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Spaccio, rapina ed estorsione a Sant’Agata di Militello: tre arresti

Nelle prime ore della mattina odierna, in Sant’Agata di Militello, personale della stazione dei Carabinieri ha dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere a carico di tre soggetti, tutti residenti in quel centro, in quanto ritenuti gravemente indiziati dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, rapina, lesioni aggravate, commesse ai danni di un unico nucleo familiare, composto da una giovane donna, di 43 anni, in condizioni di fragilità e tossicodipendente, il suo convivente ed il padre della stessa.

Sant’Agata di Militello, la ricostruzione

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria, accolta dal Gip, i tre indagati dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti tipo cocaina, annoveravano fra i loro clienti abituali anche una giovane donna, dalla quale pretendevano a titolo di corrispettivo per tali forniture, non solo la corresponsione di notevoli somme di denaro ma anche, approfittando della situazione di fragilità della ragazza, prestazioni di tipo sessuale (pretese ed ottenute, in particolare, da uno dei tre soggetti indagati).

Gli indagati, al contempo, al fine di ottenere il saldo dei loro crediti per le forniture di cocaina effettuate nei confronti della ragazza, non esitavano a contattare il padre ed il compagno della stessa affinché fossero costoro a pagare “i debiti” contratti dalla donna, ricorrendo ad una impressionante serie di minacce, intimidazioni e violenze fisiche.

Sant’Agata di Militello, la vittima in ospedale

A causa delle gravi lesioni subite, l’uomo veniva successivamente condotto presso il P.S. dell’Ospedale di Sant’Agata di Militello, ove gli veniva diagnosticato un “Trauma cranio facciale con ematoma zigomo dx. Frattura transcervicale femore destro”; ricoverato per diversi giorni e sottoposto ad intervento chirurgico, veniva infine dimesso, riportando una prognosi finale superiore a quaranta giorni. In quella circostanza la vittima, ancora fortemente spaventata, aveva dichiarato di essere “caduto dalla macchina”.

Il giorno seguente la brutale aggressione subita dal padre, la donna aveva rimesso la querela, come già detto in precedenza presentata contro uno degli indagati, per una serie di altri comportanti gravemente molesti posti in essere da costui ai suoi danni.

A chiarire i contorni dell’intera vicenda, sono state le successive, concordi dichiarazioni delle persone offese, una volta superati i timori iniziali e convintesi finalmente a denunciare i gravi fatti subiti.

L’odierno provvedimento scaturisce dalle indagini svolte da personale della Stazione Carabinieri di Sant’Agata di Militello, coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti.

Sant’Agata di Militello, la decisione della Procura

A seguito degli elementi indiziari raccolti, la Procura della Repubblica ha avanzato richiesta di misura cautelare al Giudice delle Indagini Preliminari, dott. Eugenio ALIQUO’, il quale ha condiviso l’operato degli inquirenti.

Il Gip ha osservato in proposito come “… la pervicacia criminale dei prevenuti, la elevatissima pericolosità delle loro condotte, la ostinazione criminosa tradita, l’assenza di qualsivoglia forma di resipiscenza, la spregiudicatezza con la quale hanno posto in essere la brutale e violenta aggressione…. rendono i fatti per i quali si procede particolarmente gravi e tradiscono una indole criminale priva di freni inibitori e di qualsivoglia autocontrollo…”.

Gli odierni indagati, arrestati, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto. Si precisa, in ogni caso, che il procedimento pende tuttora in fase di indagini preliminari, e che, in ossequio del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato.

Il presente comunicato stampa è stato reso anche allo scopo di agevolare l’emersione di situazioni similari – gravi fattispecie di reato –  stimolando la collaborazione dei cittadini e/o di specifiche componenti della società civile nell’attività di denuncia e/o di collaborazione alle indagini.

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