Vaccinazioni in azienda, ecco come si potranno pianificare - QdS

Vaccinazioni in azienda, ecco come si potranno pianificare

Maria Papotto

Vaccinazioni in azienda, ecco come si potranno pianificare

venerdì 09 Aprile 2021

Ok a protocollo nazionale ma resta irrisolto il nodo sulla possibilità di imporle ai lavoratori. Dovranno farsi carico dei costi di realizzazione e gestione dei cosiddetti “piani aziendali”

ROMA – Con l’obiettivo di favorire l’applicazione e l’efficacia delle misure di contrasto e di contenimento della diffusione del Sars-CoV-2/Covid-19 negli ambienti di lavoro e di accrescerne, conseguentemente, la sicurezza sui luoghi di lavoro è stato siglato il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti Sars-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro”.

Con l’obiettivo di accelerare la realizzazione del piano vaccinale al fine di garantire una vera ripartenza economica del Paese, il protocollo coinvolgerà i dipendenti e datori di lavoro degli studi professionali, offrendo agli stessi la possibilità, per i datori di lavoro, di proporre all’Azienda Sanitaria di riferimento piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione anti Sars-CoV-2 nei luoghi di lavoro, e ai dipendenti, la somministrazione del vaccino che ne abbiano fatto volontariamente richiesta.

In questa prospettiva, l’impegno delle aziende e dei datori di lavoro alla vaccinazione diretta del proprio personale, mira verso un’azione generale e coordinata che consentirà di raggiungere un duplice traguardo, da una parte il rafforzamento a livello territoriale la capacità vaccinale anti Sars-CoV2/Covid-19, dall’altra la garanzia di adeguate condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro.

I datori di lavoro, singolarmente o in forma aggregata e indipendentemente dal numero di lavoratrici e lavoratori occupati, possono manifestare la disponibilità ad attuare piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione anti Sars-CoV-2 (Covid-19) nei luoghi di lavoro destinati alla somministrazione in favore delle lavoratrici e dei lavoratori che ne abbiano fatto volontariamente richiesta.

Nell’elaborazione dei piani aziendali oggetto del presente protocollo, i datori di lavoro devono assicurare il confronto con il Comitato al fine di verificare la specificità di ogni singola realtà produttiva e delle particolari condizioni di esposizione al rischio di contagio e con il supporto del medico competente, ovvero con altri organismi aziendali previsti nell’ambito dei Protocolli di settore.

All’atto della presentazione dei piani aziendali, il datore di lavoro specifica, altresì, il numero di vaccini richiesti per le lavoratrici e i lavoratori disponibili a ricevere la somministrazione, in modo da consentire all’Azienda Sanitaria di riferimento la necessaria programmazione dell’attività di distribuzione.

I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi i costi per la somministrazione, sono interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.

Sarà cura del medico competente fornire ai lavoratori adeguate informazioni sui vantaggi e sui rischi connessi alla vaccinazione e sulla specifica tipologia di vaccino, assicurando altresì l’acquisizione del consenso informato del soggetto interessato, il previsto triage preventivo relativo allo stato di salute e la tutela della riservatezza dei dati. Altresì lo stesso, nel rispetto delle vigenti disposizioni per la tutela della riservatezza dei dati personali, assicura la registrazione delle vaccinazioni eseguite mediante gli strumenti messi a disposizione dai Servizi Sanitari Regionali.

Per i datori di lavoro i quali non sono tenuti alla nomina del medico competente ovvero non possano fare ricorso a strutture sanitarie private, possono avvalersi delle strutture sanitarie dell’Inail. In questo caso, trattandosi di iniziativa vaccinale pubblica, gli oneri restano a carico dell’Inail. Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario alla medesima è equiparato a tutti gli effetti ad orario di lavoro.

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