In un’edizione dove russi e bielorussi sono stati esclusi, è proprio una moscovita a trionfare dopo che quattro anni fa aveva deciso di cambiare nazionalità, passando al Kazakistan
Elena Rybakina è la nuova campionessa di Wimbledon. Una rimonta ai danni di Ons Jabeur (3-6 6-2 6-2 lo score) le permette di alzare il cielo uno dei più importanti trofei del circuito, se non il più importante, nonché il primo Slam in carriera.
In un’edizione dove russi e bielorussi sono stati esclusi, è proprio una moscovita a trionfare dopo che quattro anni fa aveva deciso di cambiare nazionalità, passando al Kazakistan. Altrimenti il titolo ai Championships sarebbe stato solo un sogno.
Oggi è diventato realtà dopo un cammino tutt’altro che semplice, soprattutto il successo su Halep in semifinale. Nell’atto conclusivo entrambe le finaliste hanno mostrato segni di inevitabile tensione, ma Rybakina – dopo aver perso il primo parziale – ha ritrovato il suo tennis alternando potenza a variazioni. Sono solo quattro i game lasciati a Jabeur nei restanti due set. Dal canto suo la tennista tunisina, prima atleta africana a disputare una finale Major, ha accusato il colpo del secondo parziale, non riuscendo più a rientrare in scia nella frazione decisiva.
Rybakina prende il testimone lasciato da Ashleigh Barty, ultima a vincere sui prati dell’All England Club: “Ero nervosissima prima e durante la partita, onestamente sono felice che sia finita. Non avevo mai provato niente di simile. Non ho parole per spiegare quanto sia felice in questo momento, ma non sarei qui senza il mio team, devo dire grazie anche a loro”.
Poi gli applausi all’avversaria: “Complimenti, Ons, perché hai giocato un gran match. Nel circuito non ci sono giocatrici come te, incontrarti è una gioia. Mi hai fatto correre talmente tanto che non penso di aver bisogno di andare in palestra”. Domani è in programma la finale maschile tra il grande favorito e campione in carica Novak Djokovic, a caccia del ventunesimo Slam, e l’australiano Nick Kyrgios, che ha approfittato del ritiro per infortunio di Rafael Nadal in semifinale.
