Social city sempre al centro della bufera, sono ancora molte le lacune da colmare - QdS

Social city sempre al centro della bufera, sono ancora molte le lacune da colmare

Lina Bruno

Social city sempre al centro della bufera, sono ancora molte le lacune da colmare

sabato 27 Luglio 2019

Tra i punti più delicati la scelta del direttore generale, attesa ormai da cinque mesi e mezzo. Il passaggio in Consiglio comunale non ha risolto tutte le questioni rimaste in sospeso

MESSINA – Nessuna rivoluzione. La modifica dello schema di contratto di servizio tra il Comune e l’azienda speciale Messina social city, approvato dal Consiglio comunale, rimedia ad alcuni errori commessi all’avvio della società ma non sembra in grado di alzare la qualità nella gestione dei servizi.

Sarà che dal punto di vista organizzativo l’azienda, che ha assunto oltre cinquecento operatori prima impiegati nelle cooperative sociali, ha ancora molte lacune, ma costantemente sono segnalati intoppi che coinvolgono lavoratori e utenti, i quali lamentano un calo della qualità e della quantità dell’assistenza. Con la modifica dello schema di contratto si potrà fare chiarezza su quei servizi rimasti fuori all’atto del passaggio di gestione dalle cooperative alla Msc, sanando una situazione che secondo i sindacati è stata utilizzata per strumentalizzare i lavoratori nello scontro tra Amministrazione e Consiglio.

“La mancata riapprovazione del contratto di servizio – ha detto Francesco Fucile, segretario generale Fp Cgil – non aveva nulla a che vedere con il regolare pagamento degli stipendi. Dovrà essere chiarito a cittadini, parti sociali e lavoratori qual è il vero motivo di un errore madornale commesso dagli uffici dell’Amministrazione, che arrivano ad adottare un contratto di servizio diverso in parti sostanziali dallo schema approvato dal Consiglio comunale. Le difficoltà nella gestione della macchina organizzativa della Msc si stanno manifestando tutte e come abbiamo già evidenziato non si può continuare più in questi termini”.

“Abbiamo formalmente chiesto – ha scritto Fucile – di revocare tutte le disposizioni che hanno modificato l’organizzazione dei servizi attualmente in affidamento all’azienda, di ritornare alla situazione ex ante e avviare un serio confronto con le organizzazioni sindacali a partire da settembre per un percorso condiviso che possa realmente migliorare la qualità dei servizi e non peggiorarla come di fatto è avvenuto in questi giorni”.

Le responsabilità sul contratto adottato le aveva evidenziate il segretario generale Rossana Carrubba, durante una seduta di Commissione, imputandole al dirigente del Dipartimento Servizi sociali Loredana Carrara. Lei avrebbe “apportato modifiche al contratto di servizio senza averne il titolo per farlo, rendendolo difforme da quello approvato dal Consiglio comunale. Il dirigente ha modificato l’impostazione dell’atto prodotto dal Consiglio e trasferito all’azienda solo i servizi gestiti in appalto fino al 28 febbraio scorso. Per istituire e trasferire all’azienda altri servizi si dovrà tornare per il via libera in Consiglio. Il dirigente avrebbe dovuto descrivere nel contratto tutti i servizi sociali potenzialmente attribuibili all’azienda e poi individuare quelli concretamente trasferiti a quella data. È necessaria la ratifica da parte del Consiglio per sanare il vizio dell’azione amministrativa del dirigente dalla data di sottoscrizione del contratto, il 13 marzo, rispetto alla data di affidamento dei servizi all’azienda, il primo marzo”.

Il Consiglio comunale ha fatto la sua parte nella seduta di giovedì sanando la difformità di contratto, ma adesso c’è tutta una serie di altre lacune che devono essere colmate. “Aspettiamo da mesi – ha detto Fucile – la pubblicazione delle graduatorie della long list e la nomina del direttore generale, ma nulla. Un silenzio che ci preoccupa per tutte le emergenze di chi è rimasto senza lavoro ma soprattutto perché a pagare il prezzo di tutto questo continua a essere l’utenza, quei cittadini più in difficoltà che si aspettavano una rivoluzione nei servizi di assistenza”.

E sulla mancata nomina del direttore è intervenuto anche il consigliere Pd Libero Gioveni, il quale considera “quanto meno curioso che a distanza di cinque mesi e mezzo dalla costituzione della società non si sia ancora proceduto, alla scelta del manager, figura necessaria per coordinare tutti gli adempimenti amministrativi e contabili della società”.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017