Messina

Taormina punta sulla seconda metà del 2019 per riguadagnare terreno sul fronte turistico

TAORMINA (ME) – Il calo del turismo c’è, ma non è drastico e va analizzato con situazioni contingenti e dati oggettivi. È questo il sunto del pensiero che il sindaco Mario Bolognari ha voluto esprimere a nome di tutta l’amministrazione dopo i recenti comunicati con cui l’Associazione Albergatori ha lanciato l’allarme sul calo delle presenze – analizzate la scorsa settimana anche da queste colonne – e puntato il dito contro la mancanza di servizi adeguati da parte del Comune.

A fronte di un 2018 che era stato da record, per il numero di visitatori giunti nella Perla dello Ionio, con 1 milione e 105 mila turisti (secondo i dati dell’Osservatorio regionale), vale a dire il 3,6% in più rispetto all’anno precedente nel quale si era svolto il G7, difatti il 2019 è apparso sin ora sin troppo lento per poter quantomeno di pareggiare i conti. Gli albergatori, basandosi sui dati comunicati da ogni singola struttura ricettiva, non hanno fornito un dato assoluto, ma avevano parlato di calo registrato in tutti gli hotel, a eccezione di pochissimi, a causa anche e soprattutto del moltiplicarsi di case vacanza fuori norma e fuori da qualsiasi controllo.

Dai numeri in possesso della Casa municipale, sui primi sei mesi del 2019, sembra invece che il calo sia contenuto intorno al 3 o 4% rispetto al 2018, ma quindi in linea con il 2017. Su questa flessione ha pesato senza dubbio maggio che, oltre al clima poco favorevole, è stato il mese in cui si sono svolte le elezioni europee determinando così il ridotto movimento in tutti i Paesi del continente. Il minor arrivo di turisti inglesi e tedeschi – storicamente legati a Taormina – va senza dubbio associato al fenomeno della Brexit e alla crisi economica della Germania, mentre la ripresa del turismo in zone del Mediterraneo come Egitto e Tunisia ha tolto arrivi al Belpaese. Fenomeni contingenti dunque – registrati da un’analisi dell’Istituto Piepoli – che hanno determinato una “calo fisiologico” anche per Taormina, stando alle dichiarazioni di Bolognari, secondo il quale la flessione non ha però toccato gli hotel cinque stelle lusso, a voler significare che si è intrapresa la strada, più volte ambita, di rafforzare il turismo di qualità e scoraggiare il cosiddetto “mordi e fuggi”.

La tesi dell’Amministrazione comunale sembra trovare forza anche nei numeri registrati dai parcheggi cittadini, il Lumbi e il Porta Catania, dove da gennaio a luglio di quest’anno si è registrato un incasso di circa 50 mila euro in più rispetto allo stesso periodo del 2018, nonostante un lieve flessione dello 0,5% sul dato numerico. Quasi a voler dire che sul Monte Tauro sono arrivati visitatori propensi a soggiorni più lunghi rispetto al passato.

“Un po’ di ottimismo non guasta, anche per combattere la politica della lamentela fine a se stessa”, ha chiuso Bolognari nella nota rivolta agli albergatori, ricordando anche che l’Amministrazione – in sella dalla scorsa estate – ha voluto scommettere su provvedimenti difficili da digerire nel breve periodo, come la raccolta differenziata o le restrizioni in termini di decoro urbano e ordine pubblico, ma che pian piano daranno i loro frutti.

Sul turismo l’obiettivo è quindi quello di affrontare questa seconda metà dell’anno per cercare di recuperare il terreno perso e chiudere il 2019 con numeri non del tutto negativi. Si attende il bando di gara che permetterà di affidare la gestione del Palazzo dei Congressi e lanciare finalmente il settore congressuale, soprattutto nei mesi invernali.

Si attendono anche i risultati dell’apertura a Est che Taormina ha deciso di fare, puntando in particolare sul mercato cinese. Dopo il successo del reality show Chinese Restaurant, per un mese interamente girato nella Perla e adesso in onda sull’emittente Hunan Tv, Taormina è entrata anche nel recente accordo che la Regione siciliana ha stretto con la Ctrip, il colosso asiatico delle agenzie di viaggio on line.

Massimo Mobilia
Twitter: @MassimoMobilia