“Birgi, numeri che sanno di un ritorno al passato” - QdS

“Birgi, numeri che sanno di un ritorno al passato”

Pietro Vultaggio

“Birgi, numeri che sanno di un ritorno al passato”

sabato 27 Novembre 2021

Lo scalo trapanese sembra aver superato il difficile periodo legato alla pandemia. Il presidente di Airgest, Salvatore Ombra al QdS: “Con la Regione siciliana dialogo e rapporto di collaborazione”

TRAPANI – L’aeroporto di Trapani Birgi decolla e fa pensare ad un ritorno ai fasti del passato quando, durante l’America’s Cup, Trapani ha raggiunto il boom di visitatori. Numeri confortanti, a dirlo è Salvatore Ombra, numero uno della società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio, Airgest, che ha redatto una statistica dati positiva dell’estate appena trascorsa.

In esclusiva per il QdS, Ombra ha analizzato presente e futuro di un territorio così tanto votato al turismo, ma che negli anni ha fatto fatica ad emergere.

“La Summer 2021 dell’aeroporto Vincenzo Florio – spiega Salvatore Ombra – si è conclusa con 325.119 passeggeri, registrando una percentuale di crescita esponenziale rispetto agli ultimi tre anni, +157% rispetto al 2020, + 27% rispetto allo stesso periodo del 2019 e +16% vs 2018. Sono numeri che sanno di un ritorno al passato con una crescita che si estende alla programmazione dei voli ed al traffico di movimenti che ci riporta indietro al 2017, prima dell’inizio dei problemi che hanno minacciato l’esistenza nel nostro scalo. Le analisi statistiche da giugno ad ottobre restituiscono, percentuali di crescita ancora più alte rispetto ai valori sopra indicati, visto che lo scalo ha ripreso la normale attività solo al cessare delle restrizioni dovute alla pandemia di Covid 19 in atto. Nello specifico, si registra +44% di passeggeri e 30% dei voli rispetto al 2018; + 54% dei passeggeri e 44% dei voli rispetto al 2019 e +138% dei passeggeri e il 94% dei movimenti rispetto al 2020”.

“Per volare sempre più in alto, – aggiunge – ci vuole un crescente coordinamento nel territorio. Bisogna credere tutti allo stesso modo che solo una sana e fattiva sinergia di intenti può far volare in alto i nostri obiettivi. Ribadisco, come già fatto in passato, non è soltanto il numero di rotte che fa grande uno scalo e un territorio, bensì tutte le attività di comunicazione sinergica che aiutano a rendere attrattiva ed appetibile una destinazione”.

E sui prossimi progetti ed idee per l’aeroporto di Birgi Ombra afferma: “Quella principale è di implementare il traffico e portarlo al punto di pareggio. La Regione siciliana e il presidente Nello Musumeci ci stanno dando un grande aiuto ma dobbiamo lavorare per aumentare il piano dei ricavi e rivedere tutti gli assetti della nostra società. Stiamo valutando, a tal fine, anche un progetto cargo, affinché l’aeroporto di Trapani Birgi possa diventare piattaforma per la Sicilia occidentale a servizio non solo dell’Italia ma di tutta l’Europa”.

Regione chiama Birgi, il rapporto tra Musumeci e Ombra procede tra costante collaborazione e fitto dialogo: “Io ho ricevuto un mandato dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che è quello di risanare e rilanciare il nostro scalo. Ed è quello che stiamo facendo, lavorando in un rapporto di costante collaborazione e dialogo. I risultati odierni sono il frutto di una sana intesa tra imprenditoria e politica e di una attività lungimirante al servizio del territorio. Nulla di più auspicabile per chi come me lavora con una visione imprenditoriale solida e proiettata in avanti, e con un governo regionale che nella persona del presidente ha colto appieno gli obiettivi”.

Infine, Ombra apre a possibili nuove rotte e nuove compagnie: “L’incremento delle tratte è l’obiettivo in un lavoro incessante mai del tutto compiuto. Nel senso che qualsiasi proposta e qualsiasi nuovo vettore sono e saranno sempre oggetto di attenta e ponderata valutazione. Tuttavia, come già detto, non sono solo le rotte la chiave dello sviluppo, che deve necessariamente passare attraverso una convinta sinergia strategica in cui i protagonisti sono i comuni. L’obiettivo è quello di passare da una logica di “push” ad una di “pull”, in cui sono i territori, con quello che sanno esprimere, a diventare attrattivi. Ma lì l’aeroporto può solo svolgere una attività di coordinamento su un piano di rilancio in cui gli attori principali sono altri”.

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