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Giovanni Pizzo  |
sabato 23 Luglio 2022

Noi siamo il Taxi Italia, vi portiamo dove volete, non abbiamo una rotta, la rotta la fate voi, la corporazione che ci vota di turno

La guerra non è finita per nulla. A Istanbul hanno chiuso, come se i Turchi fossero ormai i padrini del Mediterraneo, il patto sul grano tra Russi ed Ucraini. Il Nordstream, il gasdotto russo, apre e chiude quando vuole l’Orso Russo, l’acciaio è in mano a Cinesi ed Indiani, intere filiere produttive stanno passando di mano o sono egemonizzate nella guerra della globalizzazione, il Price Cup o lo scudo finanziario divide l’Europa ma gli italiani che fanno? Di cosa si preoccupano? Di tassisti e bagnini.

Certo avevamo uno che si occupava, e ad alto livello riconosciuto da tutti, delle cose di cui sopra, ma non capiva nulla di tassisti, pur essendo romano, e di lidi balneari. Forse la mamma non l’ha mai portato a Coccia di Morto. E nella potenza più provinciale del G8 questo è gravissimo. Se ne vada a casa questo incompetente di fatti nostri. Noi siamo l’Italia Provinciale, e questo Draghi che addirittura parla Inglese è insopportabilmente internazionale. Noi siamo l’Italia del tassinaro Sordi.

Perché all’italiano di questioni internazionali non gliene può fregare di meno. L’italiano diviso in tante piccole corporazioni, come ai tempi dei fasci, gli interessano solo i cabbasisi propri. Come se l’energia non la comprassimo, come se avessimo infinite materie prime, come se fossimo i leader del petrolio. L’italiano dopo quasi quarant’anni di globalizzazione non ha capito che l’isolamento autarchico non è più possibile, a meno di non dimezzare, se non di più, il proprio stile di vita. Isolato possono vivere gli Afghani non certo la seconda manifattura d’Europa.

Quell’Europa che temendo la nostra arretratezza, soprattutto culturale, ci aveva assegnato il massimo delle risorse per la Ripartenza post pandemica. E noi, che ora dobbiamo incassare le risorse a fronte di riforme, che facciamo? Blocchiamo la procedura delle riforme per farci una bella campagna elettorale estiva. Per salvaguardare un vecchio fuori dal Parlamento, un quasi ex leader tra poco senza partito, un avvocaticchio di provincia con tanti se ed altrettanti ma.

Ed il Paese? Il Bel Paese secondo al mondo per incendi? Bruci pure non sono fatti nostri, quelli delle sparute minoranze che si mangiano le maggioranze. I padri fondatori della Repubblica avevano giustamente elaborato una legge elettorale proporzionale pura perché fossero coniugati nelle scelte di governo gli interessi della maggioranza deglutizione italiani. Per questo gli italiani andavano a votare. Per difendere i propri interessi, diritti, a volte valori. Ma noi, che siamo i furbi italiani capipartito, ci siamo detti “ma chi se ne fotte della maggioranza degli italiani”. A noi ci basta una minoranza esigua, perché tanto la gente l’abbiamo stancata, tanto mica sceglie qualcuno, gli facciamo votare dei segnaposto che scegliamo noi, noi capipartito. Pertanto bastano tassisti e bagnini e vinciamo le elezioni?

Ma per fare cosa se non abbiamo più un euro e siamo senza gas? Esagerati, diremo che è colpa dell’euro e per il gas vuoi che Zio Putin non ci riaccolga a braccia aperte?

E l’Ucraina? Si fotta Zelensky e tutti i suoi. Noi dobbiamo sfangare un’altra legislatura, perché del diman non c’è certezza, mica siamo Statisti noi, siamo dei semplici arrotini della politica.

“Gente è arrivato l’arrotino, avete pensioni da affilare, assegni per divani da percepire, bonus monopattino,catasti da molare? Ripariamo anche cucina a gas, le trasformiamo a carbone. È arrivato l’arrotino, venghino Signori Venghino.” Noi siamo il Taxi Italia, vi portiamo dove volete, non abbiamo una rotta, la rotta la fate voi, la corporazione che ci vota di turno.

Così è se vi pare.

Giovanni Pizzo

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