n.1790 dell’8 settembre scorso dallo stesso dipartimento.

Adesso è il momento degli ispettori: un controllo necessario, viste le criticità emerse sin dai primi giorni della ripresa delle attività scolastiche, rilevate dalla deputazione regionale della VI commissione Salute-servizi sociali e sanitari, nonché dalla commissione speciale di indagine e di studio per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi. I servizi integrativi e migliorativi in favore degli allievi disabili, finanziati dalla misura predisposta a livello regionali, non sono stati attivati. La stessa situazione è stata poi ribadita nella seduta della VI commissione parlamentare all’Ars che si è svolta il 22 settembre.

Di concerto con l’assessore regionale per la Famiglia, le Politiche sociali e il lavoro, Antonio Scavone, e l’assessore per la funzione pubblica e le autonomie locali, Marco Zambuto, i dirigenti generali del dipartimento autonomie locali e del dipartimento famiglia e politiche sociali, Rizza e Greco, hanno decretato di “disporre un accertamento presso le città metropolitane di Palermo e Catania e dei liberi consorzi comunali di Agrigento e Trapani, al fine di individuare i motivi dei ritardi nell’attivazione dei servizi stante che il trasferimento delle risorse e le modalità di esecuzione dei servizi siano stati effettuati già dal mese di maggio 2021”.

Saranno quindi, come si legge nel decreto, Daniela Di Rosa, del dipartimento regionale della famiglia e delle politiche sociali, e Angelo Sajeva, del dipartimento regionale delle autonomie locali, a svolgere l’attività di accertamento, che dovrà andare a individuare, in ogni passaggio procedurale, i tempi, la documentazione, le dichiarazioni dei dirigenti scolastici e la presentazione della documentazione, oltre che i soggetti che dovevano espletare, rilevando, in ogni fase, “criticità, ritardi, omissioni ed ogni azione colposa che abbia ritardato l’attivazione del servizio e l’assenza dello stesso che ha determinato l’impossibilita agli studenti con disabilita di poter frequentare la scuola”.

La relazione conclusiva dovrà essere presentata entro 20 giorni dalla data di notifica del decreto.

“Apprezziamo lo sforzo dell’assessorato regionale ma tuttavia lo consideriamo insufficiente e tardivo – a dirlo in una nota è Vincenzo Figuccia, deputato della Lega all’Ars -. Non potendo e non volendo infatti attendere altri 20 giorni per la rendicontazione di questo gruppo di funzionari, chiederò al presidente degli Affari istituzionali di costituirci immediatamente commissione ispettiva calendarizzando entro e non oltre una settimana, visite ispettive negli istituti scolastici di tutte le province”.

Michele Giuliano

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