Solidarietà, politici e burocrati, si può dare di più - QdS

Solidarietà, politici e burocrati, si può dare di più

Raffaella Pessina

Solidarietà, politici e burocrati, si può dare di più

mercoledì 06 Maggio 2020

L’Ars ha donato quasi 700mila euro, Calderone (Fi) ha devoluto lo stipendio all’Asp di Messina M5s: “Restituiti alla collettività 5,4 milioni”. Pd: “Sì a gesti solidali ma non li rendiamo noti”. Su Change.org la petizione lanciata dal Qds per sensibilizzare il Palazzo: tendete la mano

Nel post emergenza, il ruolo della politica e della burocrazia si preannuncia come non mai cruciale. È proprio nella difficile fase della ripartenza e della ricostruzione che il ceto politico e burocratico, che già da tempo non gode più della fiducia dei cittadini, dovrà giocare al meglio le sue carte per riconquistarla.

Il compito precipuo di politica e burocrazia è senza dubbio quello di individuare le risposte migliori ai bisogni dei cittadini ma anche la solidarietà, pur non essendo un “dovere” del politico o del burocrate quanto piuttosto un fatto del tutto personale, legato alla sensibilità di ognuno di noi, ha un suo peso e una sua importanza.
Ecco perché il QdS ha lanciato su Change.org la petizione Solidarietà: cari politici e burocati, battete un colpo! L’obiettivo è chiedere a politica e burocrazia di dare l’esempio e, attraverso un contributo economico, tendere la mano alle classi sociali più deboli e più esposte agli effetti della crisi legata all’emergenza pandemica.

Qui di seguito, intanto, vi proponiamo le interviste ad alcuni parlamentari regionali dell’Ars che ci raccontano quali iniziative hanno messo in campo in tal senso.

FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE: https://www.change.org/solidarieta_politica_Covid19_Sicilia.

Josè Marano (M5s): “Da quando è all’Ars il M5s ha restituito alla collettività 5,4 milioni di euro. La politica non perda il senso della sua missione”

Politica e solidarietà ai tempi del Coronavirus. Onorevole Marano, si poteva fare di più secondo Lei?
“Sicuramente la politica avrebbe potuto fare di più, iniziando proprio dai rappresentanti politici. In un momento in cui chiediamo a tutti di fare dei sacrifici, dobbiamo dare il buon esempio, anche se mi dispiace apprendere proprio in questi giorni che personaggi come Matteo Salvini, leader della Lega, pensi che le donazioni come quelle realizzate dal Movimento 5 Stelle siano inutili.

Lei, invece, cosa ne pensa?
“Io sono fiera di aver aiutato le persone che hanno bisogno di supporto perché penso che sia questo lo scopo principale di chi fa politica: aiutare i cittadini e rappresentarne le domande. E, probabilmente, per anni la politica ha perso il senso istituzionale ed etico di questa missione”.

Il M5s all’Ars ha donato 300mila euro a Protezione civile e Asp, ma per voi grillini il taglio dello stipendio a favore di iniziative di utilità sociale è praticamente una filosofia di vita…politica. Che però in pochi hanno sposato, in Sicilia e non solo. Ci spiega meglio come funziona? Quanto siete riusciti a risparmiare?
“Da quando il Movimento Cinque Stelle è all’Ars ha restituito 5 milioni e 400 mila euro circa, una cifra risparmiata grazie a ciò che i deputati regionali ogni mese accantonano in un fondo ad hoc. Si tratta di una cifra importante e chiaramente non risolutiva dei tanti e gravi problemi che ha la Sicilia ma che ha permesso di finanziare importanti progetti e che ha, ad esempio, dopo il crollo del ponte Himera dato la possibilità di fruire in breve tempo di una viabilità alternativa. Pensate se in tutti questi anni gli altri parlamentari delle altre forze politiche, piuttosto che sprecare soldi per nutrire consulenze inutili o spese superflue, avessero restituito ai cittadini cifre di pari livello! Senza dubbio la Regione siciliana avrebbe avuto un tesoretto invidiabile ed utile in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo.

