Intanto la stagione elettorale entra nel vivo
A poco più di due mesi dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti la vicepresidente Kamala Harris, candidata democratica alle prossime elezioni, si trova in testa ai sondaggi rispetto al rivale repubblicano Donald Trump per quanto riguarda gli Stati in bilico. Tuttavia risulta importante sottolineare che in America il voto popolare non è sufficiente per la vittoria delle elezioni. A fare la differenza, come sempre, saranno i 538 Grandi Elettori (la somma dei 435 deputati e dei 100 senatori a cui si aggiungono i tre del Distretto della Columbia). Un candidato per ottenere la vittoria deve riuscire a raggiungere 270 grandi elettori.
Tale spiegazione ci mette nelle condizioni di comprendere come nel 2016 Donald Trump riuscì a vincere le elezioni nonostante avesse avuto meno voti dell’allora rivale democratica Hilary Clinton. Secondo quanto riportato sul sito 270towin, gli Stati in cui ci sono le maggiori incertezze in merito ai Grandi elettori sono sostanzialmente sei:
- Pennsylvania
- Michigan
- Wisconsin
- Georgia a Sud
- Arizona
- Nevada
Il fatto che Kamala Harris e Donald Trump abbiano scelto di programmare i loro ultimi comizi in questi Stati non è dunque una coincidenza. In queste ultime settimane entrambi i candidati stanno concentrando i loro sforzi in queste località proprio perché conoscono l’importanza di aggiudicarsi i Grandi Elettori, cercando di ottenere consenso in quegli Stati che, per un partito o per l’altro, risultano storicamente più ostici.
Usa 2024, per Kamala Harris una raccolta fondi da record
Dopo il ritiro dell’ormai presidente uscente Joe Biden, Kamala Harris ha dato nuovamente slancio alla campagna elettorale democratica, diventando la prima candidata del partito in vista delle elezioni di novembre. Dal momento in cui Harris ha accettato la candidatura alle elezioni in occasione della convention democratica di Chicago, in molti si stanno chiedendo come la vicepresidente sia riuscita a raccogliere ben 540 milioni di dollari per la sua campagna elettorale.
Si tratta di un vero e proprio record se si pensa che questa cifra è stata raggiunta nel periodo compreso dal 21 luglio al 26 agosto (meno di un mese). Ben 40 milioni di dollari sarebbero arrivati solo nei giorni della convention democratica che ha incoronato Kamala Harris come la candidata ufficiale alle elezioni.
Usa 2024, chi sono i finanziatori della raccolta fondi di Kamala Harris
Dal punto di vista della raccolta fondi fino ad adesso sembrerebbe non esserci partita tra Kamala Harris e Donald Trump. Rispetto ai 540 milioni raccolti dall’attuale vicepresidente, il magnate e riuscito a raccogliere solamente 268,5 milioni di dollari. I principali donatori di Harris sono Reid Hoffman, co-fondatore di LinkedIn che avrebbe versato 10 milioni, e Reed Hastings, co-fondatore di Netflix che avrebbe fornito altri 7 milioni.
A questi sostenitori si aggiungono George Soros, Melinda Gates e altri dipendenti di Google, che avrebbero garantito ad Harris contributi tecnologici per ulteriori 263mila dollari.
Usa 2024, la stagione elettorale entra nel vivo
Come già ribadito, mancano poco più di due mesi alle prossime elezioni, ma date importanti, eventi e sviluppi politici faranno volare il tempo. Basti pensare che a partire dal 6 settembre le prime schede elettorali per posta saranno inviate agli elettori e sono destinate ai militari e agli americani che vivono all’estero. Secondo la legge federale, questo passaggio deve avvenire almeno 45 giorni prima di un’elezione, quindi nel caso di Usa 2024 entro il 21 settembre.
Inoltre il primo dibattito presidenziale è previsto il prossimo 10 settembre, giornata in cui Kamala Harris e Donald Trump si affronteranno faccia a faccia negli studi televisivi della Abc a Filadelfia. Il prossimo 18 settembre il giudice del processo di New York Juan Merchan dovrà rendere noto il tipo di condanna da infliggere a Trump dopo il verdetto di colpevolezza dei 12 giurati nel processo di New York, occasione in cui il tycoon è stato condannato nel mese di maggio con 34 capi di imputazione per falsificazione di documenti aziendali e per aver comprato il silenzio della pornostar Stormy Daniels su una relazione avuta in passato. Tali azioni secondo i giurati avrebbero consentito a Trump di nascondere informazioni importanti agli elettori in vista delle elezioni del 2016 che portarono Trump a diventare il 45esimo presidente degli Stati Uniti.
La strada che porterà alle elezioni del prossimo 5 novembre sarà dunque caratterizzata da dibattiti, procedimenti giudiziari, comizi e ulteriori sorprese per cui risulta davvero difficile fare delle supposizioni su chi avrà la meglio nella corsa alla Casa Bianca.
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