Sempre più enti no profit al Sud ma diminuiscono i dipendenti - QdS

Sempre più enti no profit al Sud ma diminuiscono i dipendenti

redazione

Sempre più enti no profit al Sud ma diminuiscono i dipendenti

giovedì 15 Ottobre 2020

È quanto emerge da un report Istat sulle istituzioni del terzo settore. In particolare aumento le fondazioni, che crescono del 6,3%

ROMA – Le istituzioni no profit aumentano di più nel Mezzogiorno, i dipendenti diminuiscono nelle Isole. Lo rileva l’Istat nel Report “Istitutuzioni no profit 2018”. Nel 2018, le istituzioni crescono a un ritmo più sostenuto nelle Isole (+4,5%) e al Sud (+4,1%), in particolare in Sardegna (8,9%), Puglia (7,8%), Calabria (6,8%) e Basilicata (3,8%) mentre il Molise è l’unica regione in cui si riducono (-4,4%). Tali incrementi – spiega l’Istat – non modificano significativamente la distribuzione territoriale che permane piuttosto concentrata, con oltre il 50% delle istituzioni attive nelle regioni del Nord (27,1% nell’Italia Meridionale e Insulare).

La diffusione del settore non profit è comunque in aumento nel Mezzogiorno: rispetto al 2017, il numero di istituzioni ogni 10 mila abitanti passa da 48,3 a 50,7 nelle Isole e da 43,7 a 45,7 al Sud. Nel biennio 2017-2018, i dipendenti impiegati dalle istituzioni non profit crescono di più nel Nord-est (+2,6%) e al Sud (+1,4%) mentre sono in flessione nelle Isole (-1,2%).

Le regioni maggiormente interessate dall’incremento dei dipendenti sono Molise (+8,4%), Friuli-Venezia giulia (+4,2%), Emilia-Romagna (+3,8%) e Campania (+3,2%). Al contrario, si registra una diminuzione dei dipendenti in Calabria (-2,8%), Basilicata (-2,8%), Sicilia (-2,1%) e Valle d’Aosta (-1,4%). Dal punto di vista territoriale, i dipendenti risultano ancora più concentrati delle istituzioni ,oltre il 57% è impiegato al Nord.

In generale, al 31 dicembre 2018 le istituzioni non profit attive in Italia sono 359.574 e, complessivamente, impiegano 853.476 dipendenti. Il numero di istituzioni non profit aumenta con tassi di crescita medi annui sostanzialmente costanti nel tempo (intorno al 2%) mentre l’incremento dei dipendenti, pari al 3,9% tra il 2016 e il 2017, si attesta all’1,0% nel biennio 2017-2018. Rispetto al complesso delle imprese dell’industria e dei servizi, l’incidenza delle istituzioni non profit continua ad aumentare, passando dal 5,8% del 2001 all’8,2% del 2018, diversamente dal peso dei dipendenti che rimane pressoché stabile (6,9%).

CRESCONO LE FONDAZIONI
Tra il 2017 e il 2018, ad eccezione delle cooperative sociali che permangono sostanzialmente stabili (-0,1%), le istituzioni non profit aumentano pressoché in tutte le forme giuridiche, in particolare tra le fondazioni (+6,3%). L’associazione è la forma giuridica che raccoglie la quota maggiore di istituzioni (85,0%), seguono quelle con altra forma giuridica (8,4%), le cooperative sociali (4,4%) e le fondazioni (2,2%). I dipendenti aumentano maggiormente nelle cooperative sociali (+2,4%) e nelle fondazioni (+1,9%), al contrario, diminuiscono tra le associazioni (-3%). La distribuzione dei dipendenti per forma giuridica resta piuttosto eterogenea, con il 53% impiegato dalle cooperative sociali, il 19,2% dalle associazioni e il 12,2% dalle fondazioni.

SETTORE CULTURA, SPORT E RICREAZIONE
Rispetto al 2017, le istituzioni non profit che presentano un incremento più elevato sono quelle attive nei settori della tutela dei diritti e attività politica (+9,9%), dell’assistenza sociale e protezione civile (+4,1%), della filantropia e promozione del volontariato (+3,9%) e delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (+3,7%). La distribuzione delle istituzioni non profit per attività economica rimane pressoché invariata, con il settore della cultura, sport e ricreazione che raccoglie quasi due terzi delle unità (64,4%), seguito da quelli dell’assistenza sociale e protezione civile (9,3%), delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (6,5%), della religione (4,7%), dell’istruzione e ricerca (3,9%) e della sanità (3,5%). Nel biennio 2017-2018, i dipendenti crescono in misura relativamente maggiore nei settori della religione (+5,8%), della filantropia e promozione del volontariato (+3,4%), dello sviluppo economico e coesione sociale (+3,3%) mentre diminuiscono in quelli della tutela dei diritti e attività politica (-12,1%), della cultura, sport e ricreazione (-11,3%) e della cooperazione e solidarietà internazionale (-3,1%).

Le istituzioni classificate con altra forma giuridica sono principalmente: enti ecclesiastici, società sportive dilettantistiche, comitati, società di mutuo soccorso e imprese sociali. 5 La diminuzione dei dipendenti è in larga parte dovuta allo scioglimento dei gruppi parlamentare della XVII legislatura. Anche la distribuzione del personale dipendente è abbastanza concentrata in pochi settori quali: assistenza sociale (37,3%), sanità (21,8%), istruzione e ricerca (15,0%) e sviluppo economico e coesione sociale (12,0%).

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