Sicilia, costo della vita in aumento: 60% stipendio in spese fisse

Natale magro per le famiglia siciliane: il 60% dei guadagni è utilizzato per spese obbligatorie

Natale magro per le famiglia siciliane: il 60% dei guadagni è utilizzato per spese obbligatorie

Michele Giuliano  |
lunedì 25 Novembre 2024

Si spendono in media quasi 1.900 euro tra casa, abbigliamento, alimenti, trasporti e mobili.

Il costo della vita in Sicilia è in aumento e i dati parlano chiaro. Più di mille euro al mese solo per cibo, casa e trasporti, a cui si aggiungono quasi 800 euro per la cosiddetta spesa complementare, cioè i costi sostenuti per le bevande alcoliche, l’abbigliamento e le calzature, i mobili e i servizi per la casa, la salute, l’istruzione, i servizi ricreativi, assicurativi, finanziari e di protezione sociale.

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Nello specifico, si parla di 1.098 euro a famiglia siciliana per le spese obbligatorie, che incidono sul totale della spesa mensile per il 58,2%. Un valore che supera di due punti percentuali la media nazionale, che scende al 56%. Ancora maggiore la distanza con la coda della classifica, dove si posiziona il Lazio al 52,7%. Questi i dati messi a diposizione dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, associazione artigiani e imprese, che ha elaborato i dati Istat relativi al 2023.

Il costo della vita in Sicilia sotto la media nazionale

In termini assoluti, invece, la Sicilia si pone tra le regioni più “economiche”, al sesto posto. In cima all’elenco, in questo caso, troviamo la Sardegna, con una spesa obbligatoria di 935 euro. Con 1.078 euro, quindi, la Sicilia si pone al di sotto del valore registrato come media nazionale. Questo arriva a 1.191 euro e sale fino a 1.462 in Trentino Alto Adige. L’Isola rimane al di sotto anche della media dell’intera penisola per quanto riguarda la spesa complementare, che si ferma a 789 euro contro 937 euro in Italia. Ben al di sotto dei 1.169 euro registrati in Lombardia. L’analisi storica del rapporto tra spesa obbligatoria e spesa complementare mostra come l’innalzamento dell’inflazione, a seguito della pandemia e poi della crisi energetica, abbia lasciato strascichi importanti.

Le spese obbligatorie incidono sempre più sul bilancio familiare

Se nel 2019, in base alla media nazionale, l’incidenza della spesa per casa, cibo e trasporti era del 54,7%, già in crescita rispetto al 2015 (picco minore dell’ultimo decennio quando è arrivato al 53,9%), nel 2023 è arrivato al 56%. Il valore più alto è stato raggiunto nel 2020, con il 57,7%, e da allora non si è più tornati ai livelli pre covid.

Analizzando la situazione per aree geografiche, emergono forti differenze di spesa tra il Nord e il Sud del Paese. Se a Nordovest la spesa complessiva mensile nel 2023 è stata pari a 2.337 euro, nel Mezzogiorno ha toccato i 1.758 euro, circa un quarto in meno. Per quanto riguarda le spese “obbligate”, invece, è il Mezzogiorno a registrare un’incidenza sulla spesa totale più elevata d’Italia. Se nel Nordovest e nel Nordest la quota sul totale è del 55 per cento circa, al Sud sale al 59,4 per cento.

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