Reddito medio tra i più bassi della Penisola, l'11% fatica ad arrivare a fine mese - QdS

Reddito medio tra i più bassi della Penisola, l’11% fatica ad arrivare a fine mese

Eleonora Fichera

Reddito medio tra i più bassi della Penisola, l’11% fatica ad arrivare a fine mese

mercoledì 16 Gennaio 2019

Rapporto Bes 2018: il 41% a rischio povertà, il 21% in condizioni di grave deprivazione materiale. Reddito medio tra i più bassi della Penisola, l’11% fatica ad arrivare a fine mese

PALERMO – La Sicilia si conferma tra le regioni a maggior rischio povertà d’Italia, con un numero sempre più significativo di cittadini che faticano ad arrivare alla fine del mese e che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale. A certificarlo sono gli ultimi dati resi disponibili dall’Istituto nazionale di statistica pubblicati all’interno del Bef, l’annuale rapporto sul Benessere equo-sostenibile nel nostro Paese.
 
Nella maggior parte degli indicatori che fotografano la condizione economica dello Stivale, infatti, la Sicilia si è piazzata tra gli ultimi posti delle classifiche regionali, con dati spesso al di sotto della media nazionale.
 
REDDITO MEDIO DISPONIBILE – È il “rapporto tra il reddito disponibile delle famiglie e il numero totale di persone residenti (in euro)”. Il dato siciliano è di 13.286 euro, la media italiana è di 18.505 euro. La Sicilia è la regione che, se si esclude la Calabria (12.656 euro), ha il reddito medio disponibile più basso d’Italia. Impietoso il paragone con la regione benchmark, la Lombardia, dove la cifra registrata dall’Istat è di 22.419 euro.
 
DISUGUAGLIANZA DI REDDITO DISPONIBILE – Con questo indicatore, l’Istat fa riferimento al “rapporto fra il reddito equivalente totale ricevuto dal 20% della popolazione con il più alto reddito e quello ricevuto dal 20% della popolazione con il più basso reddito”. L’indice di disuguaglianza in Sicilia è di 7.2, il dato italiano è 5,9, quello lombardo 5,4.
 
RISCHIO POVERTA’ –  È la “percentuale di persone a rischio di povertà, con un reddito equivalente inferiore o pari al 60% del reddito equivalente mediano sul totale delle persone residenti”. In Sicilia sono a rischio povertà il 41,3 % dei cittadini, più del doppio della media italiana (20,3%) e della Lombardia (13,6%)).
 
GRAVE DEPRIVAZIONE MATERIALE – la “percentuale di persone che vivono in famiglie con almeno 4 di 9 problemi considerati sul totale delle persone residenti”. Tra i problemi analizzati: non poter sostenere spese impreviste di 800 euro; non potersi permettere una settimana di ferie all’anno lontano da casa; avere arretrati per il mutuo, l’affitto, le bollette o per altri debiti; non potersi permettere un pasto adeguato ogni due giorni, cioè con proteine della carne o del pesce (o equivalente vegetariano); non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione; non potersi permettere: una lavatrice; un televisore a colori; un telefono; un’automobile. In Sicilia vive in queste condizioni il 20,3% degli abitanti, il doppio della media nazionale (10%). Il dato lombardo è di 6,4.
 
GRAVE DIFFICOLTA’ ECONOMICA – È la “quota di persone in famiglie che, tenendo conto di tutti i redditi disponibili, dichiarano di arrivare alla fine del mese con grande difficoltà”. Nella nostra Isola si tratta del 10,9% della popolazione (8,6% il dato italiano, 7% quello lombardo).
 
BASSA INTENSITA’ LAVORATIVA – È l”‘incidenza di persone che vivono in famiglie dove le persone in età lavorativa (tra i 18 e i 59 anni, con l’esclusione degli studenti 18-24) nell’anno precedente, hanno lavorato per meno del 20% del loro potenziale (con esclusione delle famiglie composte soltanto da minori, da studenti di età inferiore a 25 anni e da persone di 60 anni o più)”. In Sicilia, l’incidenza registrata è del 23,7%, più del doppio della media italiana (11,8%) e della Lombardia (7%)
 
DIFFICOLTA’ DI ACCESSO AD ALCUNI SERVIZI – È la “percentuale di famiglie che dichiarano molta difficoltà a raggiungere tre o più servizi essenziali (farmacie, pronto soccorso, ufficio Postale, polizia, carabinieri, uffici comunali, asilo nido, scuola materna, scuola elementare, scuola media inferiore, negozi di generi alimentari, mercati, supermercati) sul totale delle famiglie”. Questa condizione, nella nostra Isola, interessa il’11% delle famiglie (7,6% il dato italiano, 4,2% quello lombardo).

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