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Cuffaro, il Tar annulla l’interdittiva sull’azienda agricola

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Cuffaro, il Tar annulla l’interdittiva sull’azienda agricola

Redazione  |
sabato 25 Febbraio 2023

L'ex presidente della Regione si occupa anche di coltivazioni pregiate nella sua tenuta di San Michele di Ganzaria, zona fertile e ricca del Catanese

Il Tar di Catania ha annullato l’onformativa interdittiva per l’azienda agricola Giacoma Chiarelli, moglie dell’ex governatore Totò Cuffaro. L’informativa interdittiva antimafia era stata emessa dalla Prefettura di Catania. “Per effetto dell’informativa, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura ha adottato un provvedimento di decadenza di tutti i contributi (connessi alle coltivazioni biologiche) erogati all’Azienda e intimato la restituzione delle somme già percepite”, spiega l’avvocato Girolamo Rubino. Pertanto, l’Azienda Agricola – con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Lucia Alfieri, Giuseppe Impiduglia e Calogero Marino – ha proposto un ricorso innanzi al Tar Catania per l’annullamento dei provvedimenti.

L’ex presidente della Regione, oltre che di politica, da alcuni anni si occupa di coltivazioni pregiate nella sua tenuta di San Michele di Ganzaria, zona fertile e ricca del Catanese.

ll Tar Catania ha accolto la domanda cautelare

“Con il ricorso è stato sostenuto che l’informativa interdittiva, a carico della ditta ricorrente, fosse illegittima in quanto fondata, sostanzialmente, solo sulla ben nota vicenda giudiziaria relativa a Totò Cuffaro e definita processualmente nel 2010 (per la quale è, peraltro, pendente un giudizio innanzi alla Cedu)- dicono i legali – In esito all’udienza cautelare, il Tar Catania ha accolto la domanda cautelare, sospendendo i provvedimenti con i quali era stata disposta la restituzione dei contributi erogati e onerando l’Amministrazione di riesaminare la vicenda”.

La Prefettura di Catania ha confermato l’informativa

A seguito della ordinanza, la Prefettura di Catania ha, tuttavia, confermato l’informativa, “sostenendo nuovamente che la sentenza di condanna emessa dalla Cassazione fosse idonea a giustificare l’adozione dell’informativa interdittiva”. Avverso il nuovo provvedimento gli avvocati Rubino, Alfieri, Impiduglia e Marino hanno proposto motivi aggiunti di ricorso, rilevando come “la pena inflitta dalla Cassazione fosse già scontata a far data dal 2015 e per di più con una condotta esemplare da parte di Cuffaro, che durante il periodo di detenzione ha, anche, conseguito la laurea in giurisprudenza, scrivendo diversi libri e spendendosi in più occasioni in iniziative sociali”. Ed ancora, con i motivi aggiunti di ricorso è stato rilevato “come l’ex presidente della Regione siciliana è attivista dell’Associazione “Nessuno tocchi Caino” , nonché fondatore, promotore e Presidente dell’ Organizzazione Onlus “Aiutiamo il Burundi”, che raccoglie fondi per il funzionamento dell’Ospedale di Rusengo a Ruyigi”.

Dovranno essere erogati tutti i contributi e le sovvenzioni spettanti

Il Tar Catania, condividendo le tesi degli avvocati Rubino, Alfieri, Impiduglia e Marino ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti, annullando i provvedimenti impugnati. In particolare, con la sentenza, il Tar Catania “ha rilevato l’assenza di qualsivoglia attuale e concreto elemento pregiudizievole a carico di Totò Cuffaro”. Per effetto della sentenza “vengono meno le limitazioni connesse all’informativa interdittiva e all’azienda agricola dell’ex Presidente della Regione Cuffaro dovranno essere erogati tutti i contributi e le sovvenzioni spettanti”.

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