"Nonostante tutto, noi del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano - si legge in una nota - continuiamo ad impegnarci nel soccorso".
Una donna di nazionalità francese, in un’area impervia prospicente il mare presso la Riserva Naturale Orientata Zingaro (Trapani), si è procurata un profondo taglio ad un arto inferiore, con conseguente impossibilità a deambulare. Contattato il Numero Unico Emergenze 112 che ha trasferito la chiamata alla Centrale Operativa 118. Quest’ultima ha allertato per competenza il Soccorso Alpino. Viene richiesto prontamente l’intervento di un elicottero dell’Aeronautica Militare, che fornisce immediatamente la disponibilità al decollo. Due tecnici di Elisoccorso del CNSAS Sicilia si imbarcano sull’elicottero nel punto concordato per il rendez vous. Il personale del Soccorso Alpino e dell’Aeronautica Militare vengono verricellati in area prossima a quella indicata dall’infortunata, ma non trovano nessuno. Vengono effettuati diversi sorvoli per individuare la donna lungo la sentieristica, ma non vi è alcuna traccia.
La decisione della donna di spostarsi senza preavviso
Si saprà successivamente, durante uno dei tanti tentativi di rintracciare la donna via telefono, che insieme al marito aveva deciso di lasciare l’area autonomamente, con un’imbarcazione privata, senza disattivare il sistema di soccorso che aveva attivato, senza avvertire nessuno della propria decisione, e, oltretutto, omettendo di fornire le proprie generalità. Inevitabile che i fatti siano oggetto di specifico esposto all’Autorità Giudiziaria.
Non è stato l’unico caso
Pochi giorni prima, nella Sicilia sud orientale, per un malore ad un turista, nella zona di Cavagrande del Cassibile (Siracusa) scatta l’allertamento, scattano le operazioni di soccorso con le squadre di soccorso del CNSAS che raggiungono tempestivamente l’area indicata, non proprio vicina e agevole. Ma anche in questo caso, paziente scomparso.
Ed ancora nella Riserva Zingaro, una famiglia spagnola durante la notte circondata dai cinghiali che allerta il NUE 112, una squadra di personale forestale che raggiunge il target per venire loro in soccorso. Ma la famiglia nel frattempo si è allontanata senza comunicare nulla.
Due settimane fa, invece quando nel primo pomeriggio di domenica, con il termometro che segna i quaranta gradi, una squadra del Soccorso Alpino raggiunge, dopo un lungo percorso a piedi, un’area impervia della Riserva Naturale Zingaro per soccorrere una donna francese con gravi traumi agli arti, che invece era stata portata via da un mezzo nautico istituzionale, senza alcuna comunicazione con la Centrale Operativa 118.
Tutti interventi che hanno visto impegnati tecnici del CNSAS, elicotteri e personale dell’Aeronautica Militare, attivati attraverso il Soccorso Alpino, con costi e impegno di personale e mezzi, stante che in Sicilia non esiste un servizio di Elisoccorso del 118, ma unicamente sei eliambulanze tutte prive di verricello.
La nota del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano
“Nonostante tutto, noi del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano – si legge in una nota – continuiamo ad impegnarci nel soccorso di tutti coloro in difficoltà in ambiente impervio e montano, dedicando il nostro tempo, le nostre competenze, le nostre risorse. Nel rispetto di questo impegno, la raccomandazione che vorremmo trasmettere a tutti coloro che per necessità dovessero trovarsi a chiamare i soccorsi, anche per non incorrere nel reato penale di procurato allarme, è quella di ricordarsi di disattivare immediatamente i soccorsi in atto che erano stati attivati, qualora si dovesse ritenere di non averne più necessità”.