Veneziano (Tar Sicilia-Palermo): “L’autonomia differenziata aumenterà i contenziosi” - QdS

Veneziano (Tar Sicilia-Palermo): “L’autonomia differenziata aumenterà i contenziosi”

Veneziano (Tar Sicilia-Palermo): “L’autonomia differenziata aumenterà i contenziosi”

Roberto Greco  |
sabato 02 Marzo 2024

L’allarme lanciato dal presidente del Tar Sicilia-Palermo, Salvatore Veneziano, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario. “Criticità nei rapporti tra cittadini e amministrazioni denotano un elevato grado d’inefficienza della Pa”

PALERMO – Si è tenuta ieri, 1 marzo, nell’aula magna di Palazzo Benso, alla presenza del presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruotti, la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2024 del Tribunale amministrativo regionale Sicilia – sede di Palermo al quale hanno partecipato le massime autorità civili e militari. Dopo i saluti iniziali e il ringraziamento ai partecipanti, il presidente Salvatore Veneziano ha ricordato che l’anno 2024, appena iniziato, costituisce il cinquantennale della concreta entrata in funzione dei Tar, istituiti con la legge 6 dicembre 1971, n. 1034 e operativi dal 1° gennaio 1974. “L’entrata in funzione dei Tar – ha detto il presidente Veneziano – ha, quindi, comportato un effetto di consolidamento della democrazia nel nostro Paese, concretizzando un nuovo, e prima inesistente, strumento di controllo della legittimità dell’operato delle Pa e contribuendo così a eliminare aree di privilegio e di riserva delle amministrazioni e a strutturare una nuova e più moderna configurazione dei rapporti tra cittadino e amministrazione”.

“La Giustizia amministrativa – ha proseguito Veneziano – ha trovato collocazione nell’ambito delle misure previste dal Pnrr con un investimento a breve termine sui fattori organizzativi degli Uffici attraverso lo strumento del cosiddetto ‘Ufficio del processo’, consistente nel rafforzamento dello stesso con risorse umane aggiuntive reclutate a tempo determinato, a supporto dei giudici, al fine di ridurre l’arretrato e i tempi di esaurimento dei procedimenti”, misura inoltre “finalizzata a migliorare la qualità dell’azione giudiziaria sostenendo i giudici nelle normali attività di studio, ricerca, preparazione delle bozze di provvedimenti, organizzazione dei fascicoli, e consentendo loro di concentrarsi sui compiti più complessi”.

Il presidente Veneziano ha posto l’accento sulla recente normativa sull’autonomia differenziata indicando che “è prevedibile (…) possa accrescersi non solo per un fisiologico ‘effetto promozionale’ che le pronunzie mano a mano rese potranno provocare o per la crescente sensibilità sociale e politica verso temi quali l’ambiente, la salute o l’ingresso e la presenza in Italia di stranieri. Mi riferisco ai probabili effetti delle ipotizzate forme di attuazione dell’autonomia regionale diversificata – previste dall’art. 116 della Costituzione e delle quali si approssima la concreta approvazione – e delle conseguenti ricadute, potenzialmente anche conflittuali, sull’effettiva erogazione dei servizi e delle prestazioni pubbliche e sui relativi profili finanziari. È facile prevedere che la differenziazione, ‘reale’ o ‘percepita’ che sia, nei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi apprestati dalle varie amministrazioni potrà determinare un incremento del contenzioso in materia, e ciò sia che l’entrata in funzione della riforma venga preceduta da una effettiva e puntuale predeterminazione ‘dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale’ sia che tale adempimento non venga posto in essere con sufficiente puntualità o comunque in modo non satisfattivo delle aspettative delle varie comunità locali”.

Il presidente Veneziano ha poi tracciato alcune linee di tendenza già emerse e di alcune prospettive di evoluzione dell’Ordinamento che hanno ormai preso corpo e che rappresentano il futuro dei Tar indicando che “la Giustizia Amministrativa sarà sempre più frequentemente chiamata, nel prossimo futuro, a occuparsi dei diritti fondamentali dei cittadini e, più in generale, di ogni individuo”.

La nuova sede più vicina

Il presidente ha posto l’accento sulla “irrisolta la problematica relativa all’invecchiamento e deterioramento dell’immobile che ci ospita” mentre è “decisamente migliorata nel corso del 2023 è invece la situazione della dotazione di Magistrati, in relazione alla quale, in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, avevo svolto una dettagliata comparazione della situazione palermitana rispetto a quella di altri Tribunali di dimensioni analoghe o comparabili, segnatamente Milano e Catania, che evidenziava quanto la pesante e prolungata carenza presso questa Sede incidesse sulla sua stessa funzionalità”. A tal proposito, nel dibattito seguito alla relazione, l’avvocato Giangiacomo Palazzolo, componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, ha comunicato la disponibilità di uno stanziamento pari a 10 milioni di euro per l’acquisto della nuova sede.

