TRAPANI – L’Azienda Trasporti e Mobilità (Atm), che gestisce il trasporto pubblico nella città di Trapani, ha un nuovo Consiglio d’amministrazione.
Occorre fare un passo indietro.
Lo scorso mese di dicembre Massimo La Rocca, Amministratore unico di Atm, è andato in pensione. Di conseguenza, al fine di assicurare la continuità aziendale, Salvatore Barone è stato nominato amministratore unico, ma senza percepire alcun compenso. Nomina avvenuta anche in vista di importanti innovazioni che coinvolgeranno l’Azienda.
Infatti, il Comune di Trapani, anche grazie al voto favorevole espresso dal Consiglio Comunale relativamente alle modifiche statutarie di Atm, ha intrapreso un dialogo con i Comuni di Erice, Paceco e Favignana, al fine di trasformare l’Atm in società di trasporti e mobilità territoriale e non più locale.
In questo quadro, è stata prevista la nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione da parte del Comune di Trapani, in qualità di socio di maggioranza assoluta: Salvatore Barone, Annarita Carpinteri, Carlo Zaccarini; e i restanti due dai Comuni di Erice, Favignana e Paceco: Sabrina Giudici e Francesco Murana.
“In questo modo saremo tutti coinvolti – afferma Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani – nell’ambizioso progetto di trasformare Atm in grande compagnia del territorio, in grado di raccogliere le sfide di una comunità che vuole presentarsi all’altezza dei compiti che l’attendono, nel rispetto del cambiamento che abbiamo promesso ai cittadini”.
Come detto, Salvatore Barone non percepirà alcun compenso, mentre gli altri componenti percepiranno uno stipendio lordo annuale di 4.831.00 euro, rispettando i limiti di legge relativi al tetto del precedente compenso attribuito all’Amministratore unico.
Al netto di quanto accaduto, l’obiettivo è quello di andare oltre le semplici nomine e di mettere in atto una strategia per far crescere l’Azienda e proiettarla verso una più ampia fetta di territorio.
Non sono mancate le critiche da parte del consigliere comunale Giuseppe Lipari: “Il Sindaco continua a gestire la Città come fosse una cosa sua personale e non dei trapanesi e queste nomine sono la prova della presa in giro di tutti quelli, me compreso, che lo hanno votato. Le nomine tradiscono l’accordo di maggioranza stipulato durante la campagna elettorale dalle liste e dai movimenti che hanno sostenuto Tranchida. Ormai questo è diventato un modus operandi di una città che non ha cambiato passo”.

