Una Siracusa più verde per combattere l’inquinamento - QdS

Una Siracusa più verde per combattere l’inquinamento

Luigi Solarino

Una Siracusa più verde per combattere l’inquinamento

martedì 01 Marzo 2022

Finanziati, con circa 660 mila euro provenienti dal ministero per la Transizione ecologica, tre progetti green voluti dal Comune che prevedono la messa in dimora di ben 160 nuovi alberi

SIRACUSA – Più alberi per combattere l’inquinamento atmosferico a Siracusa. È questo quanto ci si ripromette con la realizzazione di una serie di tre “progetti verdi” finanziati con 663 mila euro provenienti dal ministero per la Transizione ecologica nell’ambito di un programma sperimentale nazionale dedicato esclusivamente alle aree urbane.

Per i progetti il Comune ha ricevuto i complimenti della commissione giudicatrice e dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). I dettagli delle opere sono stati presentati dal sindaco, Francesco Italia, e dagli assessori al Verde pubblico, Andrea Buccheri, e all’Ambiente, Giuseppe Raimondo. Nello specifico, si tratta di mettere a dimora ben 160 alberi e di realizzare, nei siti che li accoglieranno, una serie di opere per sostituire le pavimentazioni che ostacolano il rilascio di calore, come quelle in l’asfalto o in cemento, con materiali e accorgimenti che invece lo favoriscono oltre che sostenibili dal punto di vista ecologico.

Il primo progetto prevede la realizzazione, tra piazza Adda e largo 2 giugno, di un intervento di “rigenerazione e infrastrutturazione verde”. Una parte dell’attuale pavimentazione, infatti, sarà sostituita con opere drenanti per il recupero dell’acqua piovana, che sarà depurata e conservata nel sottosuolo in apposite vasche per il successivo riuso nell’irrigazione dei nuovi alberi e del parco “Dino Cartia”. Nelle aree dedicate a parcheggio saranno messe a dimora 27 piante ombreggianti.

Il secondo progetto riguarda tre scuole. Saranno create barriere ombreggianti all’istituto Raiti di via Pordenone, alla materna Montessori di via Mazzanti e alla Martoglio di via Monsignor Caracciolo.

Il terzo progetto è quello delle “oasi verdi alberate” da realizzare, sempre con gli stessi criteri ecologici, in cinque diverse zone della città: il parcheggio di via Augusta; un’area tra via Vanvitelli e via Sofio Ferrero; piazza Silvestro Rossello a Belvedere, destina a parcheggio e a mercato; il parcheggio di via Tersicore a Fontane Bianche; l’area antistante la scuola Costanzo di viale Santa Panagia.

“A fronte del finanziamento da quasi sette milioni di euro – ha dichiarato il sindaco Italia – ottenuto per la realizzazione di un archeo-parco tra viale Scala Greca e viale Santa Panagia, in questo caso parliamo di opere meno corpose ma molto significative, che, tengo a ricordare, sono il frutto del lavoro dell’ex assessore Carlo Gradenigo. Significative innanzitutto perché interesseranno varie zone della città, fino a Belvedere e Fontane Bianche, e poi in quanto estendono agli spazi pubblici una concezione del verde innovativa dal punto di vista delle soluzioni tecniche, come nel caso di piazza Adda”.

“Importanti saranno le barriere arboree a protezione delle scuole e l’area verde di via Vanvitelli perché si tratta di un’area comunale che diventerà un piccolo parco in una zona fortemente cementificata – ha detto l’assessore Buccheri – . Qui l’intervento punterà al doppio obiettivo della mitigazione del calore e del decoro urbano attraverso la riqualificazione. La difesa dell’ambiente è ormai una costante delle nostre scelte e con questo spirito abbiamo deciso di modificare il progetto della nuova piazza Euripide dove aumenteremo il numero degli alberi”.

“Oltre a un aspetto estetico delle opere – ha spiegato l’assessore Raimondo – c’è anche quello infrastrutturale. A piazza Adda e negli altri siti, il recupero dell’acqua piovana e la sua depurazione è una vera innovazione perché per la prima volta non si pensa solo piantare degli alberi ma anche alla loro irrigazione senza attingere risorse idriche dell’acquedotto. Si tratta di una strada che non potrà che essere percorsa anche in futuro”.

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