Dal Cga arriva l’ok, Italia resta sindaco di Siracusa - QdS

Dal Cga arriva l’ok, Italia resta sindaco di Siracusa

Oriana Gionfriddo

Dal Cga arriva l’ok, Italia resta sindaco di Siracusa

sabato 18 Gennaio 2020

Reale aveva presentato appello per aggiungere 12 sezioni alle 9 già individuate dal Tar per tornare a votare. Il candidato primo cittadino non eletto aveva chiesto l’annullamento per intero della tornata elettorale

SIRACUSA – “Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, accoglie l’istanza cautelare dell’appellante principale e, per l’effetto, sospende l’esecutività della sentenza impugnata. Fissa per la trattazione della causa nel merito l’udienza pubblica dell’8 aprile 2020.”

Così, in poche righe, il Cga di Palermo conferma Francesco Italia sindaco, almeno fino all’8 aprile. è stato pubblicato ieri, infatti, il decreto atteso da quasi 48 ore, dopo la Camera di consiglio, dalla quale era già venuta fuori la data per l’udienza di merito. A tenere il fiato sospeso ancora Ezechia Paolo Reale il quale, a seguito di sospensiva presentata da Italia, aveva presentato appello incidentale per aggiungere altre 12 sezioni oltre a quelle 9 individuate dal Tar di Catania per tornare alle urne.

Tra 9 e 21 sezioni la differenza c’è, tanto che se effettivamente si dovesse arrivare a elezioni il numero di sezioni votanti potrebbe fare la differenza sul risultato finale. Come si ricorda, Reale, candidato sindaco lo scorso 10 giugno 2018, aveva chiesto al Tar l’annullamento per intero della tornata, ottenendo solo il ritorno alle urne in 9 sezioni. Non solo. La sentenza del Tar annullava la proclamazione di Italia sindaco con tanto di decaduta della Giunta e commissariamento del Comune (ipotesi scongiurata dal decreto del Cga).

Reale, che dal primo momento si è appellato alla teoria della scheda ballerina (cioè introdotta illegalmente nelle urne in un secondo momento), nell’appello incidentale non ha certo usato mezzi termini. A parte i vari dati che non si incastrerebbero tra di loro, nelle sezioni 2 e 16 il legale di Reale nel documento sottolinea l’intenzione di mascherare i numeri per far passare un messaggio di legalità delle operazioni.

“L’inserimento dei dati – recita l’appello incidentale – restituisce l’immagine di apparente regolarità nella contabilità delle schede elettorali autenticate, che invece è ben lontana, offrono infatti un quadro gravido di incertezza e sono preoccupante indice dell’esistenza di una volontaria dissimulazione della realtà che non ha spiegazioni diverse se non quella di celare l’uso irregolare delle schede”.

O ancora nella 16 dove non sono stati registrati nel verbale della sezione i dati relativi alle schede restituite non utilizzate, sia autenticate che non. “Tale omissione – continua il documento – è funzionale, o quantomeno idonea, a celare, senza accesso agli atti elettorali, il reale numero di schede autenticate rispetto a quanto registrato in difformità del vero”.

Insomma c’è tanta carne al fuoco. Adesso bisognerà aspettare cosa risponderanno i giudici all’appello incidentale, e soprattutto bisognerà attendere l’8 aprile. Da quell’udienza pubblica, probabilmente, qualcuno potrebbe uscirne con le ossa rotte.

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