In Sicilia più acqua nelle dighe, ma è soltanto un'illusione

In Sicilia più acqua nelle dighe, ma è un’illusione: in tre anni persi oltre 200 milioni di metri cubi

In Sicilia più acqua nelle dighe, ma è un’illusione: in tre anni persi oltre 200 milioni di metri cubi

Michele Giuliano  |
martedì 22 Aprile 2025

Adesso ci sono 374 milioni di metri cubi, il 21% in più dell’anno scorso che era stato molto siccitoso: i 600 milioni del 2022 sono però molto distanti

Un inverno, quello appena trascorso, ricco di piogge, che ha permesso un buon recupero in termini di riserve d’acqua, che lascia ben sperare per la stagione estiva ormai alle porte. Eppure, è solo una illusione. Nonostante il recupero avvenuto rispetto ad aprile dello scorso anno, secondo i dati forniti dall’autorità di bacino del distretto idrografico di Sicilia, si è ben lontani dai numeri registrati appena tre anni fa. Se oggi, infatti, si contano 374 milioni di metri cubi d’acqua, nell’insieme delle principali dighe e invasi presenti sul territorio, ben più di quelli registrati nello stesso mese del 2024, quando erano 310 milioni, ma comunque parecchio ridotti rispetto prima di tutto al 2023, quando ci si attestava sui 484 milioni di metri cubi, e ancor meno rispetto al 2022, quando si arrivava a 595 milioni. In soli tre anni, in pratica, le riserve si sono quasi dimezzate.

Si inverte il trend, ma il gap da recuperare è ancora tanto

I recuperi maggiori sono stati registrati nella diga Ancipa, che supera nel 2025 i livelli raggiunti nel 2022. Stessa cosa per l’invaso Lentini, Nicoletti, Rubino, Sciaguana. Mentre Gornalunga è ritornato in pari. Per il resto, purtroppo, sono molti gli invasi che vedono una netta riduzione delle quantità di acqua raccolti ad oggi. Un esempio, l’invaso Poma, che in tre anni passa da 70 milioni di metri cubi a 28; Pozzillo passa da 64 milioni a 32, Arancio passa da 22 milioni a poco più di 8. Se si considera, poi, buona parte delle acque raccolte sono destinate ad usi vari, dall’irrigazione agli utilizzi industriali, la quantità di acqua destinata ad uso potabile si riduce sensibilmente. Il mese di aprile è stato comunque positivo: rispetto al mese precedente, sono stati conservati ben 30 milioni di metri cubi d’acqua, con una crescita del 20% in soli 30 giorni.

La Regione non abbassa la guardia

Nonostante i risultati relativamente positivi, la cabina di regia per l’emergenza idrica ha continuato a lavorare a pieno regime anche in questi mesi invernali, considerato che, del totale rilevato, per uso potabile se ne potrà utilizzare circa un terzo del totale, senza poi dimenticare le necessità del settore agrotecnico. Bisogna, adesso, lavorare in termini di conservazione, in modo da preservare le risorse per i mesi più aridi. Si è quindi deciso di invitare i sindaci ad adottare tempestivamente delle ordinanze che limitino l’uso dell’acqua potabile ai soli scopi domestici e igienico-sanitari; inoltre, gli enti locali dovranno ricercare nuove fonti di approvvigionamento idrico per mitigare l’emergenza, e tali iniziative saranno oggetto di valutazione positiva da parte della cabina di regia regionale con a capo l’ingegnere Salvatore Cocina.

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Un commento

  1. La mammaddavora e i suoi mostriciattoli ha detto:

    Siamo senz’acqua un altra volta … Figurati. Non risolveranno mai il problema.

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