Messina, truffa bonus edilizi: sequestrati 37 milioni di euro

Messina, truffa bonus edilizi: sequestrati 37 milioni di euro e 6 persone in custodia cautelare

Marco Cavallaro

Messina, truffa bonus edilizi: sequestrati 37 milioni di euro e 6 persone in custodia cautelare

Redazione  |
martedì 26 Marzo 2024

Maxi truffa nel messinese. Al centro della vicenda un medico di medicina generale del luogo, ma le indagini sono ancora in corso

Come annunciato dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, scattata l’esecuzione di ordinanza cautelare a carico di sei persone. Queste, sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere dedita alla truffa, indebite compensazioni dal punto di vista fiscale e autoriciclaggio.

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Al centro della vicenda un medico di medicina generale di Messina che, sfruttando il rapporto con i pazienti, chiedeva loro l’accesso allo SPID.

Messina, truffa bonus edilizi: custodia cautelare per sei persone

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, nell’ambito di articolate investigazioni di polizia giudiziaria a contrasto delle frodi fiscali in materia di crediti d’imposta, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale e reale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta dalla locale Procura della Repubblica, a carico di 6 soggetti. Di questi, uno in carcere e per cinque la misura degli arresti domiciliari. I soggetti identificati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, secondo ipotesi d’accusa, di associazione per delinquere dedita alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebite compensazioni fiscali ed autoriciclaggio.

Le origini dell’investigazione sul caso a Messina

Le investigazioni, concernenti un complesso sistema fraudolento ideato per lucrare sui benefici fiscali introdotti dal decreto Legge 34 del 2020 – cosiddetto decreto “Rilancio” e dalle successive integrazioni, hanno avuto origine da una denuncia presentata alle Fiamme Gialle da un privato cittadino, che veniva informato da un funzionario dell’Agenzia delle Entrate dell’inserimento, nel proprio cassetto fiscale, di crediti d’imposta per un controvalore di ben 1,3 milioni di euro, riconducibili a lavori di ristrutturazione edilizia, in realtà mai eseguiti.

Sulla base dei primi accertamenti, quindi, i Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Messina hanno accertato che le agevolazioni fiscali segnalate, riconducibili al “cd. SUPERBONUS 110%”, risultavano cedute, tramite la piattaforma denominata “cessione crediti” dell’Agenzia delle Entrate, ad una società, avente ad oggetto la locazione di beni immobili, poi risultata priva di personale e strutture idonee all’esercizio dell’attività. Più approfondite investigazioni, consistite nello svolgimento di attività tecnica, accertamenti bancari e perquisizioni locali, hanno consentito di ricostruire ulteriori ingenti crediti, inseriti nei sistemi informatici da un unico soggetto e ceduti da soggetti privati.

Un medico di medicina generale al centro della vicenda

Come riferito dal comunicato della Guardia di Finanza di Messina, l’attività criminale ruotava intorno ad un medico di medicina generale di Messina. L’uomo, sfruttando il rapporto di fiducia che intercorreva con i suoi pazienti, prospettava loro la possibilità di ottenere i contributi statali. Tra questi, l’uomo parlava di “Ecobonus” e “Superbonus”, utili per ristrutturare immobili di loro proprietà. A tal fine invitava i pazienti a rilasciargli le c.d. credenziali “SPID” – il Sistema Pubblico di Identità Digitale con cui usufruire dei servizi online della Pubblica Amministrazione – così da potere accedere, da remoto, al loro cassetto fiscale. Così, a lui veniva conferito mandato per la gestione dello smobilizzo dei crediti di imposta conto terzi. I fittizi crediti così creati venivano poi ceduti ad altri soggetti. Tra questi, quattro società riferibili al medico ed a suoi parenti, al fine di consentirne la monetizzazione, ovvero la compensazione fiscale con debiti reali.

Messina, truffa bonus edilizi: sequestro di oltre 37 milioni di euro

Il giudice della cautela ha anche disposto la misura cautelare del sequestro preventivo di oltre 37 milioni di euro. Questi, erano in parte ancora giacenti, sotto forma di crediti, sulla relativa piattaforma telematica, pari ai profitti generati attraverso l’attività criminosa oggetto d’indagine. Come spiegato dalle autorità, gli indagati sono da presumersi innocenti sino alla sentenza di condanna definitiva che ne accerti la responsabilità all’esito del giudizio.

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