La musica fa bene al turismo anche in Sicilia - QdS

La musica fa bene al turismo anche in Sicilia

Lorena Peci

La musica fa bene al turismo anche in Sicilia

martedì 22 Agosto 2017

Sono 10 mila le aziende del settore nel Belpaese. Milano e Roma le città italiane con maggior numero di attività. Ottima influenza di concerti ed eventi anche sul settore alberghiero. Sicilia un po’ indietro rispetto a Lombardia. Catania prima siciliana tra le province al 19° posto

MILANO – Arriva dalla Camera di Commercio di Milano una panoramica completa sull’apporto positivo dei concerti e degli eventi musicali sul turismo e dunque sull’economia in genere. In tutta Italia si contano 10 mila imprese attive nel settore musicale e la loro presenza è attesta in modo più o meno  diffuso in tutto il territorio.
In cima la classifica ci sono Roma e Milano, rispettivamente con 988 imprese attive nel 2016 (9,9% sul peso totale) e 928 imprese (9,3% sul totale nazionale). In particolar modo sembra essere Milano la città a trarre maggiori benefici dall’espandersi di tale settore: i concerti portano ricchezza anche al settore alberghiero grazie all’arrivo dei fans da altri Paesi, i  quali soggiornando sul luogo, contribuiscono a far accrescere di molto l’occupazione delle camere in quei giorni. Ad esempio secondo indagini del Servizio marketing territoriale della Camera di commercio di Milano su dati RES STR Global relativi al periodo di giugno, l’occupazione di camere per quel periodo cresce del +11% rispetto al triennio 2014-2016 superando il 20% nelle zone Rho Fiera (+26%) e Nord Zara (+20%). Si stima così che i grandi concerti portano in media al settore alberghiero milanese circa 2,5 milioni di euro di ricavi l’uno, cioè tra i 500 e gli 800 mila euro in più rispetto alla stessa giornata dello scorso anno.
Fra le regioni italiane è dunque la Lombardia a primeggiare quanto a organizzazione di eventi musicali, contando rispettivamente il 20,1% delle imprese attive in Italia, ovvero circa duemila e il 21% degli addetti nel settore musicale, cioè circa diecimila. Il mondo della musica non si ferma a eventi e concerti e al relativo introito per alberghi e altre strutture turistiche, ma abbraccia un complesso di aziende ben diversificato che sempre in Lombardia è composto da 441 imprese nel settore manifatturiero tra fabbricazione di strumenti e supporti musicali, 436 imprese del commercio e 1.128 imprese dei servizi tra cui si evidenziano le attività di registrazione (460) e le discoteche locali (410). In totale i concerti e tutto ciò che ci sta attorno, creano in Lombardia un indotto da 9 milioni di euro al mese, di cui quasi 8 milioni solo a Milano.
Se la Lombardia fa da regina dell’industria musicale, la Sicilia invece rimane un po’ indietro con Catania come prima città isolana in classifica con le altre province italiane al 19° posto e con un peso totale sulla situazione a livello italiano del 1,1%; per Catania comunque i dati del 2016 sono un po’ a ribasso rispetto al 2015, con 112 imprese contro 114 e un calo del -1,8%. A poca distanza, troviamo il capoluogo siciliano, Palermo che segna una situazione invariata rispetto al 2015, con una costante di 112 imprese per entrambi gli anni, una crescita dello 0,0% e un peso totale  nazionale del 1,1%. Fra le siciliane a fare peggio secondo i dati è la città di Enna, che si posiziona al terzultimo posto con 11 imprese musicali attive nel 2016 e 10 nel 2015, segnando però una crescita del 10,0%.
Anche per quanto riguarda la classifica stilata con i dati relativi agli addetti del settore musicali presenti nelle varie province italiane, la Sicilia non è tra le prime e sono ancora una volta città come Roma (15.384) e Milano (6.538) a segnare la più alta percentuale sul totale italiano con il 32,6% di Roma e il 13, 9% di Milano. Catania sta un po’ più giù con 247 addetti e un peso totale dello 0,5%, seguita da Palermo (161 addetti e peso totale dello 0, 3%) e  Messina (137 addetti e peso totale dello 0,3%). Male anche qui Enna, terzultima di nuovo con soli 19 addetti e un peso totale dello 0,0%.

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