Sui siti internet dei Comuni l’opacità nasconde l’inefficienza - QdS

Sui siti internet dei Comuni l’opacità nasconde l’inefficienza

Paola Giordano

Sui siti internet dei Comuni l’opacità nasconde l’inefficienza

mercoledì 21 Agosto 2019

L’andamento della situazione siciliana rappresenta un’aperta violazione di quanto previsto dal decreto legislativo sul riordino della disciplina su pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche amministrazioni

In un mondo in cui il web la fa sempre più da padrone, la Pubblica amministrazione dell’Isola resta ancorata all’età della penna e del calamaio.
A distanza di sei anni dall’entrata in vigore del “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” – il Dlgs. n. 33/2013, modificato dal Dlgs. n. 97/2016 – la Sicilia registra ancora percentuali medie di soddisfazione degli obblighi di trasparenza poco confortanti: secondo l’ultimo monitoraggio della Bussola della Trasparenza, effettuato dal dicastero per la Semplificazione e risalente allo scorso 9 aprile, raggiungiamo appena il 58 per cento, contro il 69,66 per cento della Lombardia o il 73,1 per cento del Piemonte.

Peggio di noi fanno solo la Toscana (56,84 per cento), la Calabria (56,55 per cento), l’Umbria (55,33 per cento) e il Lazio (51,15 per cento).

Eppure la legge – e in particolare i commi 1 e 2 dell’art. 8 – parla chiaro: “i documenti contenenti atti oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblicati tempestivamente sul sito istituzionale dell’amministrazione”. E quelli “contenenti altre informazioni e dati oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblicati e mantenuti aggiornati ai sensi delle disposizioni del presente decreto”. Non tutti i Comuni siciliani, però, adempiono a tale obbligo: sono 70, infatti, gli Enti locali isolani che riportano percentuali di soddisfazione degli obblighi di trasparenza al di sotto del 50 per cento.

Una breve precisazione è necessaria prima di addentrarsi nei risultati del monitoraggio effettuato dal ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione: per trasparenza – si legge all’art. 1 dello stesso dispositivo – si intende l’“accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”. Essa “concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione” e contribuisce “alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino”, essendo “condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali”.

Il compito di garantire “la qualità delle informazioni riportate nei siti istituzionali nel rispetto degli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge, assicurandone l’integrità, il costante aggiornamento, la completezza, la tempestività, la semplicità di consultazione, la comprensibilità, l’omogeneità, la facile accessibilità” spetta, secondo quanto stabilito dall’art. 6, alle pubbliche amministrazioni. Che in Sicilia, stando ai più recenti dati resi noti dal citato dicastero, non sempre adempiono correttamente.

Se, infatti, i Comuni capoluogo registrano performance positive – con i picchi di Catania, Trapani, e Messina, che hanno le 84 sezioni del sito limpide come l’acqua, ma con l’eccezione di Agrigento che riporta un desolante 1 per cento – sono i piccoli centri urbani a registrare problemi non indifferenti in termini di trasparenza: i Comuni dell’Isola che non raggiungono la soglia di soddisfazione degli obblighi di trasparenza del 50 per cento sono, come detto, ben 70 e sono per lo più di piccole dimensioni. Uno su cinque. Di essi 53 non hanno ottenuto risultati a due cifre e addirittura 37, con il loro zero spaccato, detengono il record di assoluta inadempienza. Che penalizza principalmente i cittadini, ai quali viene negata la possibilità di fruire delle informazioni relative all’Ente in cui vivono.

Dalla Bussola della Trasparenza, strumento on-line automatizzato che dà ai cittadini la possibilità di monitorare l’adempimento, da parte dei siti web delle pubbliche amministrazioni, degli obblighi di trasparenza imposti dalla legge, emerge un quadro allarmante: in un’era sempre più digitale, dove bastano pochi click per trovare qualsiasi informazione, la Sicilia resta indietro. E a pagarne le spese sono, sempre, i cittadini.


Il Dlgs. 33/2013 in pillole

Art. 3
Pubblicità e diritto alla conoscibilità

1. Tutti i documenti, le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblici e chiunque ha diritto di conoscerli, di fruirne gratuitamente, e di utilizzarli e riutilizzarli ai sensi dell’articolo 7.

Art. 6
Qualità delle informazioni

1. Le pubbliche amministrazioni garantiscono la qualità delle informazioni riportate nei siti istituzionali nel rispetto degli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge, assicurandone l’integrità, il costante aggiornamento, la completezza, la tempestività, la semplicità di consultazione, la comprensibilità, l’omogeneità, la facile accessibilità, nonchè la conformità ai documenti originali in possesso dell’amministrazione, l’indicazione della loro provenienza e la riutilizzabilità secondo quanto previsto dall’articolo 7.
2. L’esigenza di assicurare adeguata qualità delle informazioni diffuse non può, in ogni caso, costituire motivo per l’omessa o ritardata pubblicazione dei dati, delle informazioni e dei documenti.

Art. 8
Decorrenza e durata dell’obbligo di pubblicazione

1. I documenti contenenti atti oggetto di pubblicazione
obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblicati tempestivamente sul sito istituzionale dell’amministrazione.
2. I documenti contenenti altre informazioni e dati oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblicati e mantenuti aggiornati ai sensi delle disposizioni del presente decreto.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017