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Palermo – Anello ferroviario in stand-by. Per i lavori una storia infinita

Gaspare Ingargiola

Palermo – Anello ferroviario in stand-by. Per i lavori una storia infinita

mercoledì 05 Giugno 2013

La Regione non ha ancora ratificato il decreto di finanziamento del primo stralcio dell’opera. Di rinvio in rinvio i cantieri rimangono chiusi. Nuova scadenza fissata per luglio

PALERMO – È ancora fermo al palo l’anello ferroviario del capoluogo, più propriamente detto metroferrovia. I lavori dovevano iniziare a ottobre, poi a febbraio, infine a marzo. Ora se ne parla, forse, per luglio. Il Cipe ha già autorizzato un primo stanziamento da 21,6 milioni di euro, ma la Regione non ha ancora ratificato il decreto di finanziamento del primo stralcio dell’opera. L’ennesimo intoppo per il cammino di un’infrastruttura davvero sfortunata.
La metroferrovia è una linea ferroviaria metropolitana circolare che parte dalla stazione Notarbartolo e, utilizzando il tracciato ferroviario già esistente fino a Giachery, transita all’interno della zona portuale proseguendo fino al Politeama, per raggiungere nuovamente Notarbartolo con una stazione intermedia denominata Malaspina, nelle vicinanze della caserma Di Maria. La prima fase dell’opera, quella che va da Giachery al Politeama, è già stata finanziata, mentre il troncone Politeama-Notarbartolo non ha ancora le risorse necessarie, che ammontano a 93.079.000 di euro.
Per il primo stralcio i problemi sono cominciati fin dall’aggiudicazione dell’appalto, vinto nel 2007 dall’impresa Tecnis di Catania ma contro la quale si è opposta la ditta arrivata seconda nel bando di gara, che ha fatto ricorso al Tar (perso) facendo slittare l’apertura del cantiere. Un altro stop si è verificato in fase di progettazione esecutiva, con la Tecnis che ha avanzato la richiesta di un finanziamento superiore di ben 86 milioni di euro rispetto ai previsti 76, per complessivi 162 milioni. Un tavolo tecnico con la stessa impresa, l’Rfi, il Comune di Palermo e l’allora assessore regionale all’Economia Gaetano Armao aveva sciolto l’impasse consentendo di trovare l’accordo sulla cifra di 154.694.000 euro, dei quali circa 45 a carico dello Stato e il resto a carico dell’Unione europea, con un contributo del Comune di 250 mila euro. In totale, dunque, l’infrastruttura costerà 248.484.000 di euro.
Quando l’anello sarà completo i palermitani avranno a disposizione una linea da 6,5 km a binario unico che farà il giro di tutta la città. Il primo troncone prevede due nuove fermate (Porto e Politeama, tra piazza Castelnuovo e piazza Ruggero Settimo) e la realizzazione nel tratto già in esercizio della nuova fermata denominata Libertà. La fermata Porto si farà in via Francesco Crispi, con la chiusura della piazzetta della Pace per tutta la durata dei lavori, quella Politeama si farà tra piazza Castelnuovo e piazza Ruggero Settimo ma i tratti di strada da chiudere non sono ancora stati individuati. La fermata Libertà, infine, si farà tra viale Lazio e via Sicilia con la chiusura di un tratto di viale Campania per tutta la durata dei lavori. Il secondo troncone prevede invece il proseguimento del tracciato dalla nuova stazione Politeama alla stazione Notarbartolo, con la realizzazione della fermata intermedia Malaspina. A regime potranno essere trasportati 8.200 passeggeri l’ora.
Ma i cantieri, nonostante le rassicurazioni a più riprese dell’Amministrazione Orlando, non sono mai partiti. Quando accadrà, daranno lavoro a circa 500 persone: tra 100 e 120 le maestranze impegnate direttamente nelle diverse fasi dei lavori in cantiere, mentre fra 350 e 400 persone saranno interessate dall’indotto che occuperà a rotazione nel triennio circa un centinaio di aziende.

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