Quali sono i tempi d'attesa per sottoporsi al tampone? Il prezzo calmierato per le Ffp2 viene rispettato? Si possono lavare? Conviene acquistarle online? Tutto quello che c'è da sapere
Da poco prima di Natale è assalto alle farmacie a seguito della rapida diffusione della variante Omicron anche in Sicilia. Si richiedono soprattutto tamponi e mascherine Ffp2 (QUI I CODICI CE DA EVITARE). Ma quanto tempo occorre attendere per potersi sottoporre al test? Quanto costa in media una mascherina? Dov’è meglio acquistarla?
A rispondere a queste domande, l’indagine di Altroconsumo. I tempi d’attesa risultano più lunghi al Nord che al Sud.
Tamponi in farmacia, i tempi d’attesa
Rispetto alle vacanze di Natale, sembra essersi relativamente attenuato il flusso di cittadini in farmacia. Forse perché, venuta meno la necessità di dover fare a tutti i costi un tampone per partecipare a pranzi e cene con amici e parenti, si è tornati a richiedere un tampone rapido solo per uscire da quarantena e isolamento, per andare a lavorare e per ottenere il green pass base.
Ciononostante le disponibilità per fare un tampone in tempi rapidi continuano a scarseggiare, soprattutto al Nord, rimangono necessarie le prenotazioni (in poco meno di 7 farmacie su 10), mentre sul fronte dei tamponi fai da te, introvabili dappertutto prima di Natale, sono tornati disponibili in farmacia, nei supermercati e anche online.
Tra il 22 e il 23 dicembre scorso, proprio a ridosso dell’organizzazione di cenoni e feste, Altrococonsumo aveva contattato 117 farmacie in 10 regioni per chiedere quando occorresse aspettare per un tampone rapido antigenico e, in alternativa, se fosse disponibile il tampone rapido fai da de.
Per quest’ultimo erano stati contattati anche 20 supermercati distribuiti nel territorio italiano, scoprendo che era di fatto introvabile ovunque lo si cercasse. Per il tampone rapido, è stato rilevato che le farmacie erano per lo più sotto pressione, con tempi di attesa medi di 3 o 4 giorni, ma con punte anche di due settimane nelle regioni del Nord.
I risultati del test
Oggi è ancora così? Tra il 10 e il 13 gennaio, a 3 settimane dal precedente monitoraggio, sono state ricontattate 115 farmacie in 10 regioni (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania e Sicilia), che hanno aderito all’accordo per l’esecuzione dei tamponi rapidi a pagamento, per vedere (con un’inchiesta anonima) se, passate le feste, la situazione fosse migliorata. Nelle stesse farmacie sono stati anche chiesti prezzi e disponibilità delle mascherine Ffp2 a prezzo calmierato: in questo articolo tutti i risultati dell’indagine sulle mascherine.
Per quanto riguarda i tamponi sostanzialmente è arrivata una conferma dei risultati raccolti prima di Natale, ma le richieste sembrano essere leggermente più gestibili: sono ad esempio aumentate le farmacie che non richiedono la prenotazione e che rispondono al telefono più facilmente. Continuano però a esserci code e tempi di attesa lunghi soprattutto in Lombardia, Toscana e Piemonte.
Meno pressione sulle farmacie
Rispetto a Natale (quando il 26% delle farmacie non rispondeva affatto al telefono per l’eccessivo carico di lavoro) la situazione continua a essere critica ma sembra essere in miglioramento (oggi a non rispondere è solo il 18%). Oggi quindi le farmacie continuano ad avere tanto lavoro e faticano a rispondere al telefono (spesso ci hanno chiaramente detto che la farmacia era piena) ma la situazione sembra essere leggermente più gestibile.
Occorre ancora prenotare per fare il tampone? Sì, nel 69% dei casi bisogna prenotare (a Natale era il 77%), mentre in poco meno di un terzo dei casi (il 31%) l’accesso è libero. Confermata anche la tendenza, che avevamo rilevato già prima delle feste, a gestire le prenotazioni online da parte delle farmacie (anche attraverso WhatsApp).
Le differenze tra Nord e Sud
In caso di appuntamento quanto occorre aspettare? Nel 64% dei casi si riesce ad avere un appuntamento entro 2 o 3 giorni (come a Natale) e in moltissimi casi il posto è disponibile anche in giornata. Facendo però un focus sulle singole regioni, in Lombardia, Piemonte e Toscana mediamente si aspettano più di 4 giorni prima di avere un appuntamento per il tampone; nulla a che vedere con le 2 settimane di attesa che avevamo rilevato in alcuni casi solo 3 settimane fa.
