Tar Catania, il lavoro continua da remoto in smartworking - QdS

Tar Catania, il lavoro continua da remoto in smartworking

Pierangelo Bonanno

Tar Catania, il lavoro continua da remoto in smartworking

mercoledì 29 Aprile 2020

Parla il presidente Savasta: “Pochi avvocati hanno chiesto il rinvio della trattazione delle cause”. “Esperienza su cui riflettere per il futuro”

CATANIA – L’emergenza sanitaria innescata dal Covid-19 ha imposto lo svolgimento, anche, dei giudizi amministrativi da remoto, una vera e propria rivoluzione digitale. Il QdS ha incontrato il Presidente del Tribunale amministrativo regionale etneo, Giuseppe Savasta, per comprendere in che modo stia operando.

Giuseppe Savasta, Presidente del Tribunale amministrativo regionale di Catania

In che modo procedono le prime udienze? I soggetti coinvolti come stanno reagendo?
“Sulla base dei decreti emanati dal Governo per l’emergenza è stata temporaneamente soppressa la partecipazione degli avvocati alle udienze e le decisioni al momento sono assunte dai magistrati in collegamento da remoto in videoconferenza. Per i casi più urgenti le decisioni sono adottate con decreto presidenziale. Abbiamo dovuto predisporre una diversa modalità organizzativa non solo per il processo, ma anche lavorativa sia per i magistrati che per il personale di segreteria, che ha lavorato in smart working. Non abbiamo, tuttavia, registrato grossi problemi, grazie anche alle tempestive indicazioni operative giunte dal Presidente del Consiglio di Stato e dal Segretario generale della Giustizia amministrativa. Ci ha aiutato, inoltre, la completa informatizzazione del processo amministrativo già avviata nel 2017. Va detto che, data la situazione di emergenza, a garanzia delle parti, è stata offerta, come previsto dalla normativa, la possibilità di chiedere il rinvio della trattazione delle cause, facoltà di cui si è avvalso un basso numero di avvocati, i quali si sono subito adeguati alle novità. Tutto ciò ha trovato un’ampia copertura nei decreti legge del Governo e le modalità di attuazione del ‘processo nell’emergenza’ sono state anche oggetto di un costruttivo confronto con le associazioni forensi”.

Quali sono le materie di cui più vi siete occupati in questo periodo?
“Il Tribunale è intervenuto con pronunce, in gran parte cautelari, su tutte le materie su cui ordinariamente vertono i ricorsi. Non sono mancati i provvedimenti in materia di autorizzazione per nuovi laboratori per l’esame dei tamponi Covid-19 e quelle in materia di appalti, informative antimafia, misure di pubblica sicurezza ed esecuzioni nei confronti di pubbliche amministrazioni che non pagano i debiti”.

Quali criticità state riscontrando sul campo? Quali correttivi, a suo avviso, andrebbero inseriti per rendere più funzionale lo svolgimento delle udienze?
“Abbiamo ridotto al minimo la presenza di persone presso gli uffici del Tribunale e abbiamo adottato tutte le misure di distanziamento sociale e le necessarie precauzioni. Ovviamente, come in ogni situazione di emergenza, non mancano le criticità legate a una efficiente riorganizzazione e al conseguente adattamento di tutte le parti coinvolte nel processo amministrativo, ma l’obiettivo è quello di superare quanto prima questa fase, nella speranza che possa ritornarsi presto al lavoro ordinario. Credo che le regole dettate per le attuali udienze, consentendo di non sospendere la decisione dei ricorsi, siano il meglio che potesse essere previsto in un momento in cui occorre restituire certezze al sistema Paese. La Giustizia amministrativa, nel suo complesso, sta dando una grande prova di efficienza nel segno della garanzia della tutela giurisdizionale piena ed effettiva di cui ogni persona e impresa ha diritto. La nostra esperienza di queste settimane potrà far riflettere su futuri possibili nuovi schemi organizzativi, da immaginarsi con la collaborazione di tutti gli ‘attori’ del processo. Il T.a.r. di Catania, in tutte le sue componenti, è pronto alle sfide alle quali sarà chiamato”.

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