Ricorsi in diminuzione

Nel corso del 2023 sono stati depositati al Tar 1.992 nuovi ricorsi, in decremento di circa il 7,2% rispetto al totale dei depositi dell’anno precedente. Sostanzialmente analogo risulta il decremento dei ricorsi per motivi aggiunti discesi dai 185 dell’anno 2022 ai 169 del 2023, pari a circa il -8,6%. Nel 2023 sono stati definiti 3.810 ricorsi ed è rimasta, tenuto conto dei ricorsi degli anni precedenti, una pendenza 4.052 ricorsi, con una differenza rispetto al 31 dicembre dell’anno precedente di –1.709 ricorsi, pari a circa il -29,5%. Sono state tenute dalle cinque Sezioni interne, n. 90 camere di consiglio e n. 105 udienze pubbliche, delle quali n. 21 udienze straordinarie per lo smaltimento dell’arretrato, con un aumento rispetto al 2022 di 20 camere di consiglio e 24 udienze pubbliche, delle quali 4 udienze straordinarie per lo smaltimento dell’arretrato. Sempre nel corso del 2023 sono state pubblicate 3.113 sentenze, delle quali 285 sentenze brevi; 335 decreti decisori; 361 ordinanze cautelari e 143 decreti cautelari monocratici; 581 ordinanze collegiali; 282 ordinanze presidenziali e 907 altri provvedimenti.

La Commissione per l’ammissione provvisoria al patrocinio a spese dello Stato ha tenuto n. 11 sedute a fronte di 119 nuove istanze presentate; risultano adottati n. 105 provvedimenti decisori e 27 istruttori e sono state liquidate n. 74 fatture per compensi agli Avvocati per circa € 147.000,00. L’importo accertato del contributo unificato dovuto è stato di € 1.508.542,00, a fronte dell’importo versato di € 1.453.113,00, per una percentuale pari al 96,3%, tenendo conto dell’importo versato ad altro ufficio di € 6.200,00, la percentuale complessiva tra dovuto e versato risulta del 96,7%. Sono stati inoltrati n.1.313 inviti al pagamento e iscritti a ruolo n. 225 partite.

La semplificazione dei contratti pubblici

Il presidente ha, inoltre, indicato l’obiettivo della semplificazione in materia di contratti pubblici “per il perseguimento del quale alcune misure sono state adottate immediatamente con decretazione d’urgenza” e ha ricordato che “la Giustizia Amministrativa sarà chiamata a misurarsi con il nuovo codice dei contratti in misura sicuramente decisiva per il conseguimento degli scopi che la riforma persegue, portandone la responsabilità in conseguenza del tradizionale ruolo di indirizzo amministrativo a essa riconosciuto”.

L’incidenza diretta del Pnrr sull’attività della sede palermitana, l’importanza del conseguimento dell’obiettivo fissato emerge dall’esame della composizione del dato complessivo delle pendenze al 31.12.2021, che appariva pesantemente condizionato da un significativo numero di ricorsi molto risalenti, e dal confronto con il dato attuale, ben più tranquillizzante. Il dato complessivo delle pendenze al 31.12.2023, analizzato in relazione alla risalenza del deposito, appare infatti significativamente migliorato con 4 ricorsi ultradecennali, circa 275 ricorsi ultra-quinquennali e circa 880 ricorsi ultra-triennali.

In chiusura della sua relazione, il presidente Veneziano ha parlato dello stato dell’amministrazione siciliana e della sua presumibile capacità di rispondere alle sollecitazioni derivanti dall’attuazione nella Regione dei programmi d’investimento oggetto, tra l’altro, del Pnrr: “Purtroppo la percezione è tutt’altro che positiva, e tale giudizio discende non solo dal generico rilievo, già svolto l’anno scorso ma ribadito anche quest’anno, di una perdurante, oggettiva, criticità nei rapporti tra cittadini e amministrazioni denotanti un elevato grado di inefficienza della pubblica amministrazione, incapace di onorare oltre che le proprie obbligazioni, anche gli elementari doveri procedimentali, ma soprattutto dal mancato incremento dei contenziosi in materie che possono denotare lo svolgimento di attività amministrative qualificate, quali le autorizzazioni e concessioni, così come gli appalti”.

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