Un lungo “architour” nella meravigliosa Basilea - QdS

Un lungo “architour” nella meravigliosa Basilea

Nicoletta Fontana

Un lungo “architour” nella meravigliosa Basilea

martedì 07 Maggio 2019

Una città in continua trasformazione, tra musei, arte urbana ed edifici davvero stupefacenti

Architour a Basilea – Città con la più grande concentrazione di edifici firmati dalle più grandi archistar del pianeta.
Tra arte e architettura…

Quando si dice Basilea si pensa subito ad Art Basel, perché in questa eclettica città svizzera a giugno di ogni anno si svolge il più importante appuntamento dedicato all’arte contemporanea. Tanto importante da meritarsi l’appellativo di “Olimpiadi dell’arte” sul New York Times (www.artbasel.com/basel, dal 13 al 16 giugno 2019). Senza dimenticare che Art Basel pone la sua firma anche su Art Miami e Hong Kong.

Basilea, però, non è solo arte, ma anche architettura d’avanguardia, in virtù della forte concentrazione di edifici che portano la firma dei più importanti studi di architettura del pianeta.

Prima tappa la Fondation Beyeler, realizzata dal “nostro” Renzo Piano. In questa cattedrale dell’arte immersa nel verde, l’architetto italiano trasmette la sua volontà di non distinzione tra il dentro e il fuori. Non a caso, la gigantesca opera delle Ninfee di Monet è stata posizionata dal curatore della fondazione in una sala che si apre davanti a una grande vetrata che si affaccia proprio su un laghetto di ninfee, come a voler integrarsi totalmente nella natura circostante. Sublime! In questi giorni è presente l’imponente mostra dedicata a Picasso interamente concentrata sul periodo blu e rosa dell’artista. (www.fondationbeyeler.ch)

Partendo dalla Fondation Beyeler inizia un percorso di circa un’ora attraverso la campagna. Lungo il sentiero “24 stop” si possono ammirare 24 installazioni realizzate dall’artista Tobias Reheberger che vi porteranno direttamente in Germania al Vitra. L’azienda, che produce arredi di design di fama internazionale, ha creato un vero e proprio campus affidando la realizzazione degli edifici che lo compongono, come il Vitra Design Museum o il flagshipstore, alle grandi firme dell’architettura contemporanea: Frank O. Ghery, Zaha Hadid, Tadao Ando, Alvaro Siza, Nicholas Grimshaw e ovviamente immancabile lo studio di Herzog & de Meuron di Basilea.

In centro città, poco distante dalla cattedrale, sempre gli architetti Herzog & de Meuron firmano Museum der Kulturen, in un intervento che dimostra come il vecchio e il nuovo possano diventare bellezza architettonica nel rispetto del presente e del passato. Da non perdere.

Il famoso Kunstmuseum (Museo delle Belle Arti) ha riaperto i battenti il 19 aprile 2016 con una nuova ala e un look rinnovato a opera degli architetti Christ&Gantenbein di Basilea. Oggi i due edifici, anche se separati da una strada, sono collegati da un passaggio sotterraneo utilizzato come percorso espositivo, formando un’unica presenza nel tessuto urbano sovrastante. Gironzolando per la città dalla parte della “Grande Basilea” ci si accorge che la cittadina svizzera pullula d’arte anche fuori dai musei. Grandi murales decorano i muri delle sue strade. Per non perderne nemmeno uno contattate la galleria Artstübli, che organizza tour guidati anche con una Bentley: l’Urban Art Experience in collaborazione con il mitico hotel Les Trois Rois (www.artstuebli.ch)

Sempre in centro città, a pochi passi dal Municipio del 1504, dominano edifici di Mario Botta, Frank O. Gehri e delle archistar locali, Herzog & De Meuron, che hanno lasciato la loro impronta un po’ ovunque.

Mario Botta ha firmato il Museo Jean Tinguely, che si trova a ridosso del Reno nella parte Est del Parco Solitude, proprio di fronte alla grande Roche Tower, sede dell’omonima casa farmaceutica realizzata dallo studio di Herzog & de Meuron. Nel quartiere di St. Johann è possibile scoprire un altro gioiello dell’architettura moderna attraverso una visita guidata al Novartis Campus. Qui occorre ammirare costruzioni di Frank O. Gehry, Tadao Ando, SAANA, David Chipperfield e Diener&Diener. Per restare in tema, il consiglio è di cenare al Volkshaus – a firma di Herzog & de Meuron in un edificio di recupero – e per bere una buona birra provare il Volta Bräu, birrificio e birreria in una vecchia centrale elettrica oggi riconvertita.

Ultima tappa la città in divenire e il Dreispitz: appena fuori dal centro storico, ma facilmente raggiungibile in tram, si può toccare con mano la trasformazione urbana di vecchie fabbriche ed edifici industriali. Una nuova città nella città in cui officine abbandonate ed ex magazzini di dogana vengono progressivamente trasformati in abitazioni, spazi di co-working, scuole di arte applicata, musei e negozi seguendo il masterplan di Herzog & de Meuron.


NOTE DI VIAGGIO

Dove dormire

– Les Trois Rois
www.lestroisrois.com

– Hotel Teufelhof
www.teufelhof.com

– Nomad Design & Lifestyle Hotel
www.nomad.ch

Info utili

– www.svizzera.it
– www.basel.com

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