Valle del Belìce, un “tesoro” per i giovani - QdS

Valle del Belìce, un “tesoro” per i giovani

Vito Manca

Valle del Belìce, un “tesoro” per i giovani

sabato 14 Gennaio 2023

La Rete Museale e Naturale Belicina apre le porte alle scuole, il presidente Maiorana al QdS: “Vogliamo dare concretezza ad un progetto di educazione alla bellezza, salto di qualità per il territorio”

TRAPANI – Un tesoro ed un progetto di rinascita. La Valle del Belìce e una scommessa: quella di puntare sui giovani, sulle scuole, sulla cultura vera, profonda, che si costruisce dal basso, in un’aula, con una lezione. Uno strumento: la Rete Museale e Naturale Belicina che parla agli studenti, che intende renderli protagonisti di un salto di qualità. Pronta a formarli con la conoscenza dei luoghi, della storia, che nel territorio belicino ha avuto modo di scrivere pagine significative, con firme importanti. Laboratori, ricerca e coscienza critica per essere la classe dirigente del futuro e non i nuovi migranti di oggi, di domani. Una guida salda: il presidente della Rete Giuseppe Maiorana.

Un territorio con tanta storia che pochi conoscono bene? Meglio dunque partire dai giovani?
“La Valle del Belìce è una vasta area territoriale con una storia incredibile e poco conosciuta. Fatta di contraddizioni, di uomini e donne resilienti e un patrimonio culturale straordinario. Basta pensare che in questo tratto di territorio insistono due importanti evidenze archeologiche al mondo come il Parco archeologico di Selinunte e il Parco archeologico di Segesta. É qui che nascono inediti processi e azioni partecipative: gli anni Cinquanta hanno visto la presenza di movimenti popolari che hanno trasformato il territorio in un vera officina dell’azione grazie alla presenza di uomini determinati e determinanti come Danilo Dolci e Lorenzo Barbera che hanno scosso gli animi e hanno condotto la popolazione della Valle del Belìce, nel 1967, in quell’importante Marcia per la pace della Sicilia Occidentale o per le battaglie del post terremoto ‘68, finalizzate alla ricostruzione dei territori o, ancora, le contestazioni per ottenere una norma ai fini del riconoscimento del Servizio civile. Un Servizio civile, oggi regolamentato, che vede anche sui nostri territori la presenza di tantissimi giovani, pronti a mettersi in discussione trascorrendo un anno da volontari presso le strutture accreditate. Anche i luoghi della nostra Rete Museale e Naturale Belicina, in questi ultimi anni accolgono i volontari del Servizio civile. È giusto, dunque, partire da loro per raccontargli la nostra storia e fargli vivere meglio il territorio da protagonisti”.

Gli studenti saranno protagonisti. Come?
“I giovani sono al centro delle nostre attività associative. I nostri musei, le nostre riserve e luoghi della cultura propongono diverse attività educative al fine di raggiungere diverse fasce di giovani per meglio condurli ad una lettura estetica ed etica del territorio. Ma questa sinergia in primis la ricerchiamo con le scuole: solo così possiamo concretizzare questo importante progetto di educazione alla bellezza. Come Rete li supportiamo nella scelta dei percorsi offrendo loro il giusto supporto per organizzare la loro attività. Recentemente abbiamo anche pubblicato, grazie al sostegno del Ministero alla Cultura, una sorta di guida alla storia e al presente di questo territorio “Paesaggi del Belíce: gli anni del prima, post terremoto sino ai giorni nostri” che si presenta agile nei contenuti e nella fruizione e soprattutto adatta ai differenti pubblici”.

Perché la Valle del Belìce non riesce a definire un progetto culturale unitario?
“La Valle del Belíce si caratterizza geograficamente, come sappiamo, da tre province e da diversi paesi. Paesi che negli anni del post terremoto hanno cercato di riemergere da un lungo processo di ricostruzione al fine di ridare nuova connotazione ai luoghi e speranza ai cittadini. Nel corso degli anni il desiderio da parte dei singoli Comuni di sentirsi nuovamente parte fondamentale di questo territorio ha generato talvolta protagonismi, spesso inevitabili, facendo emergere alcune realtà piuttosto che altre. A partire dal 2010 a seguito di una campagna di Legambiente Salvalarte Belíce, nasce l’esigenza, tra i vari Comuni e enti privati, di seguire una progettazione condivisa cercando di trovare nella Rete Museale e Naturale Belicina un filo rosso che potesse unire, far dialogare e raccontare l’immenso patrimonio culturale che insiste nei Comuni belicini. Il progetto culturale comune é già in corso, ma oggi occorre osare e andare oltre. Pertanto la nostra Rete, entro la fine del 2023, avvierà un processo di nuova governance e si trasformerà in Fondazione di partecipazione, al fine di supportare meglio il territorio nelle progettualità più complesse e che abbiano sempre al centro l’educazione, la promozione e la valorizzazione dei beni culturali”.

Con Ludovico Corrao, e non solo con lui, il territorio belicino ha sviluppato una leadership culturale ben definita. Si può riannodare il filo che si è spezzato?
“Nel percorrere brevemente la storia sociale del territorio belicino, sicuramente non possiamo non citare alcune figure visionarie che questo territorio ha avuto al centro dei dibattiti politici e culturali pre e post terremoto. C’è oggi una forte consapevolezza che da quelle esperienze occorre ripartire per meglio avviare un processo corale di programmazione e progettualità condivisa. Occorre supportare sempre di più i giovani verso una permanenza nuova, creativa e felice in questi territori, che hanno necessariamente bisogno della loro vitale presenza. Solo così si potrà avere un salto di qualità e si potranno portare avanti quelle idee che i nostri padri hanno sviluppato in questo territorio grazie a politiche dal basso funzionanti ed efficaci”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017