Sguardo dettagliato ai numeri della Rap, resta un’incognita da 11 milioni di euro - QdS

Sguardo dettagliato ai numeri della Rap, resta un’incognita da 11 milioni di euro

Gaspare Ingargiola

Sguardo dettagliato ai numeri della Rap, resta un’incognita da 11 milioni di euro

martedì 13 Agosto 2019

Analisi dei documenti finanziari della società recentemente approvati dalla Giunta comunale. Buco legato alla chiusura dei Bellolampo e all’aumento dei costi per trasferire i rifiuti

PALERMO – La Giunta comunale di Palermo ha approvato il nuovo contratto di servizio, il budget, il Piano industriale e il Piano di fabbisogno del personale della Rap, società di igiene ambientale del capoluogo. Per quanto riguarda il budget, però, la ratifica è sospesa in attesa di trovare una soluzione per il buco di 11 milioni di euro generato dalla recente chiusura di Bellolampo e dalla conseguente necessità di trasportare i rifiuti verso altre discariche siciliane, provocando una spesa extra budget di 110-120 mila euro al giorno.

Secondo Palazzo delle Aquile la spesa andrebbe coperta dalla Regione, ritenuta responsabile dei ritardi nei lavori di realizzazione della settima vasca e di ampliamento della sesta. Senza l’eventuale salasso degli 11 milioni, il budget 2019 della Rap registra timidi segnali di ripresa rispetto al 2017 al 2018. Il risultato di gestione è in positivo di 58.154 euro con una differenza tra valore della produzione e costo della produzione di 939.033 euro, in miglioramento rispetto al consuntivo 2017 (-909.452 euro) e al preconsuntivo 2018 (-16,2 milioni). Una perdita, quella del 2018, che, per quanto negativa, il Collegio sindacale ritiene “eccezionale e dalla portata temporanea e non durevole”.

Nella documentazione che l’azienda ha sottoposto al Comune a sostegno del budget 2019, però, ci sarebbero alcune lacune, sottolineate dalla Giunta. La prima: anche se è vero che la società ha avviato “un processo volto a ripristinare le condizioni di equilibrio”, i dirigenti di piazzetta Cairoli dovranno spiegare per iscritto come mai non sia stato ritenuto necessario predisporre un vero e proprio Piano di risanamento.
La seconda: approvando il Piano Tari 2019, il Consiglio comunale ha imposto alla Rap di raggiungere un coefficiente di recupero di produttività pari al 6,7%. Ebbene, la società dichiara di aver effettuato una “adeguata e sostenibile contrazione dei costi operativi”, tuttavia, secondo gli uffici comunali “il suddetto recupero di produttività non trova un’adeguata rappresentazione in seno alla documentazione trasmessa né risulta rinvenibile un’organica pianificazione e rappresentazione del suddetto programma di efficientamento che si ritiene non inficiare l’approvazione del budget ma che anche in questo caso debba essere oggetto di apposita integrazione documentale”.

Nel documento finanziario i ricavi previsti dal servizio di igiene ambientale sono pari a 108,5 milioni (con una crescita di 7,4 milioni) mentre dalla manutenzione delle strade arrivano 10 milioni (+1) e dalla raccolta differenziata 1,8 (+700mila euro). Il costo del personale è pari a 84,8 milioni “in netta diminuzione rispetto al consuntivo 2018 di 88,7 ed agli 89,3 del 2017”. Vi sono 78,8 milioni per le retribuzioni, 400 mila euro per gli straordinari, 1,9 milioni per il lavoro notturno, 2,2 per i festivi, 1,3 per altri progetti. I costi per le materie prime ammontano a 8,7 milioni, quelli per i servizi a 24,2. Anche su quest’ultimo capitolo gli uffici comunali hanno chiesto delucidazioni, in particolare per quanto riguarda i servizi esterni “di cui viene fornita una succinta descrizione priva di un’analitica quantificazione dei singoli aggregati”.

Per quanto attiene il Piano industriale, tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2019 ci sono: l’estensione del porta a porta ad altre 30 mila utenze, la creazione di altri quattro centri comunali di raccolta, l’80% di differenziata nei quartieri del porta a porta, la differenziata nelle scuole, negli uffici e negli ospedali, la presentazione di un piano di spazzamento meccanizzato diurno e notturno con 16 itinerari giornalieri, la nomina di un direttore generale, un progetto di ampliamento della raccolta dell’organico e della produzione del compost. Anche il compenso accessorio dell’amministratore unico Giuseppe Norata dipenderà dal raggiungimento di almeno il 75% di questi obiettivi.

Infine, il Piano del fabbisogno del personale “evidenzia una capacità assunzionale per il triennio 2019/2021 pari a 6,1 milioni, di cui 4,9 per nuove assunzioni e 1,2 per l’adeguamento delle posizioni contrattuali”.

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