Sicilia quarta regione per percentuale di evasione fiscale in Italia

Evasione fiscale, “grande male” del Sud: in Sicilia quasi un quinto dell’economia nascosta allo Stato

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Evasione fiscale, “grande male” del Sud: in Sicilia quasi un quinto dell’economia nascosta allo Stato

Hermes Carbone  |
mercoledì 22 Maggio 2024

In termini percentuali, la Sicilia occupa la quarta posizione nel report CGIA sull'evasione fiscale. Trend negativo, soprattutto al Sud: ecco i dati.

La Sicilia è la quarta regione italiana in termini percentuali per evasione fiscale in Italia. I dati ai quali si fa riferimento sono quelli rilasciati da parte dell’Agenzia delle Entrate ed elaborati dall’Ufficio Studi CGIA in base all’ultimo report diffuso e con dati aggiornati al 2021.

Eppure, proprio nell’ultimo anno il gettito recuperato dall’evasione è stato di 26 miliardi di euro: il dato più alto di sempre.

Evasione fiscale, un fenomeno “tipico” del Sud

Stando a quanto rilevato in questa classifica, è tutto il Sud Italia che alimenta il reato dell’evasione fiscale. Ma solo in termini percentuali, perché la realtà mostrata dai grafici è solo parziale. E la prospettiva migliore possibile nell’analisi può essere quella di una Italia vista da Sud nella quale, la somma delle evasioni di Calabria, Campania e Puglia – le prime tre in classifica, per intenderci – è pari al dato complessivo che si raggiunge in Lombardia. Ma procediamo in modo graduale e ripartiamo, appunto, dai dati.

I dati, recuperi “solo” da sanatorie e condoni

Attività di controllo, promozione della compliance e misure straordinarie, come la rottamazione delle cartelle esattoriali, hanno permesso all’Agenzia delle Entrate di far segnare un +22% di recupero nelle casse pubbliche, pari a 24,7 miliardi di euro. Di questi, quasi 5 miliardi provengono solo da sanatorie e condoni.

Un dato da sottolineare è quello del “gettito spontaneo”, ovvero le somme versate in autonomia dei cittadini, che sono cresciute di quasi 27 miliardi rispetto al 2022 (+5%). Dati che è stato possibile raggiungere anche grazie al ruolo dei Whistleblower, definiti fondamentali di recente anche dal presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, nel corso della presentazione del report annuale dell’Agenzia nazionale anticorruzione.

Attraverso analisi di rischio e controlli preventivi antifrode, lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha anche assicurato “minori uscite” a carico del bilancio dello Stato per 7,6 miliardi di euro tra crediti fittizi, indebite compensazioni e rimborsi Iva non spettanti. In attuazione delle norme introdotte per contrastare il fenomeno delle cosiddette partite Iva “apri e chiudi”, l’Agenzia ha anche cessato d’ufficio circa 2.300 imprese. In crescita anche i rimborsi fiscali, che nel 2023 hanno superato i 22,4 miliardi di euro (+12%). Di questi, 19,5 miliardi sono andati al settore produttivo e 2,9 miliardi alle famiglie.

Trend negativo

Stante al recente report pubblicato dagli Uffici CGIA, il fenomeno dell’evasione fiscale è ancora lontano dall’essere sconfitto. Nella tabella presa in considerazione e contenente una stima della ripartizione del gettito tributario e contributivo evaso per singola regione, la Calabria guida il trend per distacco. I valori analizzati sono quelli dell’economia non osservata in percentuale del valore aggiunto regionale, quello delle imposte evase in milioni di euro e il dato percentuale di evasione fiscale.

Il dato generale dell’Italia risponde a oltre 83 miliardi di euro di imposte evase, con una percentuale di poco più di 11 euro evasi ogni 100 versati all’Agenzia delle Entrate. Il Mezzogiorno guida le statistiche, con oltre 27 miliardi evasi. Seguono il Nord – Ovest con poco meno di 22 miliardi, il centro con 18 miliardi e il Nord – Est con 16 miliardi.

Circa il 20% dell’economia della Calabria (19,2%), una delle regioni più povere d’Europa, finisce evaso. Tra la provincia di Cosenza e l’estrema punta della Penisola, ogni 100 euro nelle casse dell’Agenzia delle Entrate, ne vengono evasi 18,4. Dato che in Campania scende al 17,2 a fronte però di una evasione fiscale di quasi 8 miliardi di euro. Cinque e mezzo sono quelli evasi invece in Puglia, con poco meno di 17 euro ogni 100 evasi.

Sicilia quarta regione per evasione fiscale in Italia

Quarta, come detto, la Sicilia. Qui il dato è di circa il 17% di economia sommersa, dato questo che si relaziona con le statistiche inerenti il lavoro nero presente nell’Isola. In Sicilia, quasi un quinto dell’economia generale è schermata agli occhi dello Stato. In miliardi di euro, sono oltre 6 quelli che ogni anno non confluiscono nelle tasche dello Stato, 16,5 gli euro evasi ogni cento.

Dati che però mostrano tutta la loro parzialità. La sola Lombardia è la regione italiana che evade più di ogni altra per miliardi di euro: 13,6. Eppure, in termini di economia sommersa e lavoro nero, risulta essere la seconda più virtuosa sul piano nazionale dietro solo al paradiso della Provincia Autonoma di Bolzano e davanti a quella di Trento. Dopo la Lombardia, il Lazio è la regione che evade maggiormente in miliardi di euro: poco più di 9, per la precisione. Poi Campania, Veneto ed Emilia Romagna (6,5 miliardi) e infine la Sicilia, sesta regione italiana per miliardi di euro sottratti al fisco.

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