Mario Draghi ha avvertito i parlamentari europei: “Non potete dire solo no, dovete fare qualcosa”
“Mamma, vorrei cambiare casa e sposarmi” – “Non mi sembra il caso, tra poco ci sarà la guerra”. Questa la sintesi, della conversazione tra un madre e una figlia a Varsavia. In Polonia, tra la gente, della guerra si parla chiedendosi quando ci sarà, perché è certo che ci sarà. Per evitare di finire invasa come nel 1939 si stanno costruendo trincee, bunker e posizionando filo spinato al confine con la Bielorussia e Kaliningrad. I polacchi sono consapevoli della situazione, il resto d’Europa comincia a capire che l’occidente come l’abbiamo conosciuto non esiste più.
A distanza di 35 anni dall’abbattimento del Muro di Berlino e l’inizio di un mondo unipolare in cui Washington non aveva rivali, Trump ammette implicitamente la sconfitta. Siamo tornati al multipolarismo, come volevano Mosca e Pechino, la Cina è un rivale pericoloso e gli Stati Uniti si devono concentrare su questa minaccia, senza più pretendere di governare il mondo da soli. Gli Usa hanno come imperativo strategico separare la Russia dalla Cina e non possono essere distratti da altre guerre, come quella in Israele o in Ucraina. L’Europa dovrà cavarsela da sola e smettere di pensare di essere protetta gratis dagli Stati Uniti. Si preannuncia la creazione di nuove zone di influenza sotto il controllo americano, cinese e russo e gli europei hanno poco tempo per decidere cosa fare.
Possono asservirsi completamente agli americani, aspettare il nuovo attacco della Russia o rendersi finalmente conto di poter avere, insieme, un peso sufficiente per contare qualcosa nella definizione degli assetti mondiali. Può sembrare qualcosa di astratto e lontano, ma non è così, gli effetti concreti si vedranno a breve sull’inflazione, sulla disoccupazione e sulla spesa sociale. Nella passività dei governi che potrebbero passare alla storia come quelli in cui gli europei hanno perso l’ultimo treno, Mario Draghi ha avvertito i parlamentari europei dicendo loro: “Non potete dire solo no, dovete fare qualcosa”.