Il "caso" Catania e i potenziali ritardi nell'erogazione della carta che sostituisce parzialmente il reddito di cittadinanza: il punto della situazione.
Si chiama “Dedicata a te”, o più genericamente social card. Vale 382,50 euro per una sola volta, nessuna replica. È l’ultima invenzione del governo Meloni dopo la cancellazione del Reddito di cittadinanza e la tortuosa messa a regime dei nuovi sussidi. Stando agli annunci, già da lunedì 18 luglio dovrebbe essere disponibile negli uffici postali. Ma in Sicilia non sarà ovunque così, perché si registrano ritardi in alcuni Comuni, come Catania, che hanno il compito di inviare le lettere ai beneficiari.
Social card al posto del Reddito, cos’è e quanti l’avranno in Sicilia
La nuova carta è erogata dall’Inps ed è destinata a chi è residente in Italia, ha un reddito Isee non superiore a 15mila euro e non gode di altri sussidi. Esclusi quindi i percettori di Reddito di cittadinanza, Reddito di inclusione, Naspi o altre misure simili. Potrà essere usata per acquistare generi alimentari di prima necessità.
L’Inps non ha ancora raccolto i dati per indicare il numero dei beneficiari in Sicilia, ma le due città con la maggiore incidenza sono sicuramente Palermo, dove la carta andrà a 21.300 persone, e Catania, con poco meno di 12mila percettori. Numeri che fanno parte degli elenchi che l’Inps ha inviato nelle settimane scorse ai due Comuni. Ma se Palermo si è fatta trovare pronta nell’eseguire le verifiche necessarie, a Catania si sono accumulati ritardi e l’erogazione della carta rischia di slittare.
Ritardi e nodi da sciogliere
“L’Inps – spiega Rosi Pennino, assessora ai Servizi sociali del Comune di Palermo – ci ha inviato l’elenco dei beneficiari tra il 20 e il 25 giugno. Ai Comuni tocca fare le verifiche anagrafiche, controllare gli indirizzi di residenza. Lo abbiamo fatto immediatamente e abbiamo rimandato l’elenco aggiornato all’Inps. Adesso sta a loro un’ultima verifica e ci hanno detto che ci rimanderanno l’elenco definitivo il 18 luglio. Subito dopo invieremo le lettere ai percettori che potranno recarsi all’ufficio postale per ritirare la carta”. A Palermo, dunque, dalla prossima settimana 21.300 residenti cominceranno a ricevere la raccomandata a casa per ottenere la social card.
A Catania, invece, non sarà così. “Le verifiche anagrafiche – precisa Bruno Buccheri, il nuovo assessore ai Servizi sociali in quota Autonomisti – richiedono un certo tempo, siamo sotto organico e in estate dobbiamo fare i conti anche con le ferie”. Dagli uffici di Palazzo degli Elefanti, quindi, non è stato ancora rispedito all’Inps l’elenco aggiornato. Poi si dovrà aspettare l’ulteriore controllo dell’Istituto di previdenza che dovrà mandare ai Servizi sociali etnei l’elenco definitivo. Solo a quel punto partiranno le 12mila lettere. Ma il tempo è stretto: entro il 15 settembre le carte devono essere attivate dai percettori, pena la perdita del bonus.
C’è infine un altro nodo sulla social card e sulla sua erogazione in Sicilia e nel resto d’Italia. L’elenco che l’Inps ha fornito ai Comuni nel mese di giugno fotografa una realtà che, ad agosto, potrebbe essere in molti casi superata. Tra due settimane, infatti, scatta lo stop al Reddito di cittadinanza per i percettori occupabili (under 60 senza figli minori e senza disabili nel nucleo famigliare) che hanno già percepito sette mensilità nel 2023. Migliaia di persone rischiano quindi di trovarsi senza Rdc, senza il nuovo sussidio da 350 euro pensato dal governo Meloni (il Supporto per la formazione e per il lavoro) che dovrebbe partire a settembre ma su cui si aspettano indicazioni dall’Inps, e senza la social card perché per il sistema risultano ancora beneficiari del reddito.