Porto di Trapani, riparte il progetto di riqualificazione - QdS

Porto di Trapani, riparte il progetto di riqualificazione

Vincenza Grimaudo

Porto di Trapani, riparte il progetto di riqualificazione

mercoledì 27 Gennaio 2021

Alla Regione siciliana summit per far ripartire l'iter che porterà al dragaggio dei fondali. Parcheggiati anche 67 milioni di euro di fondi europei per raddoppiare l’attuale profondità

TRAPANI – Si sblocca il progetto per il dragaggio del porto a Trapani.
L’iter è ripreso, dopo un periodo di stasi, grazie ad un vertice convocato alla Regione che ha messo a confronto la parte tecnica e politica di Palazzo d’Orleans con l’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale, che ha tra le sue competenze proprio l’area portuale trapanese.

Ad un passo la Vas, la valutazione ambientale, passaggio necessario per poter permettere l’apertura del cantiere.
Una volta ottenuta questa autorizzazione, che avrà il compito appunto di valutare l’impatto sull’ambiente dell’opera da realizzare, ci sarà la strada spianata per arrivare ad affidare i lavori.

Si tratta di un consistente investimento del valore di 67 milioni di euro che dovrebbe portare i fondali a oltre dieci metri, rispetto agli attuali 5-7 metri. Operazione che consentirebbe finalmente l’ingresso in porto di navi di maggiori dimensioni. E sarebbe una vera manna dal cielo per Trapani, che negli ultimi anni (pre-crisi covid) aveva conosciuto un vero e proprio boom di turisti.

Una città che era stata soprattutto scoperta dopo l’America’s cup e che da allora aveva cominciato a sviluppare anche un importante traffico croceristico. Un settore che però è rimasto sempre con le ali tarpate a causa di questi fondi eccessivamente poco profondi, che per l’appunto permettono l’ingresso di navi sicuramente più piccole.

Siamo di fronte ad un progetto di riqualificazione dell’infrastruttura marittima il cui dragaggio riguarderà la parte che va dall’imboccatura del porto fino al primo pennello per gli aliscafi. Ma si conta di intervenire successivamente anche nella restante parte del bacino portuale, arrivando così fino al molo Isolella.

La ripartenza di questo iter è il risultato raggiunto nel corso di una riunione convocata dal presidente della Regione Nello Musumeci a Palazzo Orleans. Attorno allo stesso tavolo anche l’assessore al Territorio Toto Cordaro, con il dirigente generale del dipartimento Ambiente Beppe Battaglia e il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale, Pasqualino Monti. In seguito a questo confronto è stato stabilito che nei prossimi giorni l’Autorità portuale farà pervenire agli uffici della Regione, attraverso la piattaforma telematica dedicata, tutta la documentazione necessaria per adottare la relativa autorizzazione ambientale prevista dal Testo unico in materia.

“Il dragaggio del porto di Trapani – sottolinea l’assessore Cordaro – costituisce un momento importante nell’attuazione della strategia di rilancio delle grandi infrastrutture e del turismo di qualità, punti questi che si pongono al centro dell’agenda del governo Musumeci. L’assessorato all’Ambiente farà, come sempre, la sua decisiva parte!”.

I finanziamenti sono già disponibili e arriveranno attraverso i fondi europei. Da considerare che dal porto di Trapani transitano migliaia di passeggeri, verso le isole Egadi, Pantelleria, le coste nord africane, le località della Sicilia occidentale: da Castellamare del Golfo a San Vito lo Capo, da Marsala a Mazara del Vallo.

Vi operano alcune tra le principali compagnie di navigazione nazionali ed internazionali, assicurando anche collegamenti veloci tramite aliscafi. Una struttura che costituisce inoltre un luogo ideale per accogliere yacht di diversa tipologia e dimensione, offrendo servizi a destinazione di ottimo livello e facile fruizione.

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