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Partita a scacchi USA/UE

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domenica 02 Marzo 2025

Quell’incontro finalizzato a trovare l'intesa per il cessate il fuoco in Ucraina a fronte delle firma di un accordo sulla cessione della terre rare era stato studiato a tavolino.

Mentre la moda e il lusso sfilano alla Fashion week di Milano, sembra di vivere una realtà parallela e surreale della porta accanto per gli ultimi eventi che hanno stupito per la brutalità dei modi e mi riferisco all’incontro alla Casa Bianca tra il Presidente Trump, il suo vice Vance e il Presidente Zelensky.

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Quell’incontro finalizzato a trovare l’intesa per il cessate il fuoco in Ucraina a fronte delle firma di un accordo sulla cessione della terre rare era stato studiato a tavolino. Trump voleva umiliare Zelensky (lo aveva tra l’altro chiamato definito un comico mediocre solo pochi giorni prima) ed in quell’incontro voleva che fosse col capo chino cosparso di ceneri, non soltanto chiudere un accordo. Ed è andato giù duro senza fare sconti, lasciando fare il lavoro sporco a Vance che ha provocato e alzato i toni nei confronti del Presidente ucraino senza lasciare spazio. Questi da parte sua ha mantenuto la calma, ma si vedeva chiaramente che era arrabbiato e infastidito. Perché il corpo, la voce, il volto, lo sguardo possono mostrare molto più delle parole come ci insegna la PNL (Programmazione neurolinguistica) che spiega quanto sia più significativa la comunicazione paraverbale che quella verbale ad esempio.

Ecco durante quella partita a scacchi tra i tre era più che evidente quanto l’atteggiamento, la durezza degli occhi, la piccola ma decisa spinta che Trump ha dato a Zelensky sulla spalla fossero quelli di chi pensa o sa di chi ha già vinto perché ha in mano la mossa finale: scacco matto. Quei modi così facilmente indicativi di un ego ipertrofico amplificato dalla seconda rielezione e dall’appoggio dei potenti del web, tra i primi Musk.

Questi giovani e vecchi uomini (pochi, pochissimi rispetto alla moltitudine della popolazione mondiale) stanno giocando col pianeta, trascurando i grandi veri problemi e concentrandosi solo sul potere e la sfida. Dall’altra parte, la grande vecchia democratica Europa, che si trova ad affrontare un problema di una serietà inaudita in mezzo tra USA e Ucraina.

Oggi, a Londra si sono riuniti i leader europei, la Nato, la Turchia, i presidenti della Commissione europea e del Parlamento europeo per trovare una soluzione che sembra davvero ardua. Schierarsi con chi, con che tempi e modi sarà la sfida. Ma può la culla della civiltà che ha trovato la forza di riprendersi e di ritrovarsi dopo i fatti della seconda guerra mondiale ignorare che l’Ucraina è stata invasa? E fare un passo indietro dopo averla sostenuta finora di fronte alla potenza degli USA? Coordinati dal premier Starmer che ieri ha incontrato Zelensky confermando il suo appoggio.

La Presidente Meloni ha proposto un incontro anche col presidente Trump, gli Stati europei e gli alleati. Non credo esista qualcuno che desideri la pace più di Zelensky, ma credo anche che abbia bisogno di garanzie di sicurezza prima di accettare il cessate il fuoco. Garanzie per il suo Paese e il suo popolo, quello che lo ha eletto democraticamente Presidente. Non dimentichiamolo, mai, perché la democrazia è l’essenza della nostra libertà.

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