L’intervista del QdS al professore ordinario di Nutrizione clinica, Giovanni Scapagnini. “Esistono moltissimi biomarcatori per definire l’età biologica: il telomero tra i più interessanti”
ROMA – La scienza dimostra che intervenendo sugli stili di vita, possiamo influenzare la qualità del nostro invecchiamento. Abbiamo intervistato Giovanni Scapagnini, neuroscienziato di livello internazionale, professore ordinario di Nutrizione Clinica all’Università del Molise e vice presidente della Società italiana di Nutraceutica.
“Oggi la scienza – ha affermato Scapagnini – ci insegna che agendo in maniera strutturata sugli stili di vita possiamo interferire sulla qualità del nostro invecchiamento. L’obiettivo di invecchiare restando giovani è qualcosa su cui possiamo lavorare in maniera scientifica; la nutrizione è una delle variabili su cui si può interferire in maniera più semplice”.
Il professore Scapagnini ha parlato anche del concetto di positive nutrition: “Quando parliamo di dieta siamo sempre molto preoccupati a eliminare alimenti nocivi, un approccio corretto nella logica della prevenzione primaria, ma non dobbiamo mai dimenticare…