Stagione in calo a Taormina dopo il boom di turisti dello scorso anno - QdS

Stagione in calo a Taormina dopo il boom di turisti dello scorso anno

Massimo Mobilia

Stagione in calo a Taormina dopo il boom di turisti dello scorso anno

mercoledì 07 Agosto 2019

L’associazione Albergatori ha segnalato l’andamento a rilento su tutte le strutture alberghiere. L’amministrazione ha più volte sottolineato di voler puntare sempre più sul turismo d’elite

TAORMINA (ME) – Turismo in chiaroscuro per la capitale dell’accoglienza siciliana. Mentre i dati relativi all’anno passato – finalmente ufficiali – hanno confermato che il 2018 è stato l’anno dei record per gli arrivi nella Perla dello Ionio, la stagione in corso sembrerebbe non promettere bene, stando ai primi dati sulle presenze registrate nelle strutture ricettive.

L’Associazione Albergatori ha lanciato, infatti, il grido d’allarme con un comunicato nel quale viene segnalato l’andamento a rilento su tutte le strutture alberghiere, ad eccezione di pochissimi casi, puntando il dito sull’incessante e incontrollato aumento delle cosiddette “case-vacanze”. Un fenomeno, difatti, ormai largamente diffuso, merito anche di una legislazione ancora molto flessibile, con appartamenti in affitto ai turisti che si moltiplicano a macchia d’olio e che tolgono mercato la tradizionale modo di fare turismo. Già lo scorso anno, la Guardia di Finanza aveva acceso i riflettori quando, in piena estate, aveva portato a termine una vasta operazione su scala nazionale mettendo allo scoperto migliaia di affitti in nero, con Taormina che era risultata una delle mete con il maggior numero di casi di B&b letteralmente sconosciuti al fisco.

Un problema strettamente legato anche al mercato immobiliare, con le agenzie locali che segnalano un calo esponenziale di case offerte per affitti lunghi, proprio per la convenevole scelta dei proprietari di virare sui soggiorni brevi dei turisti. Andamento che costringe decine di famiglie e giovani coppie del posto a spostarsi nei Comuni limitrofi alla disperata ricerca di una casa.

Vita difficile, dicevano, soprattutto per gli alberghi della Perla che, stando a quanto dichiarato dall’Assoalbergatori, difficilmente riusciranno a pareggiare l’ottimo fatturato del 2018, anche per il calo degli arrivi dalla Gran Bretagna (colpa delle Brexit), ma anche da Germania e Stati Uniti, che da sempre costituiscono lo zoccolo duro del turismo taorminese.

In costante aumento invece i mercati dell’est, con una singolare apertura al turismo cinese. Le bellezze di Taormina, infatti, stanno proprio in questo momento facendo bella mostra su Hunan Tv – un’emittente mandarina – grazie al reality show Chinese Restaurant che, per circa un mese, è stato interamente girato nelle Perla, grazie anche al diretto interessamento del Comune con il sindaco, Mario Bolognari, che ha preso parte anche alla registrazione di alcune puntate in qualità di giudice per i concorrenti. Un’esperienza importante che ha permesso non solo l’incontro di due culture gastronomiche, quella siciliana e quella cinese, radicalmente differenti, ma che è servito soprattutto da traino per far conoscere Taormina a milioni di cinesi, che adesso avranno una meta italiana in più nella scelta delle loro vacanze.

Numeri record invece per il 2018 quando, secondo numeri forniti dal Sole 24 Ore, con quasi 1 milione e 105 mila presenze, la Perla dello Ionio ha registrato un incremento del 3,6% rispetto al 2017, che era già stato da record grazie anche al vertice G7. Annate difficilmente ripetibili. Per l’amministrazione comunale, che più volte, anche di recente, ha sottolineato la scelta di voler puntare sempre più sul turismo d’elite e meno su quello di massa, restano ancora tanti i nodi da sciogliere. A cominciare dal Palazzo dei Congressi, il cui pieno rilancio passa dalla messa a bando di una gestione in project financing non ancora finalizzata, per una struttura rimessa a nuovo dal Governo in occasione del G7, ma non più pienamente sfruttata.

Servirebbe soprattutto per rimediare ai soliti vuoti invernali, grazie al turismo congressuale. Altro tema caldo rimane quello legato alla revisione del regolamento dei suoli pubblici e dei criteri di assegnazione per licenze di pubblici esercizi: un far west dove pare davvero difficile rimettere al suo posto le cose, nonostante le buone intenzioni dell’amministrazione.

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