Tributi, a Ragusa penalizzate le classi più povere - QdS

Tributi, a Ragusa penalizzate le classi più povere

Stefania Zaccaria

Tributi, a Ragusa penalizzate le classi più povere

martedì 06 Ottobre 2020

L’assessore Iacono, “Rimessa a posto una stortura del Movimento 5 Stelle”

L’Amministrazione comunale di Ragusa non mantiene gli impegni presi in termini di tributi e sono i cittadini a pagarne le spese. La denuncia dell’opposizione, in particolare del gruppo consiliare del M5S colpisce in pieno l’Amministrazione guidata dal sindaco Peppe Cassì, all’indomani di una conferenza tenuta dal primo cittadino e dall’assessore comunale al Bilancio e ai Tributi Giovanni Iacono. Visto che il Governo nazionale e la Regione hanno erogato – per la pandemia, in riferimento alla Tari e all’Imu – circa 6 milioni di euro, con un emendamento unico insieme al Gruppo del Pd, era stato chiesto un aiuto del 2 per cento per tutti i cittadini, con riferimento alla Tari, considerato che il target della differenziata è del 71 per cento.

“Ci è stato detto – hanno sottolineato i consiglieri comunali M5s Ragusa – che gli equilibri di bilancio non erano stati ancora approvati e quindi non è stato possibile procedere in tal senso. Grande rammarico da parte nostra e infatti ci siamo astenuti per quanto riguarda l’atto complessivo. Per le tariffe Imu, stesso discorso in virtù dei 3,4 milioni erogati dal Governo. Si sono potute abbassare al massimo le tariffe. A parte la riduzione che ha riguardato tutti, c’è stata una ulteriore agevolazione per le categorie A7, vale a dire i proprietari di ville singole con giardino, quindi case di pregio. Un provvedimento, è bene precisarlo, che non si è concretizzato con i soldi del Governo ma con quelli delle casse comunali per un importo di circa 260mila euro. Quindi, ricapitolando, l’amministrazione Cassì opta per sottrarre la cifra di circa 260mila euro dai propri introiti per aiutare chi ha la villa con giardino e, dalle stesse entrate, non trova 250mila euro per erogarli, invece, a cascata a chi possiede una casa in centro, una casa di edilizia popolare economica o di edilizia convenzionata”.

Secondo l’assessore Iacono, invece, i soldi richiesti dall’emendamento erano “1,2 milioni di euro”, poi ritrattati in seguito. La proposta “era impresentabile – ha aggiunto – perché occorrevano dal bilancio comunale e senza l’approvazione del Piano economico finanziario che avverrà per tutti i comuni entro dicembre 2020, come più volte avevamo detto in commissione e in aula, non era, tecnicamente e normativamente, possibile in quanto bisogna coprire i costi del servizio al 100 per cento e non conoscendo il costo del servizio non si può operare né in un verso né in un altro e poi, altro dato palese, in bilancio le risorse non c’erano”.

Iacono ha replicato anche per la categoria A7: secondo l’esponente della Giunta, infatti, hanno “rimesso a posto una stortura che avevano creato i 5 stelle. La categoria A7 inserita insieme alla A1, A8, A9 che sono le categorie dove vanno i castelli, i palazzi storici ed artistici era stata una aberrazione pagata dai ragusani in questi anni con l’aliquota massima del 10,6. L’amministrazione Cassì ha quindi riportato l’aliquota alla realtà nella misura del 9 che corrisponde alla riduzione del 17 per cento”.

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