“Eccedenze” idriche senza riscontri, Giudice di pace annulla altre bollette - QdS

“Eccedenze” idriche senza riscontri, Giudice di pace annulla altre bollette

Vincenza Grimaudo

“Eccedenze” idriche senza riscontri, Giudice di pace annulla altre bollette

venerdì 30 Agosto 2019

Date confuse, poca trasparenza: Comune perde ancora una causa in qualità di gestore. Seconda sentenza che annulla la fatturazione: i consumi non risultano accertati

TRAPANI – Arriva una seconda sentenza del Giudice di Pace di Trapani, dopo la prima datata 2017, che ha annullato le eccedenze relative a consumi per gli anni 2015, 2016 e 2017 fatturate dall’Ufficio Acquedotto del Comune di Trapani nella qualità di gestore idrico, ad una famiglia di due persone.

I due coniugi, vedendosi recapitare diverse eccedenze hanno voluto vederci chiaro e, da una lettura dei metri cubi del contatore, acclaravano con ritrazione fotografica che questi non corrispondevano a quelli fatturati. Inviavano pertanto un formale reclamo al gestore idrico, allegando la foto del contatore, richiedendo quindi la verifica sia dei dati in loro possesso, il riscontro delle date lettura contatore che la funzionalità dello stesso.

Non avendo ricevuto alcun riscontro dagli Uffici comunali decidevano pertanto di agire giudizialmente a tutela delle proprie ragioni. In sede giudiziale, il Giudice di Pace Diego Vallone, accertava l’incongruenza, l’inesattezza e la presuntività dei dati fatturati.

In particolare, si legge nella motivazione: “L’amministrazione convenuta non ha documentato la corrispondenza tra consumo e lettura in ordine alle fatture impugnate e, in relazione alla distinzione tra le eccedenze di consumo di prima fascia e l’eccedenza di consumo di seconda fascia”.

L’avvocato dell’associazione dei consumatori Codici Vincenzo Maltese, che ha acquisito diverse competenze nel settore idrico, e che ha assistito i coniugi, spiega che le fatture emesse dal Comune in questione non riportano le date certe delle letture dei contatori, bensì solo l’arco temporale che può andare dal gennaio al giugno o dal gennaio al 31 dicembre di ogni anno.

“È una questione di trasparenza nei confronti dei cittadini – precisa Maltese – che devono leggere quante volte gli addetti sono passati, quante letture sono state effettuate nell’arco di un anno, specie se si chiedono in pagamento eccedenze nei consumi. Mi auguro pertanto che tali indicazioni vengano recepite dagli Uffici comunali a partire dal corrente anno”.

Il Giudice ha quindi annullato tutte le eccedenze di seconda fascia facendo risparmiare circa il 50% dell’importo fatturato, condannando altresì il Comune al pagamento delle spese processuali. Una sentenza destinata a fare giurisprudenza e che potrebbe avere un effetto domino: tanti altri contribuenti potrebbero allo stesso modo presentare ricorso.

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