La terza edizione de "Il gioco del sindaco" viene vinta dal sindaco Vito di Mauro, primo cittadino di un Comune etneo (Aci Bonaccorsi): il commento al premio.
Vito Di Mauro, 73enne, medico e sindaco di Aci Bonaccorsi (CT), ha vinto la terza edizione de “Il gioco del sindaco”, concorso organizzato dall’Associazione dei Comuni Virtuosi.
Il primo cittadino del piccolo comune etneo è stato dapprima selezionato tra i migliori 11 amministratori comunali, scelti tra più di 200 papabili dal Comitato Direttivo dell’associazione. Di Mauro è risultato, poi, il più votato nelle votazioni online tra i finalisti.
Il veterano della politica locale, giunto al quinto mandato da sindaco acibonaccorsese e reduce da 35 anni di attività, ha commentato il traguardo ai microfoni di QdS.
Intervista a Vito Di Mauro, sindaco di Aci Bonaccorsi
Giorno 10 dicembre è stato insignito del titolo di ‘Sindaco dell’anno’ dall’Associazione dei Comuni Virtuosi. Come commenta questo premio? Se l’aspettava? Come l’ha presa?
“Veramente è stata una convocazione improvvisa, io sconoscevo questo gioco. Devo dire che però alla fine è una grande soddisfazione, la prendo come una specie di premio alla carriera. Dopo tanti anni da sindaco, in cui hai lavorato per il tuo comune, avere questo tipo di riconoscimento chiaramente fa molto piacere. Non solo a chi la riceve, ma anche al comune amministrato, che in questo modo acquista anche più visibilità, essendo riconosciuto in tutta Italia”.
Alla consegna del premio ha dichiarato: “Ho cambiato il mio Comune o sono stato cambiato dal Comune? In verità, con il tempo si diventa una cosa sola e, quello che che fai per i tuoi cittadini, lo fai a te stesso”. Si tratta di un insegnamento di etica politica in un certo senso?
“Effettivamente, col tempo acquisisci sia una manualità migliore per fare il sindaco – io ho iniziato 30enne e chiaramente non avevo le conoscenze tecniche che potrei avere adesso dopo tanti anni -, sia la consapevolezza delle cose che si possono fare e di quelle che non si possono fare. Capisci soprattutto quando devi dire no e basta, chiudendo le porte. Il sindaco si può fare in tanti modi: si può fare dicendo sì a tutti, facendo ogni tipo di favore, a spese della comunità, o dicendo ‘sì’ quando tocca dire ‘sì’ e ‘no’ quando tocca dire ‘no’. Questa è la differenza che c’è tra un sindaco virtuoso e un sindaco non virtuoso. Generalmente, sono convinto che i sindaci che ottengono un ampio consenso siano quelli che negli anni hanno detto dei ‘no’ ad alcune delle cose che chiedevano i cittadini. Quello che chiedono i cittadini, talvolta è giusto, altre volte no… Quindi la cosa più importante è dire ‘no’, quando dev’essere no…” (ride).
Un esempio virtuoso al Sud
L’assegnazione di questo riconoscimento al comune di Aci Bonaccorsi e a Vito Di Mauro come sindaco va un po’ in contrasto con quello che è l’andazzo circostante. Ad esempio, Il Sole 24 Ore ha recentemente giudicato negativamente il Sud Italia, la Sicilia e anche la provincia di Catania nella graduatoria della qualità di vita nazionale stilata. Il suo Comune, in questo senso, è l’eccezione che conferma la regola o la dimostrazione che si può fare diversamente?
“Aci Bonaccorsi ha le dimensioni e le caratteristiche per poter avere una buona qualità di vita. In questi anni, abbiamo puntato molto sui servizi da offrire ai cittadini: è quello che fa la differenza. Non soltanto le opere pubbliche e quant’altro, quanto invece dare ai cittadini delle opportunità che aumentano la sensazione di stare in una comunità condivisa. Il rischio del nostro Comune è che si possa renderlo come un corpo estraneo, qualcosa che viene vissuto solo per andare a dormire e per il resto si perde l’entità Comune come centro di aggregazione dei cittadini”.
“Nel tempo, abbiamo cercato di garantire una miriade di servizi agli abitanti di Aci Bonaccorsi, proprio per migliorare la qualità di vita. Ci riescono altri comuni? Non lo so, sinceramente, perché non oso dare giudizi sugli altri. Certo, però, io vivo nella periferia urbana di Catania, 1 milione di abitanti, che praticamente è diventata una sovra-città, non è che si sia lavorato molto sulle identità o sul fatto di far crescere la sensazione di appartenere a un gruppo di persone, che esso si chiami Aci Bonaccorsi o Vattelapesca…”.
Questo premio è un’altra attestazione dello status di Comune virtuoso del Suo paese, sindaco. Quali sono gli onori e gli oneri dell’avere questa nomina?
“Direi che gli onori non ci sono… Gli oneri vengono fuori quando vieni eletto sindaco. In quel momento ti assumi la responsabilità di far funzionare le cose. Quello è il vero onere, il tuo impegno verso chi ti ha dato il voto e chi ti ha dato fiducia. Per il resto, non credo che questo premio cambi assolutamente nulla. Credo che sia solo uno stimolo per continuare meglio nella nostra azione e fare tutto quello che è possibile fare per migliorare la situazione della nostra comunità”.
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