Tramite, Lesto, Diletta e Lorena: al fianco di Messina Denaro una donna dai quattro nomi - QdS

Tramite, Lesto, Diletta e Lorena: al fianco di Messina Denaro una donna dai quattro nomi

redazione

Tramite, Lesto, Diletta e Lorena: al fianco di Messina Denaro una donna dai quattro nomi

Roberto Greco  |
domenica 19 Marzo 2023

È possibile, scrivono i magistrati, che “la Lanceri avesse anche altre ragioni personali per non manifestare la presenza del boss allorché lo riceveva da sola nella sua abitazione”

Rosalia, la sorella. Lorena la “donna di fiducia”. L’universo femminile ha ruotato attorno a Matteo Messina Denaro non solo rappresentando la frivolezza e il suo atteggiamento da “piacione”, da “tombeur de femmes” ma anche riponendo proprio nelle donne la massima fiducia.

Rosalia, la sorella che lo aveva sostituito con la sua presenza sul territorio e Lorena, madre di Giuseppe, il giovane rampollo dei Bonafede, pronipote di Leonardo, uno dei fedelissimi di Matteo Messina Denaro morto nel 2020, e forse il figlio maschio mai avuto. Rosalia, la sorella. Lorena, alias Diletta, ma anche Tramite e anche Lesto.

Lorena, detta “tramite”

Le indagini sviluppate dai Carabinieri del Ros hanno consentito di accertare che “Lorena Lanceri non si è limitata a fornire ospitalità e assistenza continuativa a Matteo Messina Denaro” e che “l’analisi dei preziosi elementi investigativi acquisiti grazie ai sequestri cui si è proceduto nei vari ‘covi’ di MESSINA DENARO e nell’abitazione di sua sorella Rosalia ha infatti permesso di acclarare che la funzione di Lorena LANCERI era anche quella — riservata alle persone che godono della massima fiducia del capomafia latitante — di veicolare le informazioni tra Matteo MESSINA DENARO e le persone con cui egli intratteneva rapporti particolarmente intensi”. Lorena Lanceri è stato un vero e proprio “snodo nella trasmissione di comunicazioni, allo stato da ritenersi di carattere privato tra Matteo MESSINA DENARO ed una donna identificata in Laura BONAFEDE, figlia di Leonardo, storico capo della famiglia mafiosa di Campobello Mazara — nonché cugina di Andrea e di Emanuele BONFEDE — con la quale il latitante ha intrattenuto un intenso rapporto epistolare”.

Laura Bonafede, sarebbe stata il soggetto che parlava di sé stesso al maschile, definendosi “amico” o “cugino” per preservare la propria reale identità nella lettera-diario vergata a mano su più pagine, aggiornata tra il 29 novembre 2022 ed il 13 gennaio 2023, appena tre giorni prima della cattura di Matteo MESSINA DENARO e indirizzata al latitante stesso. Laura Bonafede sarebbe stata anche la donna incontrata dal boss davanti al bancone dei salumi e dei formaggi nel supermercato “Coop” sito in via Risorgimento n. 26 a Campobello di Mazara.

In un brano della lettera-diario segnata come 29-12, Laura Bonafede indica Lorenza Lanceri come “tramite” e, con il nome Margot, la vettura Alfa Romeo Giulietta tg. GA 785 KL in uso all’allora latitante: “Ho visto Margot alle 18.56 dal Tramite, stranamente non mi sono arrabbiato, non sono andato su tutte le furie come di solito mi succede. Mi ha dato parecchio fastidio, questo non lo posso negare. Mi ha dato fastidio non sapere cosa stessi facendo in quel momento, non sapere se eravate se eravate soli, se ti saresti fermato ancora a lungo, se… se… se… potrei di mille se… secondo me so pure perché non mi sono ‘arrabbiatissimo’: dopo quello che ho detto quando vidi Margot di mattina, ho pensato che non l’avrei vista più in quella zona per evitare di farmi avere delle reazioni, perché non l’avevo più vista, e questa cosa mi faceva incavolare ancora di più. Ma oggi ho pensato: almeno non si nasconde da Blu. Contorto come pensiero? No, solo che preferisco sapere e non essere preso in giro”. Appare evidente che Laura Bonafede esprimesse una sorta di gelosia nei confronti di Lorenza Lanceri, perlomeno rispetto al fatto che Matteo Messina Denaro trascorresse nella casa dei Bonafede molto tempo.

