Siracusa

Siracusa, seduta di gara a vuoto per il servizio idrico: è polemica

Uno slittamento di dieci giorni. Non tanti da comportare particolari ritardi rispetto alla tabella di marcia, ma sufficienti a riaccendere le polemiche da parte di chi contesta la stessa indizione della procedura. È quanto sta accadendo nella gara d’appalto per la selezione del socio privato a cui affidare, per trent’anni, il servizio idrico in provincia di Siracusa

Martedì scorso, la commissione nominata per esaminare la congruità dell’offerta presentata da Acea Molise e Cogen – l’unica arrivata entro i termini per partecipare – si è riunita per la terza volta. Si è trattato, però, di una seduta interlocutoria dato che i lavori non hanno fatto passi in avanti per via di, come si legge nel verbale, “sopravvenuti problemi di ordine amministrativo”. Un’espressione che, secondo quanto verificato dal Quotidiano di Sicilia, fa riferimento alla necessità di fare chiarezza sui compensi spettanti ai cinque componenti della commissione di gara. 

Servizio idrico a Siracusa, seduta a vuoto

Nonostante in calce al verbale sottoscritto dalla commissione si faccia riferimento a un documento di sei pagine, la sintesi di quanto accaduto nei locali palermitani della Centrale unica di committenza, al quarto piano di via Notarbartolo 17, è riassunta in due fogli. Lo spazio necessario per ricordare i passaggi con cui l’Assemblea territoriale idrica di Siracusa ha indetto la procedura per selezionare i privati che dovranno fare ingresso in Aretusacque – società mista che prenderà le redini del servizio idrico – e registrare i presenti: Simone Zamblera, Filippo Gabriele Furia, Marina Stabile, Francesco Maria Arena e Gaia Pavesi, per Acea; Sergio Cassar, Adriana Cassar e Pietro Palermo, per Cogen.

Ovvero i rappresentanti delle due imprese che, unendosi in Ati, hanno presentato l’offerta. Per la famiglia Cassar, si tratta del tentativo di fare ingresso nel settore idrico nella terza provincia in Sicilia, dopo Enna – in cui lavora da metà anni Duemila – e Catania, dove la convenzione con l’Ati è stata sottoscritta a inizio mese soltanto dopo l’intervento della commissaria ad acta inviata dalla Regione.

Nel verbale di gara c’è poco altro: la seduta, iniziata alle ore 9.30, si è chiusa a mezzogiorno. Due ore e mezza in cui, come detto, a tenere banco sono stati “problemi di ordine amministrativo” e che hanno portato alla decisione di rinviare al 2 maggio la ripresa delle operazioni.

Servizio idrico a Siracusa, la questione compensi

Mentre alla richiesta di chiarimenti, fatta da questa testata, la presidente della commissione Rossana Manno chiosa rinviando al verbale, qualche spunto in più per capire ciò che è accaduto martedì arriva da due degli altri componenti dell’organismo a cui spetterà stabilire se la proposta tecnica ed economica di Acea e Cogen dia sufficienti garanzie rispetto a quanto previsto dal bando di gara.

“Si è ragionato su questioni concernenti la modalità di liquidazione dei nostri compensi, c’erano alcuni aspetti da chiarire e questi chiarimenti sono arrivati. Poi, vista l’ora, si è deciso di rinviare i lavori alla prossima seduta”, spiega al Qds l’architetto Francesco Provino. “I problemi – commenta l’ingegnere Filippo Botto – hanno riguardato l’applicazione o meno delle previsioni contenute nel nuovo codice degli appalti, considerato che la procedura di gara è stata indetta in un momento in cui era in vigore ancora il precedente, ovvero il d.lgs 50/2016”. Da parte di Botto la garanzia che “la seduta di martedì non comporterà alcuna spesa in più, perché i compensi sono forfettari e le spese di viaggio sono state a carico nostro”.

Servizio idrico a Siracusa, questione trasparenza

A intervenire nella vicenda è Alessandro Acquaviva, coordinatore a Siracusa del comitato Acqua Bene Comune. “Non possiamo che ribadire ancora una volta come l’intera procedura fin qui abbia registrato carenze in fatto di trasparenza. Di recente avevamo chiesto alla Regione di poter visionare l’offerta presentata da Acea e Cogen, ma ci è stato detto che sarà possibile farlo soltanto una volta ultimati i lavori della commissione, che però, a quanto pare, subiscono ritardi per motivi poco comprensibili”, commenta Acquaviva.

Il rinvio della seduta di martedì porta con sé anche un piccolo punto interrogativo: nel secondo verbale, datato 11 aprile, la commissione aveva rilevato che “il certificato camerale della società mandataria Acea Molise riscontra che la scadenza societaria risulta fissata al 31 dicembre 2050”. Data precedente rispetto alla cessazione della convenzione che verrà stipulata con l’Ati di Siracusa, la cui validità si spingerà fino al 2054.

Per questo motivo, la commissione aveva chiesto ad Acea chiarimenti entro il 22 aprile. “Dal verbale redatto martedì non si capisce se la commissione abbia verificato che i chiarimenti richiesti sono arrivati entro i termini concessi. Adesso – conclude Acquaviva – siamo curiosi di capire se le discussioni interne sui compensi comporteranno anche una proroga dei tempi assegnati ad Acea per fornire le giustificazioni richieste”.

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