A Tortorici è tempo di elezioni ma è già un ritorno al passato - QdS

A Tortorici è tempo di elezioni ma è già un ritorno al passato

Lina Bruno

A Tortorici è tempo di elezioni ma è già un ritorno al passato

giovedì 03 Novembre 2022

Dopo la gestione commissariale seguita allo scioglimento per mafia del Comune, sono Rizzo Nervo, Foti e Franchina gli aspiranti sindaco che si contenderanno il voto il prossimo 13 novembre

TORTORICI (ME) – “Abbiamo reindirizzato gli uffici sulla strada della corretta gestione delle risorse finanziarie, ma anche richiamato sul rispetto delle regole e trasparenza in materia di contratti e appalti pubblici. Da qui pensiamo si possa ripartire”. Le dichiarazioni dei componenti della Commissione straordinaria che ancora per qualche settimana reggerà il Comune, fanno sperare per un futuro meno problematico per l’Ente.

La gestione tecnico-amministrativa di Tortorici dei vice prefetti Giuseppe Sindona e Matilde Mulè e del funzionario economico-finanziario Giulia Rosasi si è resa necessaria dopo lo scioglimento per mafia del Consiglio comunale e la decadenza degli organi di governo. Ma il panorama politico che offre il comune dei Nebrodi, alla vigilia delle elezioni amministrative del 13 novembre, fa temere un ritorno al passato. Sembra infatti che il tessuto economico-sociale non sia riuscito a produrre nessuna voce alternativa, nessun cambio generazionale proiettato verso il futuro.

Il sindaco che sarà eletto nei prossimi giorni troverà un’altra dichiarazione di dissesto dopo quella del 2016 fatta dall’allora primo cittadino Carmelo Rizzo Nervo: “Siamo stati costretti – hanno spiegato i commissari – nonostante abbiamo tentato di proporre un piano pluriennale di rientro dall’ingente massa debitoria. È stata fatta prima una disamina sulle cause preceduta dal Rendiconto 2021. Il dissesto è un atto obbligato, non è una scelta discrezionale”.

Carmelo Rizzo Nervo si ripresenta all’elettorato oricense per la quinta volta. Medico settantunenne è stato sindaco per quattro mandati, dal 1995 al 2004 e dal 2009 al 2019. Sarà sostenuto dalla lista “Victoria Civitas” e ha designato come assessori Antonella Foti e Dario Paterniti Martello, esperto in politiche finanziarie. Al suo fianco al comizio di presentazione c’era il deputato all’Ars, Calogero Leanza, la nuova generazione del Pd potremmo dire vista la sua giovane età ma al di là del suo cognome “antico” il Partito democratico anche in provincia di Messina è in crisi profonda e il rinnovamento non è solo un fatto anagrafico.

Altro ritorno sulla scena della competizione elettorale è quello di Maurilio Foti, sindaco del comune nebroideo dal 2004 al 2009, con la lista “Tortorici terzo millennio” e assessori designati l’ex consigliere Sebastiano Calà Scarcione e Calogero Armeli Moccia. Nel 2019 Foti si era candidato ma era stato battuto da Emanuele Galati Sardo, che si era proposto come l’uomo della svolta nel percorso per lo sviluppo e la legalità. In lui erano riposte grandi speranze, si pensava potesse nascere una nuova classe dirigente, ma come una doccia fredda arrivò la notizia del suo coinvolgimento nell’operazione “Nebrodi”, l’arresto e adesso la condanna in primo grado a sei anni e due mesi di reclusione.

Il terzo candidato è il commerciante Franco Franchina con la lista “Liberiamo acqua Sollazzo” e assessori designati Cristina Conti Mica e Salvatore Fontanini. In realtà si tratterebbe di una lista civetta vicina a Rizzo Nervo.

Se dopo quasi trent’anni a contendersi il governo di Tortorici sono le stesse persone, con un’età dai 66 anni in su, qualcosa vorrà pure dire. L’Ente viene da un passato di buona amministrazione? La gestione commissariale dice che Tortorici si porta dietro un ingente massa debitoria, che c’era un Prg non approvato, chiuso in un cassetto, che c’erano anomalie nella gestione del patrimonio immobiliare comunale con concessioni senza titolo, o immobili in uso gratuito con utenze senza contratto, che servono servizi migliori.

Rizzo Nervo nel suo comizio ha criticato il lavoro della Commissione, promettendo come primo atto, se dovesse diventare sindaco, il ripristino dell’ufficio del Giudice di Pace, chiuso dai vice prefetti per motivi economici e poi il riordino degli uffici comunali. Non nega le forti difficoltà che sta vivendo il comune Maurilio Foti, che comincerà con l’esame del bilancio e il risanamento dei conti e poi strade più sicure e legalità. Per Franco Franchina è prioritario risolvere i problemi di erogazione idrica e di viabilità. Una battaglia comune di tutti e tre i candidati è quella per il potenziamento del Pte di Tortorici, di cui si teme invece la chiusura.

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