La pentastellata José Marano, “La Casta è fatta così, nessuna meraviglia, a sala D’Ercole è stata una farsa”. L'europarlamentare Dino Giassusso, "Non molleremo". Davide Faraone (Iv): “Un blitz incomprensibile ai cittadini”
PALERMO – Il ripristino dei vitalizi al Senato è stato un fulmine a ciel sereno. La battaglia simbolo del Movimento Cinquestelle è stata persa dai grillini. Numerose le reazioni a questa decisione assunta dalla Commissione Contenziosa di Palazzo Madama (composta da parlamentari di Udc-Forza Italia e Lega e da tecnici) che ha annullato la delibera dell’Ufficio di Presidenza.
Delusa il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. “La mia avventura nel M5s è iniziata con due battaglie – ha detto – ‘Stop ai vitalizi’ e ‘fuori i soldi dalla politica’. Togliere i vitalizi, dunque, e ridurre gli stipendi dei politici. Abbiamo lottato per dieci anni su questi temi e nel 2018 sui vitalizi avevamo vinto. Giovedì al Senato si è consumata una vergogna. Ma noi non ci fermiamo qua, siamo entrati nelle Istituzioni per cambiarle e per togliere i privilegi. Lo faremo, perché continuiamo ad essere la giusta via, alternativa a tutto quello che c’è stato in passato”.
Dino Giarrusso, europarlamentare pentastellato si preoccupa di spiegare agli altri Paesi dell’Europa che questo non è un provvedimento condiviso: “Non è questa l’Italia che oggi governa il Paese, i vecchi partiti sono il passato, non molleremo mai e rimedieremo a questa arroganza che non resterà impunita”. Giarrusso se la prende con la Casta colpevole secondo lui di essere assetata di soldi pubblici per i propri privilegi. “Sono loro che hanno schiacciato i conti pubblici facendo debiti spaventosi e limitando da anni la possibilità di crescita e sviluppo. Con Giuseppe Conte e il M5s la musica è cambiata, è importante dunque rimediare al più presto a questa vergogna assoluta reintroducendo lo stop ai vitalizi”.
Contrario al provvedimento anche il Partito democratico con il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, che ritiene inconcepibile che, in un momento economico così difficile per le imprese e le famiglie italiane una commissione si riunisca di notte e decida di fare un blitz incomprensibile ai cittadini. “Ecco – ha detto Faraone – qui ci sta tutta l’anomalia italiana. Quella di una politica che si ferma agli spot e non si sintonizza con la società”.
Si fanno sentire anche le reazioni politiche a livello regionale con la deputata José Marano del gruppo Cinquestelle all’Ars: “Resuscitati i vitalizi al Senato? Nessuna meraviglia, la Casta cerca sempre di tutelare se stessa, difendendo con le unghie e con i denti i propri odiatissimi, privilegi. Mentre moltissimi cittadini in questo momento storico soffrono e tirano la cinghia, i partiti pensano solo a coltivare i propri rigogliosi orticelli. E all’Ars, con la complicità di tutti i partiti, tranne del M5S, non è andata meglio: a Palazzo dei Normanni è andata in scenda la farsa”. “La legge di Pd e Forza Italia approvata a sala d’Ercole – prosegue Marano – è ridicola. Noi avevamo presentato numerosi emendamenti che cercavano di avvicinare la norma siciliana a quanto deciso in sede di conferenza Stato-Regioni e successivamente alla riunione dei presidenti dei consigli di Regione. Non abbiamo potuto neanche discuterli a causa di una conduzione d’aula inaccettabile che mirava solo a blindare l’esito finale. Risultato? Una legge farsa che non solo taglia appena il 9 per cento i vitalizi, a fronte del 30 per cento che chiedevamo noi, ma lo fa per soli 5 anni, regalando ai deputati addirittura un aumento della pensione. Come dire, oltre al danno la beffa. Per fortuna la legge è stata impugnata dal Consiglio dei ministri. Aspettiamo che si pronunci la Consulta. Intanto, i partiti devono solo vergognarsi”.