In Veneto, Campania e Sicilia l’attesa è minima: praticamente si può fare il tampone il giorno stesso o al più tardi il giorno successivo. Nelle altre regioni analizzate l’attesa va dal giorno e mezzo della Liguria a quasi 3 giorni e mezzo di attesa media in Emilia Romagna.
Tamponi fai da te: tornati disponibili
I tamponi fai da te stanno vivendo un momento di forte richiesta grazie alla loro affidabilità soprattutto in presenza di sintomi, nello stabilire se ci si è ammalati di Covid o si ha una normale forma influenzale. Tuttavia, è bene ricordarlo, questi strumenti di autodiagnosi non hanno alcun valore di certificazione proprio per l’impossibilità di tracciarne i risultati.
Oggi si comprano in farmacia, nei negozi online (come quelli delle farmacie ma anche sullo stesso Amazon) e nei supermercati. Inizialmente sono comparsi sul mercato quelli nasali (con il bastoncino) e più di recenti si sono affacciati quelli salivari (più adatti per persone sensibili e bambini).
Quanto costano i tamponi antigenici rapidi
Nell’indagine prezzi, oltre a chiedere i tamponi fai da te nelle 115 farmacie contattate, abbiamo anche aggiunto il mondo dell’online con 40 siti di farmacie, parafarmacie, articoli sanitari, ma anche su Amazon e in 28 supermercati.
– In farmacia. Prima di Natale solo un terzo delle farmacie aveva i tamponi fai a te. La metà li aveva esauriti, gli altri non li avevano in assortimento. Oggi invece i tamponi sembrano tornati: il 90% delle farmacie dichiara di averli. Sono perlopiù tamponi nasali (presenti nel 88% delle farmacie), mentre i salivari si trovano solo in una farmacia su tre. Di tamponi fai da te ce ne sono di diverse marche, ma in pochi casi ce l’hanno saputa indicare (con la farmacia piena non sempre avevano il tampone sottomano). Quelli che ce l’hanno detto hanno indicato soprattutto la marca Hotgen. Per quanto riguarda i prezzi, i tamponi nasali costano in media 10,50 euro, mentre quelli salivari costano in media 9,90 euro.
– Amazon e siti online. Online si trovano i tamponi soprattutto nei siti di farmacie e parafarmacie, che spesso hanno diverse marche disponibili. I tamponi nasali costano in media 7,20 euro, con una forchetta che va da 3,27 a 11,35 euro. La marca più diffusa è sempre Hotgen, insieme a Boson, Alltest, Genrui e Flowflex. I tamponi salivari, invece, sono meno diffusi: costano in media 6,40 euro e le marche più diffuse sono Juschek e Alltest.
– Supermercati. Prima di Natale i tamponi fai da te erano praticamente introvabili nei supermercati. Oggi la situazione è cambiata? I tamponi nasali sono presenti in quasi due terzi (63%) dei supermercati contattati. nella grande distribuzione i prezzi variano da 3,90 a 7,99 euro (in media costano 5,60 euro).
Mascherine Ffp2, quanto costano nei negozi fisici e in quelli online
Prezzi mascherine FFP2, indagine nei punti vendita. Online costano di più
Altroconsumo ha verificato quanto costano le mascherine FFP2 in farmacie, siti di vendita online, supermercati in tutta Italia e su Amazon. Il 93% delle farmacie fisiche applica il prezzo calmierato di 75 centesimi. Nei supermercati si scende anche fino a 50 centesimi a mascherina. Online il costo in media è di circa un euro a pezzo: aggiungendo le spese di spedizione e l’attesa non è una soluzione conveniente.
18 gennaio 2022
La caccia alle mascherine FFP2 è cominciata. Dal 10 gennaio scorso sono diventate obbligatorie:
– al cinema, a teatro e nei locali dove si svolgono spettacoli aperti al pubblico;
– allo stadio e per assistere a eventi sportivi all’aperto e al chiuso;
– sui trasporti sia a lunga percorrenza (aerei, treni, traghetti, pullman) sia sui mezzi pubblici locali (autobus, tram, metropolitane, treni regionali);
– sugli impianti sciistici di risalita.
E immediatamente sono scattati gli acquisti, con il rischio di rincari. Già il 3 gennaio, però, il ministero della Salute ha stretto un accordo con le associazioni di distribuzione e vendita in farmacia per fissare un prezzo massimo di 75 centesimi a mascherina.
Il prezzo calmierato per le mascherine viene rispettato?
