Siciliani fra Reddito di cittadinanza e Gratta e vinci: spesi in lotterie più di 4,5 miliardi - QdS

Siciliani fra Reddito di cittadinanza e Gratta e vinci: spesi in lotterie più di 4,5 miliardi

Eleonora Fichera

Siciliani fra Reddito di cittadinanza e Gratta e vinci: spesi in lotterie più di 4,5 miliardi

martedì 08 Ottobre 2019

In una delle regioni più povere del Paese resta altissimo il numero di persone in cerca del colpo di fortuna. Il confronto con il "ricco" Piemonte. Il fortunato caso di Caltanissetta, con la vincita da 130 milioni di euro

PALERMO – Sono circa 75,4 i miliardi di euro che gli italiani hanno speso per tentare la fortuna nel 2018. La cifra, diffusa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, fa riferimento al cosiddetto “gioco fisico” (Betting Exchange, Bingo, Eurojackpot, Internazionale, Lotterie istantanee telematiche, Lotto, PlaySix, Scommesse sportive e virtuali, Superenalotto, Winforlife) e non comprende, invece, quello virtuale.

Dei 75,4 miliardi citati, ben 4,5 sono riconducibili alla Sicilia. La cifra, già di per sé importante, risulta particolarmente preoccupante se si considera che la nostra Isola è tra quelle più povere d’Italia, con un reddito medio disponibile pro capite pari ad appena 13.286 euro (il secondo più basso dopo la Calabria, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat). Non a caso, infatti, proprio la Sicilia è sul podio delle regioni che hanno richiesto più sussidi allo Stato. L’ultima nota di aggiornamento diffusa dall’Inps sul Reddito di cittadinanza, per esempio, vede la nostra Isola al secondo posto per numero di domande presentate: sono 224.826. Una cifra più alta, si è registrata solo in Campania (251.309).

IL CONFRONTO CON IL “RICCO” PIEMONTE
Il quadro si fa ancor più nero, se si guarda al confronto con altre regioni italiane. Prendendo come benchmark il Piemonte, per esempio, si nota subito che, a fronte di una spesa per il gioco praticamente identica (i piemontesi hanno giocato un ammontare pari a 4.671.308.337 euro), le differenze economiche tra le due realtà sono macroscopiche.

Il reddito medio pro capite disponibile in Piemonte è di 20.727 (fonte Istat). Ciò significa che, mentre i siciliani spendono in gioco circa il 7% del loro reddito disponibile, i piemontesi “si giocano” appena il 5%. Ma non solo. Il “ricco” Piemonte si conferma tale anche sul fronte del già citato Rdc: le domande presentate, in questo caso, sono appena 86.558. Il confronto, insomma, è impietoso. Al di là di ogni semplicistica correlazione, appare quantomeno sospetto che due regioni tanto diverse per condizioni economiche, riescano a spendere in gioco una cifra pressoché identica.

I NUMERI DELLE PROVINCE
Ma veniamo ai dati siciliani. Guardando alla diffusione della spesa assoluta nelle province, le cifre più alte sono riconducibili alle tre città metropolitane: Palermo (1.205.852.388 euro), Catania (1.000.167.106), e Messina (639.662.573 euro). Un quadro più interessante, però, si ottiene confrontando le spese con la popolazione residente in ciascuna provincia. I dati del giocato pro capite, infatti, ci restituiscono un podio leggermente diverso. Tra tutte le province, spicca Ragusa (340.104.579 euro la spesa certificata) dove il giocato pro capite è di ben 1.062 euro. Seguono le già citate Messina e Palermo (con spese pro capite rispettivamente di 998 e 948 euro) e Siracusa dove sono stati spesi circa 950 euro ad abitante.
In coda alla classifica, invece, troviamo Enna (85.149.490 euro la spesa assoluta, 500 euro il giocato pro capite) e Agrigento (311.679.808 euro la spesa assoluta, 700 euro il giocato pro capite).

IL FORTUNATO CASO DI CALTANISSETTA
A spese così alte corrispondono degne vincite? In alcuni casi, sembrerebbe di sì. La percentuale di vincita è pressoché omogenea in tutte le province siciliane e si aggira intorno al 76% (se si esclude la “sfortunata” Enna, ferma al 72%). Tra tutte, però, spicca il caso di Caltanissetta. Nel corso del 2018 la provincia nissena è stata decisamente baciata dalla Dea bendata. Nel mese di aprile, infatti, è stata registrata una vincita al Superenalotto di 130 milioni di euro, cifra che ha fatto schizzare la percentuale di vincita della provincia al 113%. Ma, per il momento, questa rimane ancora una (fortunata) eccezione.

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