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Termini Imerese, l’imprenditore svedese Carlstrom: “Il nostro progetto per l’ex Fiat? Occasione unica per la Sicilia”

redazione

Termini Imerese, l’imprenditore svedese Carlstrom: “Il nostro progetto per l’ex Fiat? Occasione unica per la Sicilia”

Antonio Giordano  |
giovedì 16 Marzo 2023

Parla il patron di Italvolt: "I finanziamenti? Faremo ricorso al mercato. Abbiamo diverse opzioni, anche internazionali".

Al momento il capitale è quello di una start up, o poco più: 5 milioni di euro, investiti privatamente dallo stesso Carlstrom. Ma il progetto è ambizioso, arrivare ad investire 3 miliardi in tre anni per costruire una gigafactory, uno stabilimento capace di produrre batterie per veicoli elettrici.

Carlstrom: “I finanziamenti? Abbiamo diverse opzioni”

Il piano di Italvolt e del suo patron, l’imprenditore svedese Lars Carlstrom, è stato illustrato ieri a Termini Imerese alla comunità locale e ai sindacati. Nella serata un incontro “informale” con l’assessore alle attività produttive della Regione siciliana, Edi Tamajo. Il nodo è quello dei finanziamenti. “La domanda che ci pongono tutti”, ha spiegato Carlstrom tra una call e un pranzo a Mondello.

L’imprenditore svedese dice di contare sul supporto di fondi internazionali e che per finanziare l’investimento pensa anche all’emissione di bond green. “Faremo ricorso al mercato dei capitali, abbiamo diverse opzioni, tutte internazionali”, rassicura. La possibilità è unica “sia per la Sicilia che per l’Italia”, ha detto ancora, anche perché questo tipo di investimento apre allo sviluppo di un indotto. Un progetto che sembra replicare quello che non è andato a buon fine ad Ivrea, in Piemonte. “Lì abbiamo avuto problemi con i proprietari dell’area”, continua ancora Carlstrom, “qui a Termini possiamo utilizzare le strutture esistenti e accelerare il nostro approdo al mercato”.

I rapporti con le case automobilistiche

Qui si apre una seconda questione: le tecnologie e i contatti con le case automobilistiche. Nel corso della presentazione di Termini i vertici della società hanno spiegato di avere chiuso un accordo con gli israeliani di Store dot mentre sono in corso i contatti con le case automobilistiche. Quello che è certo è che, in caso di un buon fine dell’operazione, Termini Imerese si troverebbe in concorrenza con una altra gigafactory in Italia che è quella annunciata da Stellantis a Termoli in Molise in joint venture con Total Energy e Mercedes-Daimler.

La quarta fabbrica di batterie in Europa

Quella siciliana sarebbe la quarta fabbrica di batterie in Europa dopo le due tedesche e quella molisana. A Termini dovrebbero sorgere fino a cinque linee produttive modulari capaci di integrare nuove tecnologie. L’ex stabilimento della Fiat (fermo dal 2011) è “un impianto che risulta adeguato al fabbisogno richiesto per le varie linee produttive a regime e degli spazi di logistica e supporto”, come sostenuto nel corso della presentazione.

Tiepidi i sindacati

Un progetto che sembra lasciare tiepidi i sindacati: “abbiamo ascoltato le parole dell’ad Lars Carlstrom”, spiegano Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Dino Cirivello Responsabile Cisl Termini Imerese, “e senza dubbio ci sembra un progetto ambizioso anche perché , a quanto pare la società, non intende, come invece altre nel passato, attendere fondi pubblici ma partire con investimenti privati. Quello iniziale della stessa Italvolt sarebbe di cinque milioni di euro, di certo un capitale molto esiguo rispetto alle previsioni finanziarie complessive, ma l’amministratore è stato fiducioso sul reperimento del resto delle somme. Ad ogni modo il nostro giudizio resta sospeso in attesa dei fatti”. “E’ fondamentale che questo progetto abbia la necessaria sostenibilità finanziaria e un partner industriale, vogliamo sapere quali sono le case automobilistiche con le quali questa società ha accordi per le batterie elettriche. Questi due aspetti non sono stati chiariti”, dice Roberto Mastrosimone della Cgil siciliana, presente all’incontro con l’imprenditore. Il 4 aprile al Mise ultima riunione prima del bando per l’affidamento dell’area. “Mi auguro che l’area vada ad un imprenditore serio che rilanci l’area”, ha detto Tamajo.

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