Altroconsumo ha voluto verificare con un’inchiesta sul campo se l’accordo, che è facoltativo, ha raccolto adesioni e se le mascherine FFP2 si trovano facilmente. Nella stessa indagine abbiamo chiesto anche la disponibilità a fare un tampone rapido e la possibilità di acquistare un tampone fai da te: purtroppo su questo fronte ci sono ancora code e tempi di attesa lunghi, in questo articolo trovi tutti i risultati dell’indagine. Già può non essere agevole ottenere un tampone, almeno la mascherina si trova senza problemi?
In farmacia si trovano e costano poco
Tutte le farmacie contattate (115 in 10 regioni) hanno le mascherine FFP2.
Quasi tutte (il 93%) applicano il prezzo di 75 centesimi.
Tra le poche che non lo applicano c’è chi ha detto che ne arrivano solo dieci al giorno: terminate quelle, vendono le altre che già avevano in magazzino, a 2 euro. Le farmacie che non aderiscono applicano un prezzo di 1,5-2 euro a mascherina.
L’accordo sembra avere al momento raccolto numerose adesioni, probabilmente anche perché ha coinvolto i diversi attori della filiera (oltre alle farmacie anche i distributori).
Anche nei supermercati si trovano a buon prezzo
Contattati 28 supermercati da Milano a Palermo, chiedendo se erano disponibili mascherine FFP2.
Le mascherine sono presenti nel 78% dei supermercati (4 su 5) e costano tra i 50 e i 75 centesimi (in media quindi 0,63 euro).
I punti vendita contattati e visitati – Coop, Ipercoop, Esselunga, Conad e Carrefour – adottano il prezzo di 50 centesimi a mascherina. La grande distribuzione, quindi, ha risposto positivamente alla definizione del prezzo calmierato, anche se non sono stati coinvolti nell’accordo, proponendo mascherine a un prezzo allineato se non addirittura inferiore.
Sono stati contattati alcuni punti vendita di prodotti per igiene e pulizia come Tigotà, Acqua e Sapone, Ipersoap piùMe: anche in questi centri le mascherine sono sempre disponibili a un prezzo compreso tra 57 e 75 centesimi.
Si può concludere che le mascherine FFP2 si trovano facilmente, a prezzi anche inferiori a 75 centesimi.
Acquisti online, i prezzi sono più cari
Online in media costano di più
Altroconsumo ha voluto verificare il prezzo e la disponibilità delle mascherine FFP2:
– in 40 siti online di farmacie, parafarmacie, articoli sanitari, “bricolage”;
– su Amazon, rilevando il prezzo delle principali inserzioni digitando nella ricerca “FFP2”.
Trovate mascherine disponibili in 31 siti:
– il 64% (2/3) delle farmacie online ha adottato il prezzo di 75 centesimi: sono molte, ma meno rispetto a quanto abbiamo rilevato nei negozi fisici;
– online una mascherina costa tra 39 centesimi e 4 euro, in media poco più di un euro (1,01 euro). Considerato che a queste vanno aggiunte le spese di spedizione (normalmente pari a 5/6 euro e gratuite sopra i 50 euro di spesa) e che bisogna attendere i tempi di consegna, oggi non sembra essere conveniente acquistare una mascherina online.
Le mascherine FFP2 si possono lavare?
Dopo l’uso, le mascherine devono essere chiuse in un sacchetto separato e gettate nel contenitore dell’indifferenziata.
L’utilizzo di mascherine monouso, oltre a rappresentare una spesa, è una fonte notevole di rifiuti per l’ambiente.
Sono state eseguite diverse prove sulle mascherine chirurgiche, dimostrando che possono essere lavate in lavatrice con il bucato normale fino a dieci volte senza perdere la loro capacità respirante né l’efficienza di filtrazione.
Sono state sottoposte allo stesso test anche alcune mascherine FFP2. I risultati mostrano come le FFP2, dopo il lavaggio a 60 °C, mantengono una buona respirabilità e una capacità filtrante almeno pari a quella delle chirurgiche.
Non è stata testata la capacità delle FFP2 di conservare le specifiche tecniche che le rendono tali (certificazione secondo la norma EN 149), cioè che restino in grado di fermare particelle ancora più piccole di quelle fermate dalle chirurgiche. Non possiamo quindi dire che siano rimaste identiche.
In sintesi: invece di buttare via la FFP2 dopo l’uso, la si può lavare e riutilizzare nei contesti in cui è indicata una mascherina chirurgica.
Nei casi elencati sopra, in cui la FFP2 è obbligatoria, bisogna comunque indossare una FFP2 nuova.