Cronaca

Morte del piccolo Vincenzo: almeno 6 gli indagati, slitta l’autopsia

Sono almeno 6 gli indagati per la morte di Vincenzo Lantieri, il bambino morto dopo essere caduto in un pozzo durante una gita a Palazzolo Acreide (SR).

La Procura di Siracusa dopo la tragedia – che ha sconvolto l’intera comunità, anche per la somiglianza alla nota vicenda di Alfredino nel pozzo artesiano di Vermicino – ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo.

Bambino morto nel pozzo, almeno 6 indagati

Gli inquirenti hanno iscritto sei persone nel registro degli indagati per la morte del piccolo, che al momento della tragedia si trovava con il fratello in un campo estivo per bambini con disabilità organizzato dalla cooperativa Anffas in contrada Falabia, a Palazzolo Acreide.

Tra gli indagati figurano alcuni educatori della cooperativa e il proprietario del terreno in cui si trovava il pozzo artesiano, profondo circa 15 metri, in cui è caduto il piccolo Vincenzo. La procuratrice Sabrina Gambino specifica che si tratta di “un atto dovuto” garanzia degli indagati in vista dell’autopsia sul corpo di Vincenzo Lantieri, che era in programma nelle prossime ore ma che è slittata perchè, nel corso delle indagini, la Procura sta studiando nel dettaglio ogni ruolo agendo con una scrematura.

“Il criterio – aggiunge la procuratrice – è indagare le persone che avevano un ruolo di vigilanza dei ragazzi normodotati” presenti alla gita che si è conclusa in tragedia.

L’autopsia slittata

Per il corso delle indagini, dunque, l’autopsia sul corpo del bimbo è slittata alla settimana prossima. La salma resterà quindi ancora sotto sequestro fino a quando non sarà eseguito l’esame sul piccolo. A seguire, infine, sarà il momento della celebrazione del funerale che si svolgerà a Palazzolo Acreide.

La ricostruzione

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il piccolo Vincenzo Lantieri sarebbe caduto all’interno di un pozzo probabilmente dopo essere sfuggito ai controlli del personale del campo estivo che frequentava assieme al fratellino disabile. Il pozzo artesiano era profondo circa 15 metri ed era per metà pieno d’acqua: il bambino, quindi, sarebbe morto per annegamento.

Un’operatrice avrebbe tentato di soccorrerlo, ma senza riuscirci. I vigili del fuoco – con il supporto di un elisoccorso arrivato da Catania – ha recuperato il corpo senza vita del piccolo dopo un intervento durato diverse ore.

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Immagine di repertorio