Il Quotidiano di Sicilia sta per lanciare una petizione su Change.org chiedendo un taglio simbolico dello stipendio a politici e burocrati siciliani. Cosa pensa di questa iniziativa?
“Sono assolutamente felice dell’iniziativa e della raccolta firme lanciata su Change.org dal Quotidiano di Sicilia che è un giornale con un taglio attento alla politica, all’economia e soprattutto al sociale. Un giornale che non ha mai fatto sconti a nessuno e che rivendica una giusta attenzione su un tema rispetto al quale il Movimento Cinque Stelle da anni compie battaglie epocali, sia a livello siciliano sia a livello nazionale. Se la politica, la stampa, l’associazionismo e in generale i cittadini accendono finalmente i riflettori su questo tema vuol dire che è percepito come centrale e dirimente e sicuramente sono e sarò sempre al fianco di iniziative come la vostra”. (pp)

Calderone: “Chi ha di più deve dare di più ma solidarietà è fatto personale”
Il capogruppo di Fi all’Ars ha devoluto lo stipendio di marzo all’Asp di Messina

L’emergenza Coronavirus ha catapultato il mondo in una dimensione nuova, mai affrontata in precedenza, mettendo i cittadini di fronte ad un pericolo di vita globale. All’emergenza sanitaria si è aggiunta quella economica, altrettanto drammatica. Per tantissime persone l’emergenza Covid-19 ha significato la chiusura della propria attività e l’azzeramento, totale ed improvviso di ogni fonte di reddito.
A fronte di questo scenario fatto di tante, troppe incertezze, si è registrata una mobilitazione generale da parte del mondo imprenditoriale e del volontariato che si è concretizzata in offerte di denaro, in alcuni casi anche cospicue, e di forniture in favore del sistema sanitario.

Aiuti sono arrivati, ad esempio, dalla Banca d’Italia, da Apple. Unipol ha donato 20 milioni, Pirelli ventilatori e tute. Ferrero ha donato 10 milioni, Generali ha istituito un fondo da 100 milioni. Poi Eni, Enel, Snam, Benetton, Moncler, Agnelli, Della Valle, Berlusconi, Barilla, Coop, Ubi, Novartis, Amadori, Lifebrain, De Longhi, Edison e altri ancora hanno dato il loro contributo alla collettività. Una catena di solidarietà che ha coinvolto non solo grandi aziende, ma anche personaggi pubblici e privati del mondo dello sport, della musica e dello spettacolo che hanno voluto in qualche modo contribuire a livello personale.

Tra questi abbiamo scoperto esservi Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana che ha devoluto il proprio emolumento all’Asp di Messina. Il Quotidiano di Sicilia lo ha intervistato.

Onorevole Calderone, l’iniziativa che Lei ha promosso è stata concordata con il suo gruppo parlamentare? Pensa sia giusto che altri suo colleghi, anche di diverso colore politico, possano seguire il suo nobile esempio?
“Fare un gesto come quello che ho fatto io non dipende dall’essere politico, lo avrei fatto anche come avvocato, che è la mia professione”.

Quindi ha agito da solo?
“Sì, la generosità non dipende dalla carica, non è che il politico ha l’obbligo di donare, è solo un fatto personale. C’è chi lo ha fatto senza dire nulla a nessuno. Lo slogan che ho utilizzato durante la mia campagna elettorale – e la ragione per cui ho deciso di candidarmi, è stata: chi ha di più deve dare di più. Ho pensato che in un momento di grande difficoltà come questo, forse unico dopo la seconda guerra mondiale, peggio dal punto di vista economico, con delle caratteristiche ancora più drammatiche, fosse necessario aiutare il popolo italiano.Ho fatto questo gesto con convinzione, ma lo hanno fatto anche tutti i consiglieri comunali di Barcellona, la mia città. Tutto qui”.

Dal gruppo Pd all’Ars iniziative di beneficenza, il deputato Barbagallo: “Gesti che non vanno resi noti”.

Anche il Partito democratico siciliano insiste sul fatto che la beneficenza sia una questione di sensibilità personale che con la politica ha poco o nulla a che fare.
Abbiamo riscontrato in effetti ritrosia nel dichiarare se sia stata fatta beneficenza nei confronti di enti della sanità o di categorie in sofferenza a causa dell’emergenza del Coronavirus.

Abbiamo sentito il deputato regionale Anthony Barbagallo che ci ha riferito di essere a conoscenza del fatto che il gruppo parlamentare del Pd all’Ars ha deciso di inviare un sostegno economico, ma d’accordo con le direttive impartite dai vertici non ha voluto divulgare di quanto si è trattato e a chi sono stati destinati gli aiuti. “Si tratta di gesti personali che non devono essere resi noti”, ha spiegato al QdS. Non ha escluso inoltre che al momento della riapertura si dovranno individuare le categorie che si troveranno nelle condizioni peggiori, individuando degli aiuti per loro.

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