Turismo enogastronomico, Italia in pole nonostante il covid - QdS

Turismo enogastronomico, Italia in pole nonostante il covid

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Turismo enogastronomico, Italia in pole nonostante il covid

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giovedì 06 Maggio 2021

Le conferme dal ministro Garavaglia: "Uno dei nostri punti di forza è l'enogastronomia. Abbiamo la possibilità di ripartire velocemente".

L’interesse verso il turismo enogastronomico è aumentato in Italia, anche durante la pandemia. Se prima del Covid era importante nella scelta della meta di viaggio per il 59%, nel 2021 siamo arrivati al 71% e riguarda tutte le generazioni. Il 55%  degli italiani ha fatto almeno un viaggio con motivazione enogastronomica negli ultimi 3 anni (nel 2019 il 45%, nel 2016 il 21%).

Lo dice la presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, Roberta Garibaldi, alla presentazione al Senato del Rapporto sul Turismo enogastronomico in Italia 2021 alla presenza del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e del sottosegretario all’Agricoltura, Gianmarco Centinaio.

Oltre a degustare i cibi e il vino, si è interessati alla cultura enogastronomica sia quando si è in vacanza sia riguardo al proprio luogo di residenza. Il 70% degli italiani vorrebbe conoscere di più dell’enogastronomia del proprio paese e, nell’ottica delle limitazioni di questo periodo, è un dato molto importante.

Non a caso, il ministro del turismo Massimo Garavaglia, alla presentazione del Rapporto sul Turismo enogastronomico in Italia 2021 ha detto: “Secondo studi recenti di Ernst & Young 2 italiani su 3 non vedono l’ora di tornare a viaggiare ma credo sia un dato sottostimato. il presidente Draghi è stato chiarissimo: l’Italia aperta e l’industria del turismo ha riacceso i motori ed è pronta a ripartire anche per il mercato mondiale. Da questo studio scopriamo che uno dei punti di forza è l’enogastronomia. Abbiamo la possibilità di ripartire velocemente”.

Garavaglia parla anche della necessità di un piano per l’enogastronomia:
“E’ come al palio di Siena – spiega – dove ci sono i cavalli al canapo e quelli alla rincorsa. L’enogastronomia è quello che può correre più veloce. Il piano per l’enogastronomia ce l’ha la Giamaica e il Senegal, se ce l’avessimo anche noi saremmo ancora più veloci. Lavoreremo con Centinaio all’Agricoltura e con Franceschini alla Cultura. Mettiamo in campo un piano dell’enogastronomia e vinceremo il Palio”.

Alessandra Priante, direttore Europa dell’Unwto (l’agenzia Onu del turismo), afferma che: “Come Unwto abbiamo appena lanciato un enorme programma di turismo per lo sviluppo rurale a livello mondiale che comprende anche il turismo enogastronomico ma non solo. Ricordo che a livello mondiale la motivazione principale al viaggio non è la cultura ma l’enogastronomia, è una leva incredibile specialmente in un paese come l’Italia. Alle Nazioni Unite non vediamo l’ora che l’Italia diventi protagonista anche di questo settore e del turismo rurale”.

“Ricordo – aggiunge Alessandra Priante – che l’Italia nel 2019 ha ottenuto di essere il paese ospite del sesto Forum mondiale del turismo del vino. Si doveva tenere quest’anno ma causa pandemia si farà nel2022 nella Langhe”.

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