Lorena, alias “Diletta”

A ulteriore e definitiva conferma della piena consapevolezza di Lorena Lanceri della reale identità di Matteo Messina Denaro è stata l’acquisizione di un documento dal quale emergeva che i rapporti tra Matteo Messina Denaro e la Lanceri risalivano almeno al 2019, quasi quattro anni prima della cattura dell’ex latitante. Un ulteriore pseudonimo con cui si identifica Lorena LANCERI risulta essere quello di Diletta. Tale nominativo compare per la prima volta nel “Libricino n.2” rinvenuto e sequestrato il 16/01/2023 all’interno della casa di campagna nella disponibilità di MESSINA DENARO Rosalia, sita a Castelvetrano in contrada Strasatto-Paratore. Nello scritto in esame, riportante in calce la data del 12/04/2019, Diletta scriveva di suo pugno una dedica al latitante che concludeva chiosando come segue: “Lo sai, ti voglio bene e come dico sempre un bene che viene da dentro. Spero che la vita ti regali un po’ di serenità e io farò di tutto per aiutarti. SEI UN GRANDE!! Anche se tu non fossi M.D.. La tua Diletta”.

Ma, probabilmente, c’era qualcosa di più di una semplice ammirazione da parte di Lorena nei confronti di Matteo Messina Denaro, come emerge dall’escussione a sommarie informazioni di Sonia Volpe, una paziente che aveva condiviso il proprio percorso sanitario con l’ex boss, la quale, dopo aver descritto le modalità con cui aveva conosciuto il latitante, nel corso dell’estate del 2022 presso “La Maddalena S.p.A.”, produceva l’intera chat intrattenuta con lo stesso con inizio alle ore 14:48 del 14/11/2022 e termine alle ore 08:38 del 16/01/2023, l’ultimo accesso a WhatsApp di Matteo Messina Denaro, prima di essere catturato. Sonia Volpe ricordava poi che, in un’occasione, l’uomo da lei conosciuto come Andrea Bonafede le aveva confidato, tra l’altro, di avere una relazione sentimentale con una donna a nome Diletta con cui la Volpe ricordava di aver parlato tramite invio di tracce audio incluse nella chat fornita. Ricordava, inoltre, che Andrea Bonafede, ossia Matteo Messina Denaro, le aveva anche riferito che Diletta aveva un figlio iscritto all’università.

Evidentemente Lorena Ninfa Lanceri, agli occhi dei pazienti della clinica “La Maddalena di Palermo”, era Diletta, compagna del falso Andrea Bonafede. Ed è altrettanto chiaro che Lorena Lanceri fosse solita condividere lo smartphone che Matteo Messina Denaro utilizzava per interloquire con altre persone, situazione che non succedeva con la sorella Rosalia.

Lo stesso Gip Montalto, con le dovute cautele che gli sono proprie, lascia pensare che “la Lanceri avesse anche altre ragioni personali per non manifestare la presenza del Messina Denaro allorché lo riceveva da sola nella sua abitazione”.

Lorena, ovvero “Lesto”

Anche Lorena Ninfa Lanceri è stata “coperta” nei messaggi di Messina Denaro, sia in entrata che in uscita, con diversi nomi convenzionali, uno dei quali è, come anticipato, proprio quello di “tramite” appunto per il ruolo specificamente svolto dalla stessa riguardo alla corrispondenza del latitante con terzi. Ma c’è un altro nome convenzionale attribuito alla Lanceri che conferma

ulteriormente il ruolo svolto da quest’ultima, quello di “Lesto” che appare in un appunto scritto rinvenuto nell’abitazione del latitante in cui questi annota di avere inoltrato in data 11 aprile 2022, tramite “Lest” la posta indirizzata a “cugino”, identificata, come si è visto sopra, in Laura Bonafede, e a “Tan” che si indentifica nella figlia di Laura Bonafede, Gentile Martina detta Tania, con la quale il latitante ha pure intrattenuto una corrispondenza ed è importante sottolineare che in tale corrispondenza anche Gentile Martina si riferisce alla Lanceri chiamandola “Tramite”.

“Tramite”, “Diletta”, “Lesto” e infine Lorena Ninfa, mille nomi, mille volti e mille ruoli per la moglie di Emanuele Bonafede.

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