Bilancio energetico nazionale produzione e utilizzo in Italia - QdS

Bilancio energetico nazionale produzione e utilizzo in Italia

Bilancio energetico nazionale produzione e utilizzo in Italia

martedì 29 Settembre 2015

Raccolta di informazioni su produzione e utilizzo a cura del ministero dello Sviluppo economico. Energia da petrolio, carbone, gas naturale, rinnovabili e altre fonti

Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica annualmente il Bilancio Energetico Nazionale (BEN) del nostro Paese. Questo ci dà l’opportunità di analizzare i dati sulla domanda di energia in Italia, soffermandoci sullo scenario energetico che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni. Il Bilancio Energetico Nazionale consiste in una raccolta di informazioni su come viene prodotta l’energia e su come viene utilizzata in un Paese nell’arco di un anno. Come tutti i bilanci, anche il bilancio energetico raccoglie informazioni sulle entrate e sulle uscite, in questo caso di energia. L’energia messa a disposizione da petrolio, carbone, gas naturale, rinnovabili e le altre fonti del BEN, viene espressa con la stessa unità di misura – la tonnellata equivalente di petrolio (tep) – che corrisponde all’energia contenuta in un barile di oro nero.
La principale informazione contenuta nel BEN è la disponibilità di energia totale di un paese in un anno, chiamata anche consumo primario di energia o di fonti primarie. Questi dati indicano quanta energia ha a disposizione un Paese per essere consumata direttamente (ad esempio l’energia elettrica importata o prodotta dalle centrali idroelettriche), o per essere trasformata in prodotti derivati da mandare successivamente al mercato del consumo finale (ad esempio il petrolio, che va poi alle raffinerie per essere trasformato in benzina e gasolio), o, infine, per essere trasformata in energia elettrica (ad esempio i combustibili fossili utilizzati dalle centrali termoelettriche per produrre elettricità). Il Bilancio Energetico Nazionale, inoltre, ci indica come un Paese impiega le fonti primarie a disposizione, cioè ci dà informazioni sui consumi finali di energia. Parte dell’energia disponibile come fonte primaria, infatti, deve essere opportunamente trasformata prima di poter essere utilizzata. I consumi finali di energia comprendono i consumi del settore civile, dei trasporti, dell’agricoltura, dell’industria, gli usi non energetici e i bunkeraggi.
In Italia i consumi primari di energia hanno mostrato un trend in crescita dal 2000 al 2005 (con un incremento del 6,4%), e nel 2005 è stato raggiunto il livello record di consumi, pari a 197.776 ktep. Dal 2005 si osserva un calo costante dei consumi che non accenna ad arrestarsi. Nel 2009 si osserva una flessione dei consumi molto rilevante, pari al -5,7% rispetto al 2008, imputabile principalmente alla crisi economica che ha investito i Paesi industrializzati e che ha influenzato il settore energetico.
Il petrolio e il gas naturale, contribuiscono per il 68% alla copertura dei consumi italiani di energia. Le rinnovabili e i combustibili solidi vengono impiegati quasi totalmente nella produzione di energia elettrica.
Il trend dei consumi finali di energia in Italia rispecchia quello dei consumi primari. Anche i consumi finali di energia hanno mostrato un trend in crescita fino al 2005 (con un incremento dell’8,7% dal 2000 al 2005), anno in cui è stato raggiunto il livello record di consumi, pari a 146.591 ktep. Dal 2005 si osserva un calo costante dei consumi fino al 2009, anno in cui si ha una flessione molto rilevate, pari al -6%, rispetto al 2008. Come per i consumi primari, dopo aver assistito a una lieve crescita nel 2010 (pari al +3,6% rispetto al 2009), i consumi finali di energia tornano a decrescere a partire dal 2011.
Analizzando in particolare i consumi finali di energia per fonte, è possibile osservare che i consumi di petrolio e di gas naturale mostrano un incremento, rispettivamente del 3,7% e del 15,9%, dal 2000 al 2005. Il forte incremento dei consumi di gas naturale è dovuto principalmente alle scelte energetiche del nostro Paese: infatti, il gas naturale – anche per i vantaggi ambientali che lo caratterizzano, ha gradualmente preso il posto del petrolio come fonte fossile nella produzione di energia nel settore della generazione elettrica, nel settore dell’industria e anche nel riscaldamento degli edifici.
Per comprendere quanto ogni fonte e ogni settore contribuisca ad alimentare i consumi finali totali analizziamo i dati relativi al 2013. I combustibili fossili dominano tutti i settori economici e, in particolare, si osserva la netta predominanza del petrolio nel settore dei trasporti, con 35.185 ktep, e del gas naturale in quello civile, con 24.861 ktep. Il gas naturale, infatti, ha  gradualmente preso il posto del petrolio come fonte fossile nel settore della generazione elettrica, nel settore dell’industria e anche nel settore civile  per il riscaldamento degli edifici. Il gas naturale e l’energia elettrica – che, ricordiamolo, è in gran parte prodotta dalle rinnovabili e dal gas naturale – sono impiegati principalmente nei settori civile e industriale. Per quanto riguarda le fonti di energia rinnovabile, vengono impiegate principalmente nel settore civile e dei trasporti e in minima parte nell’industria e nell’agricoltura. I combustibili solidi, infine, sono impiegati quasi esclusivamente nell’industria.

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