Vaccini, dall'Ue 54 milioni di dosi, verso l'immunità di gregge - QdS

Vaccini, dall’Ue 54 milioni di dosi, verso l’immunità di gregge

redazione

Vaccini, dall’Ue 54 milioni di dosi, verso l’immunità di gregge

lunedì 19 Aprile 2021

Saranno consegnati in Italia in tre mesi per cogliere l'obiettivo tra agosto e settembre. Speranza, siamo entrati in una fase diversa. In Sicilia il successo dell'Open week-end Astrazeneca di Musumeci

Ieri, nel giorno in cui l’Italia ha superato i quindici milioni di vaccinati, dall’Unione europea è giunto l’annuncio che il nostro Paese avrà “nei prossimi tre mesi cinquantaquattro milioni di dosi dei quattro farmaci finora approvati, ossia tre volte di più di quelli inviati fino a questo momento”.

Lo ha detto in tv il commissario per il mercato interno Thierry Breton, sottolineando come questa fornitura consentirà di “vaccinare il settanta per cento degli adulti entro luglio”.

Contemporaneamente il commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo ha confermato l’accelerazione della campagna vaccinale che segna, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, “una fase diversa”.

La situazione dai dati di ieri

Complessivamente, sono oltre dieci milioni e mezzo i cittadini italiani che hanno ricevuto almeno una dose, quasi il diciotto per cento della popolazione.

Quasi quattro milioni e mezzo (il 7,4 per cento) ha ricevuto anche la seconda dose.

E oltre la metà degli over 70 – i soggetti più a rischio – ha una copertura totale o parziale.

Speranza, un milione di dosi in tre giorni

“E’ stato somministrato in tre giorni – ha sottolineato Speranza – un milione di dosi di vaccino”.

E di questo passo, secondo la ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, l’immunità di gregge potrà essere raggiunto “in agosto o in settembre”.

Regioni e immunità di gregge

La ministro Gelmini è convinta che “procedendo con questo ritmo nelle vaccinazioni nell’arco di un paio di mesi, potremmo raggiungere l’obiettivo”, fissato intorno al settanta per cento della popolazione vaccinata.

“Le Regioni stanno correndo nelle vaccinazioni sulle categorie prioritarie – ha aggiunto -, i vaccini arrivano e nessuna dose deve rimanere in frigorifero, come mi pare stia infatti avvenendo”.

Niente più paura di Astrazeneca

Alcuni giorni fa risultava ancora conservato un milioni e mezzo di dosi, oltre un milione di Astrazeneca, perlopiù accantonati per i richiami, ma anche per una percentuale di rifiuti del vaccino anglo-svedese.

Ma adesso la paura sembra passata.

La vaccinazione va particolarmente bene nel Lazio, che ha raggiunto 1,5 milioni di somministrazioni – un decimo del totale nazionale -, con un abitante su cinque che ha ricevuto la prima dose.

L’Open week-end di Musumeci

Cosa che non ha dissuaso un imprenditore romano di 64 anni dall’andare in Sicilia per l’Open week-end con Astrazeneca voluto dal presidente della Regione Nello Musumeci: un’iniziativa che ha consentito di vaccinarsi senza prenotazione gli over 60, quadruplicando, almeno, le inoculazioni e smentendo la paura del vaccino anglo-svedese.

Buone notizie anche dal Veneto, in cui l’89,9% degli over 80 ha avuto almeno una dose.

“Dalla prossima settimana cominciamo con gli over 60”, annuncia il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, secondo il quale “il problema non era la nostra (delle Regioni, ndr) organizzazione, ma le dosi insufficienti”.

Giovedì ne saranno arrivate oltre quattro milioni di dosi, più quasi settecentomila extra di Pfizer per la fine del mese.

L’approvvigionamento dei vaccini

Così, mentre è in corso la distribuzione delle oltre quattrocentomila dosi di Moderna giunte sabato all’hub nazionale di Pratica di Mare, la nuova settimana della campagna vaccinale anti-Covid in Italia sarà segnata martedì dalla cruciale decisione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) su Johnson&Johnson, il monodose bloccato dopo pochi casi di trombosi su sette milioni di somministrazioni negli Stati Uniti.

Johnson&Johnson e Astrazeneca

Il probabile via libera al preparato dell’azienda Usa – con raccomandazione magari di usarlo per gli over 60 come Astrazeneca -, darebbe un rinnovato slancio alla fase di immunizzazione degli anziani e dei fragili.

Proprio sul versante di Astrazeneca, il commissario europeo Breton ha detto che il contratto dell’Ue con l’azienda, che scade il trenta giugno, è a rischio di rinnovo a causa dei ritardi di consegna accumulati.

“La mia priorità come gestore dei vaccini – ha affermato – è che coloro con cui stipuliamo un contratto consegnino in tempo. Abbiamo ordinato centoventi milioni di dosi per il primo trimestre e centottanta milioni per il secondo. AstraZeneca ne ha consegnati prima trenta milioni e poi settanta”,

“Ma – ha concluso – nulla è definitivo: continueremo a discutere”.

Verso l’obiettivo di Figliuolo

Tornando alla campagna vaccinale italiana, un dato certo è che ha accelerato rispetto alle settimane scorse: un milione di dosi somministrate in tre giorni, appunto, di cui oltre 358 mila venerdì e, come ha scritto Matteo Renzi su Fb, quattrocentodiecimila vaccinazioni sabato.

Il commissario Figliuolo aveva corretto la previsione di mezzo milione di dosi inoculate al giorno entro aprile promettendone invece 315 mila tra il 16 e il 22 e l’obiettivo appare possibile.

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